In omaggio a Motoo Abiko e Fujiko Fujio

Il mondo dei manga e dell’animazione dà il suo ultimo saluto al maestro Motoo Abiko, in arte Fujiko Fujio (A), ideatore insieme al collega Hiroshi Fujimoto (Fujiko F. Fujio) del celebre manga che ha accompagnato dagli anni 1960 svariate generazioni – Doraemon

Il mangaka Motoo Abiko è venuto a mancare lo scorso 7 aprile, all’età di 88 anni. Il duo inseparabile, amici dalle scuole primarie fino alla scomparsa di Fujimoto nel 1996, ha collaborato fino alla separazione artistica avvenuta nel 1987, attuata non per divergenze personali ma bensì per seguire progetti individuali.

I due compagni di scuola dalla quinta elementare avevano una forte passione per i fumetti, soprattutto dopo la lettura dell’opera di Osamu Tezuka Shin Takarajima (1947), così come per il disegno. Presi da questo sogno, scrissero al celebre disegnatore che, di sua volta, li invitò a Takarazuka. Da questo aneddoto giovanile, successivamente al conseguimento del diploma, i due iniziarono a pubblicare separatamente fino alla formazione del duo.

Negli anni 1950, Motoo lavora singolarmente per il Toyama Shinbun e, nel 1952, pubblica insieme a Fujimoto Utopia, saigo no sekai taisen: tenshi no tama-chan su Mainichi Shougakusei Shinbun. Nel 1954 decidono di trasferirsi nella capitale giapponese per inseguire il loro sogno nel mondo del disegno. Da qui, 10 anni più tardi, pubblicano il primo volume di Obake no Q-Taro su Shonen Sunday, che acquisisce veloce popolarità, con successiva trasposizione animata con la regia di Tadao Nagahama. Fra il 1965 e il 1965, pubblicano nuovamente insieme i primi volumi di Ninja Hattori-kun (noto in Italia con il nome di Nino, il mio amico ninja, prodotto fino al 1968) e Kaibutsu-kun (tradotto in Carletto il principe dei mostri, fino al 1969). Dal 1969 inizia l’avventura di Doraemon (fino al 1996), manga composto da 1345 storie raccolte in 45 volumi tankobon, celebre al pubblico internazionale anche per la serie TV anime omonima.

Motoo Abiko, nel suo grande estro artistico, si presentava come un artista a 360 gradi. Da serie manga adatte ad un pubblico più giovane, emblema di spensieratezza, il mangaka era capace di addentrarsi nelle sfere più occulte dell’animo umano con forti connotazioni sociopsicologiche: questo è il caso di Matarō ga kuru (1972) affrontante il tema del bullismo, o The Laughing Salesman (1968) che presenta la figura del Moguro, un venditore che nel suo modo di fare cerca di essere utile ai clienti mentre in realtà complica loro la vita.

Il mondo dei manga, dunque, ringrazia chi è stato in grado di rivoluzionare la realtà del fumetto, ricordando per sempre il celebre duo con gli occhiali scuri e il basco, che ha accompagnato generazioni di grandi e piccoli con la sua creatività.

Valentina Pettosini

FONTE:

Mario A. Rumor, “Morto Fujiko Fujio A, creatore di Doraemon e Carletto il principe dei mostri” su Art Tribune, 09/04/2022. https://www.artribune.com/editoria/fumetti/2022/04/morto-fujiko-fujio-doraemon/.