In omaggio a Miura Kentarō

Il mondo dei manga piange la scomparsa di Miura Kentarō, classe 1966, celebre creatore dell’eroe Berserk. Annunciata dalla rivista Young Animal lo scorso giovedì 20 maggio, la sua morte ha scosso fortemente la comunità di appassionati.

Sin da giovanissimo, Miura dimostra una grande dedizione al fumetto e all’arte: all’età di 10 anni, realizza il suo primo manga Miuranger, realizzato per i suoi compagni di scuola. L’anno successivo crea Ken e no michi e dal 1979, entrato alle medie, inizia a maturare il suo stile professionale che lo porterà a pubblicare il suo primo dōjinshi nel 1982, all’età di 16 anni. Ammesso nel 1985 all’accademia artistica nella Nihon University con un progetto chiamato Futatabi, vincitore del premio per autori emergenti nello stesso anno di un concorso indetto dalla rivista Shonen, la sua capacità artistica viene già apprezzata sin dai primi tempi.

Nel 1988, dopo la pubblicazione di Shonen Noa, si cimenta su Berserk - The Prototype, opera che poi diventerà il mondialmente rinomato Berserk. Al concludersi della carriera universitaria, inizia vari progetti quali Ōrō (il Re Lupo) e il suo seguito Ōrō den, pubblicato sulla rivista Young Animal. Questa rivista inoltre, nel 1990, pubblica il primo progetto di Berserk, successivamente serializzato a partire dal 1992.

 Ad oggi, Berserk è considerato un cult delle serie manga: oltre 50 milione di copie cartacee vendute in scala globale, con un media mix di successo. Nel 1997 l’autore stesso collabora con la trasposizione animata del manga e dei relativi videogiochi (come Sword of the Berserk e Berserk Millennium Falcon Arc: Chapter of the Record of the Holy Demon War). Pubblicati fino a 41 tankōbon, Miura viene riconosciuto come mangaka di fama internazionale: nel 2002 vince il premio culturale Osamu Tezuka nella categoria “Award for Excellence”.

«Per quanto siano irrealizzabili, la gente ama i sogni. Il sogno ci dà forza e ci tormenta, ci fa vivere e ci fa morire. E anche se ci abbandona, le sue ceneri rimangono sempre in fondo al cuore, fino alla morte». Miura Kentarō ha creduto nel suo sogno sin dal principio, e le ceneri non rimarranno solo «fino alla morte»; il mangaka ha saputo lasciare la sua impronta nel mondo dei manga nella sua interezza.

Valentina Pettosini