Coesistenza multispecie, ecocritica e ambiente: un convegno internazionale

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Tra il 28 e il 29 settembre 2020 si terrà, in Aula Magna Silvio Trentin, il convegno “Humanities, Ecocriticism and Multispecies Relations”, organizzato dal prof. Stefano Beggiora del DSAAM e dalla prof.ssa Lia Zola dell’Università di Torino, in collaborazione con l’International Center for the Humanities and Social Change di Ca’ Foscari. L’evento vedrà partecipare ricercatori italiani, dagli atenei di Venezia, Torino, Roma e Firenze, e ospiti internazionali, come Uwe Skoda dalla Aarhus University, Laur Vallikivi dell’Università di Tartu, Lidia Guzy dall’Università di Cork ed Eleanor Peers da Cambridge. Quest’ultima è anche parte dello Scott Polar Research Institute di Cambridge, che ha dimostrato interesse per il convegno tanto da far partecipare da remoto anche il ricercatore Michael Bravo. All’evento potranno prendere parte, in presenza, circa 50 partecipanti, ma ci si potrà collegare anche da remoto.

"Il convegno coincide con la partenza della nuova laurea magistrale in Environmental Humanities che è partita nel migliore dei modi. Queste iniziative sono l'esempio di come Ca' Foscari intende continuare a indagare le prospettive ambientali in chiave interculturale, valorizzando ed esplorando visioni e approcci delle diverse civiltà", commenta il prof. Shaul Bassi, direttore del Center for the Humanities and Social Change di Ca' Foscari e coordinatore della nuova laurea in Environmental Humanities.

Focus della conferenza sarà l’interfaccia tra sostenibilità, ecologia e ambiente, e in particolare le modalità in cui le popolazioni indigene dell’Asia settentrionale e meridionale, delle Americhe, e di altre regioni affrontano le crisi ecologiche e le sfide ambientali sorte tra il XX secolo e il nuovo millennio, che superano i confini geografici, culturali e linguistici. Il convegno seguirà gli sviluppi più recenti in ambito antropologico adottando la prospettiva dell’etnografia multispecie, e cioè riconsiderando tutte quelle creature - animali, piante e altri organismi - che finora sono rimaste ai margini dell’antropologia, ma che hanno vite proprie, sia da un punto di vista biografico che politico.

Tra le varie tematiche da cui il convegno prende le mosse, spiega il prof. Beggiora, vi è la svolta ontologica in ambito antropologico, una tendenza derivata dal cosiddetto “prospettivismo amerindio”: il rapporto tra l’uomo e l’ambiente non è più antropocentrico, bensì di equa reciprocità, e l’universo viene quindi considerato come un insieme di mondi multipli, in cui l’uomo non è che uno dei tanti ingranaggi. Il convegno, però, si propone anche di andare oltre la svolta ontologica, e di esplorare come le culture locali già menzionate vedano i rapporti con le altre specie, anche in chiave sciamanica. Significativo in questo senso a livello internazionale il precedente convegno (La natura animata) tenutosi a Torino l’anno scorso sotto la guida del prof. Enrico Comba. Il noto antropologo italiano, venuto a mancare recentemente a causa dell'epidemia di COVID, avrebbe dovuto contribuire all'iniziativa di Ca' Foscari assieme al team piemontese. Al professore scomparso sarà dedicata una lettura dei suoi ultimi brani durante il convegno.

“Sono felice di essere parte di questa conferenza perché contribuisce a immaginare un futuro modellato sull'idea di coesistenza, meno centrato sul ruolo degli esseri umani e più aperto alla realtà di un pianeta abitato da una grande varietà di esseri viventi, ciascuna in relazione con le altre. Il COVID ci ricorda costantemente quanto sia necessario un cambiamento paradigmatico ispirato a quest'idea di coesistenza, uno stimolo fondamentale per l'evoluzione etica delle società umane. Credo che in questa fase storica le accademiche e gli accademici abbiano un ruolo importante nel definire e condividere basi scientifiche solide per sostenere questo cambiamento. Con questa conferenza, la nostra comunità cerca di fare la propria parte”, spiega il prof. Daniele Brombal, vice-coordinatore della nuova laurea in Environmental Humanities, che interverrà al convegno.

Le due giornate saranno articolate concentrandosi sia sull’approccio delle culture locali e delle minoranze etniche e religiose alle sfide ambientali, sia su non-humans come paesaggi, soundscape, spiriti, lupi e molto altro. Si è cercato, in particolare, di offrire agli studiosi un tema da articolare attraverso aree geografiche diverse, e la riflessione proposta dagli studiosi sarà sviluppata attorno varie modalità di elaborazione e articolazione della relazione tra umano e non-umano in questi contesti, con l’obiettivo di stimolare un dibattito sulle problematiche legate al cambiamento climatico. I temi affrontati durante il convegno sono quindi estremamente attuali, e si intersecano con le problematiche globali di sostenibilità e sfruttamento delle risorse ambientali.

A concludere l’evento, la proiezione del film Sansaari. La déesse et le corona en Himalaya, di Grégoire Schlemmer, ricercatore francese che sarà in collegamento da Parigi. Il documentario, che verrà proposto in lingua inglese, tratta dell’arrivo dell’epidemia COVID in Nepal, e dell’interpretazione in chiave sciamanica dell’evento.

In breve:

  • quando: 28-29/09/2020, registrazione partecipanti 28/09/2020 dalle ore 9:00
  • dove: Aula Magna Silvio Trentin, Ca' Dolfin, Calle de la Saoneria, 3829, Venezia

  • lingua: inglese
  • maggiori informazioni e programma completo

BASSAN Rachele Svetlana