Aaron Avshalomov, compositore russo nella Shanghai del primo ‘900

Aaron Avshalomov è stato un compositore russo. Nacque nel 1894 a Nikolajevsk-na-Amure, piccola città basata sul commercio navale nell’estremo oriente (ricordiamo il fiume Amur, in cinese Heilong Jiang è uno dei più lunghi del mondo e a partire dal Trattato di Aigun del 1858 segna il confine territoriale tra la Manciuria cinese e la Manciuria russa, chiamata in cinese anche Manciuria esterna). Apparteneva a una famiglia di “ebrei della montagna”, gruppo etnico dell’odierno Daghestan (nel Caucaso orientale) trasferitasi in estremo oriente nella seconda metà del XIX secolo. Dopo un breve periodo di studi di medicina e al conservatorio a Zurigo si trasferì a San Francisco in seguito allo scoppio della Rivoluzione d’Ottobre, per poi trasferirsi quasi immediatamente a Pechino, dove aprì una libreria. Qui fu enormemente colpito dall’approccio cinese alla musica e si dedicò da autodidatta alla composizione. Dopo un’altra breve parentesi negli Stati Uniti negli anni ’20 si trasferì a Shanghai dove c’era all’epoca un’enorme comunità di russi, commercianti (in particolare provenienti dall’estremo oriente russo, dalla Manciuria cinese e da Harbin attratti dalla crescita della città), ebrei in fuga dalle persecuzioni naziste, artisti e controrivoluzionari o “russi bianchi”. 

Oleg Lundstrem, che sarà in seguito noto come direttore di uno dei primi complessi jazz in Unione Sovietica, viveva all’epoca a Shanghai, così come anche il noto cantante, poeta e cabarettista Alexander Vertinskij. In questo clima Avshalomov lavorò come bibliotecario dal 1928 al 1943, al tempo stesso dedicandosi alla composizione; per anni cercò di unire “oriente” ed “occidente”, di creare fondere le melodie e i ritmi della Cina e la tradizione orchestrale europea, ricorrendo spesso a scale pentatoniche e strumenti a percussione dell’Asia orientale. Componendo opere come Kuan Yin (1925), Le ore del crepuscolo di Yang Guifei (1933), La grande Muraglia (1941). Nei suoi lavori si possono anche notare influenze della tradizione musicale indiana e indocinese, ma anche della musica tradizionale e della tradizione letteraria ebraica. 

Durante gli anni dell’occupazione giapponese della Cina il compositore, fu prima ai domiciliari, poi fu invece nominato direttore dell’Orchestra Sinfonica di Shanghai tra il 1943 e il 1946, per poi trasferirsi ancora negli Stati Uniti, dove morì nel 1965. Il figlio Jacob, nato a Qingdao nel 1919 e anch’egli musicista, contribuì a far conoscere i lavori del padre.  

Sitografia:

ricolor.org/rz/kitai/rossia/10/

www.naxos.com/person/Aaron_Avshalomov/17644.htm

Enrico Pittalis