Il 4 aprile di quest’anno si è tenuta la celebrazione della Pasqua Cattolica che, per casualità, è coincisa con la festa Qingiming, la festa degli antenati o “della pulizia delle tombe” celebrata nella Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong, Macao e Taiwan e dalle comunità cinesi d’oltremare.

La festa, ogni anno, si celebra 104 giorni dopo il solstizio d’inverno - o il quindicesimo giorno dall’equinozio di primavera -  cadendo dunque nelle date fra il 4 e 5 aprile del calendario gregoriano; a Taiwan, invece, è convenzionalmente celebrata il 5 dello stesso mese. Il Qingming è il secondo dei 24 termini solari che compongono il calendario lunare cinese. 

Storia
La storiografia fa risalire questa festa a oltre 2500 anni fa, durante la dinastia Zhou. L’usanza del tempo era commemorare gli antenati con offerte ingenti e voluminose, con l’auspicio di prosperità e stabilità. Secondo fonti storiche, le offerte però erano così tanto abbondanti da portare le autorità a cercare di frenare questa pratica: l’imperatore Xuanzong, della dinastia Tang, nell’anno 732 d.C. fissò una singola data ufficiale per commemorare e fare offerte agli antenati, appunto il primo giorno del secondo termine solare del calendario cinese, Qingming.

Una leggenda popolare invece narra che la festa del Qingming sia stata istituita per commemorare Jie Zitui, nato nel periodo delle Primavere e degli Autunni che, per aiutare il suo ammirato duca Wen, si tagliò un pezzo della propria gamba per nutrirlo e dargli la forza di procedere nella sua lotta al potere. Il duca Wen, scoperto ciò,  promise a Jie Zitui che lo avrebbe ricompensato appena avesse raggiunto il suo obiettivo ma una volta diventato sovrano dello stato di Jin, non riuscì a trovare l’uomo per ricompensarlo. Jie Zitui si era infatti rifugiato in un bosco dove viveva in solitudine con la madre. Il re Wen decise allora di appiccare un incendio per farlo uscire, ma Jie Zitui perse la vita fra le fiamme. Preso dal rimorso, ordinò in sua memoria che nei tre giorni di lutto fosse vietato accendere qualsiasi fuoco (da qui si dice abbia tratto origine la Festa del Cibo Freddo, Hánshí jié). Dopo un anno dalla morte di Jie Zitui, il re Wen si recò a rendere omaggio al defunto nella foresta bruciata e, con grande sorpresa, trovò gli alberi miracolosamente vivi e rigogliosi: da quel momento decise di chiamare il giorno Qingming (letteralmente verde e luminoso). 

La festa
Durante il giorno Qingming, la popolazione si dedica alla commemorazione degli avi e dei defunti. E’ infatti prassi recarsi nei luoghi di sepoltura dei propri cari per pulire le tombe e lasciare offerte con cibi e bevande preferite dal defunto e banconote finte. Queste offerte poi vengono bruciate per simboleggiare il loro arrivo nell’aldilà.

La celebrazione prevede inoltre tre giorni di vacanza e chiusura di scuole e uffici, ed è solito per le famiglie dedicarsi anche a gite fuoriporta e passeggiate nei parchi. Un’altra tradizione è quella di far volare gli aquiloni, sia di giorno che sera, ai quali dopo il tramonto vengono appese delle lanterne. Quando l’aquilone raggiunge una certa altezza, è tipico tagliare i fili per far si che voli via, simbolo di felicità e guarigione.

Fra le pietanze tipiche per la festa troviamo i Qingtuan, dolcetti di farina di riso con ripieno di fagioli rossi, impastati con succo di verdure verdi da cui deriva il loro colore, comuni nel sud della Cina continentale. Nel nord invece è solito mangiare tortine fredde, con giuggiole per esempio. 

QINGMING E TÈ
Una curiosità legata a questa tradizione è da ritrovare nella cultura del tè. Il Qingming infatti è l’inizio della stagione calda e delle piogge, e il raccolto delle foglie del tè verde precedente alla festa viene chiamato Qingming qian, denominazione prestigiosa dovuta all’aroma leggero e delicato delle foglie raccolte nei primi giorni di primavera. 

Valentina Pettosini

Fonti