Il neocafoscarino Guido Caldarelli fellow della American Physical Society

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Per l’importante contributo alla comprensione degli effetti di disordine nei fenomeni di auto-similarità, particolarmente nelle reti reali a invarianza di scala”. Con questa motivazione nei giorni scorsi è stato eletto membro della prestigiosa American Physical Society il fisico Guido Caldarelli, da poche settimane professore ordinario al Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi di Ca’ Foscari.

La ricerca di Caldarelli riguarda un particolare tipo di fenomeni che si definiscono “invarianti di scala”. Nel caso delle reti, significa descrivere per esempio un sistema sociale per mezzo di punti (persone) e collegamenti (incontri, telefonate, posta elettronica ecc.) con un modello matematico di rete che non varia a seconda del livello di aggregazione considerato.

“Se vado a vedere il numero di contatti degli utenti delle reti sociali (per esempio Facebook) non c'è una grandezza media che mi descriva il sistema, ho tantissimi con pochi collegamenti e pochi (ma non nessuno) con tantissimi - spiega Caldarelli - Le applicazioni di queste idee spiegano per esempio i comportamenti che osserviamo nelle epidemie compresa la recente in cui abbiamo purtroppo imparato il concetto di super-spreader”.

“Il riconoscimento da parte dell'American Physical Society - sottolinea - premia questi studi considerandoli una parte integrante della fisica contemporanea”.

Caldarelli è un fisico statistico, presidente della presidente della Complex Systems Society, membro fondatore della Società Italiana di Fisica Statistica. Ha contribuito anche alle attività della Network Society, che gli ha appena attribuito il premio “Service”. Arriva a Ca’ Foscari dopo otto anni alla Scuola IMT Alti Studi di Lucca.

“Sono molto felice ed emozionato di far parte di un'università così dinamica e prestigiosa - commenta - e di poter collaborare con i miei bravissimi colleghi mettendo le mie capacità al servizio dei piani di sviluppo dell'Ateneo (vedasi il nuovo corso di Ingegneria Fisica), dei nostri studenti e del meraviglioso territorio in cui ci troviamo”.

Enrico Costa