La Storia della Nostra Casa

La Storia della Nostra Casa
titolo originale 우리 집 이야기, The Story of Our Home
dir. Ri Yun-Ho, Ha Yong-Ki, DPRK, 2016, 100’. 

Raramente, in una rivista dedicata ai media asiatici, si può trovare materiale inerente alla produzione culturale della Corea del Nord. La Repubblica Popolare Democratica di Corea è invece spesso argomento di narrazione, nella letteratura, nel cinema e nella produzione televisiva di altri Paesi. Si possono contare numerosi blockbuster hollywoodiani con degli spesso stereotipati villain nordcoreani. 

Differente è invece il caso dell’industria mediatica sudcoreana che nella dicotomia tra le due Coree ha trovato una fonte pressoché inesauribile di storie, con ottimi risultati al botteghino. Il thriller Joint Security Area, uscito nelle sale nel 2000 divenne all’epoca il film coreano di più grande successo commerciale, per poi venire superato nel 2004 da Taegukgi, un'altra pellicola sulla divisione delle due Coree. Ancora Geumul del 2016 è un film che analizza questo tema. Si può ancora citare Crash Landing on You, serie televisiva che ha conseguito diversi record di ascolti e popolarità mettendo in scena amori impossibili tra giovani delle due Coree che affrontano le enormi difficoltà del caso. Nell’industria mediatica sudcoreana quindi i nordcoreani sono l’“altro” per eccellenza, e possono essere immaginati come personaggi di finzione in opere di diverso contesto, giocando sulle situazioni. Il vasto utilizzo di questo topos narrativo in un contesto che ha testimoniato la fortissima crescita dell’industria mediatica sudcoreana a livello mondiale, come parleremo in un successivo articolo, fa sì che gran parte del mondo abbia modo di approcciarsi alla Corea del Nord quasi esclusivamente attraverso la rappresentazione che ne viene data dall’altra parte del 38° parallelo.

Per avere una visione più completa ed esercitare il pensiero critico invece si raccomanda un approfondimento sull’industria culturale della Repubblica Popolare Democratica di Corea, sicuramente più isolata, semplice e meno esplorata ma molto interessante dal punto di vista delle tematiche affrontate. A tale scopo in questo articolo, si propone una breve presentazione del film La storia della nostra casa (in coreano 우리 집 이야기), presentato al pubblico per la prima volta in occasione del Festival Internazionale del Cinema di Pyongyang del 2016, in cui è stato anche premiato come Miglior Film. La pellicola è stata poi anche presentata in Corea del Sud al Bucheon International Fantastic Film Festival del 2018, nonostante le leggi del Paese siano particolarmente rigide in merito a tutto ciò che proviene dalla Corea del Nord.

La storia narra di Ri Jong-A è una ragazza adolescente che ha appena concluso il suo percorso scolastico, la cui vita si intreccia con Un-Jong e i suoi fratelli, appena diventati orfani di entrambi i genitori, i quali erano colleghi della madre della giovane Jong-A. In questo malinconico contesto familiare, Jong-A decide di impegnarsi per aiutare la famiglia ma si scontra inizialmente con l’ostilità di Un-Jong che dopo la scomparsa dei genitori, in quanto sorella maggiore, si trova nella posizione di dover rinunciare alle sue ambizioni scolastiche per badare ai fratelli più piccoli e alla casa, non apprezzando l’intromissione di Jong-A, di pochi anni più grande di lei. Una volta superati gli iniziali diverbi però, i ragazzi inizieranno a vivere cordialmente insieme, Un-Jong potrà impegnarsi maggiormente negli studi e i fratelli continueranno ad andare a scuola. Jong-A adotta i fratelli che inizieranno ad accoglierla con il nome di “madre”.

È la giovane, dunque, che rinuncia ai suoi sogni di giovinezza per aiutare chi è in difficoltà, adottando successivamente altri orfani e impegnandosi, con il supporto del vicinato, della comunità e delle istituzioni perché nessuno venga lasciato solo e debba rinunciare alle proprie aspirazioni, come Un-Jong. Dimostrando la rinnovata approvazione del nuovo ruolo che la giovane Jong-A rappresenta per Un-Jong, quest’ultima le donerà un oggetto importante per la sua defunta madre - il “Libro della nostra casa” - dove adesso, la nuova madre, potrà iniziare a scrivere il futuro di questa famiglia. 

Nonostante il film presenti un’evidente componente propagandistica, in particolare nel finale, si presenta comunque come un prodotto interessante per comprendere certi aspetti della società nordcoreana. Se quello che ci viene mostrato è infatti sì, da una parte, il frutto di una cultura estremamente diversa da quelli che siamo abituati a vedere rappresentata sullo schermo, la pellicola mostra invece uno scorrere quotidiano fatto di persone comuni che vivono vite comuni e provano emozioni comuni, che possono essere estremamente familiari allo spettatore; drammi, sofferenze, ambizioni dei bambini, affetti verso i cari e desideri di aiutare gli altri sono quindi sensazioni che vanno oltre gli schemi politici e le divisioni. 

Valentina Pettosini
Enrico Pittalis