Brevi cenni sulla storia della musica popolare taiwanese

La musica che, agli inizi dello scorso secolo, si diffondeva nell'isola di Formosa e che, passeggiando nei quartieri delle Case da Tè, pervadeva l'aria era per la maggior parte giapponese, importata dai numerosi militari nipponici che popolavano città portuali come Keelung o Tamshui e che si recavano nei locali alla ricerca di un qualche svago serale. L'enka, ballata giapponese su scala pentatonica, è uno dei primi generi “stranieri” destinati a segnare il futuro musicale dell'isola..

 

BREVI CENNI SULLA STORIA DELLA MUSICA POPOLARE TAIWANESE

 

La musica che, agli inizi dello scorso secolo, si diffondeva nell'isola di Formosa e che, passeggiando nei quartieri delle Case da Tè, pervadeva l'aria era per la maggior parte giapponese, importata dai numerosi militari nipponici che popolavano città portuali come Keelung o Tamshui e che si recavano nei locali alla ricerca di un qualche svago serale. L'enka, ballata giapponese su scala pentatonica, è uno dei primi generi "stranieri" destinati a segnare il futuro musicale dell'isola.

Nel bel mezzo del dominio giapponese (1895-1945), nell'anno 1932, viene composta la prima canzone in taiwanese in occasione del debutto del film di produzione cinese Taohua qi xueji. Gli anni che vanno dal 1932 al 1940 vengoni definiti il "Primo periodo d'oro della canzone taiwanese" in cui vede luce una lunga lista di produzioni musicali curata dai più grandi compositori dell'epoca e da attivisti del Movimento Letterario.

Chunchun e Hei Mao sono le cantanti più famose e apprezzate di quel periodo.

Gli anni della Seconda Guerra Mondiale sono altrettanto fruttuosi: la difficile situazione venutasi a creare con il conflitto porta nuovi dolori e spunti per una nuova ondata di canzoni, alcune delle quali divenute in seguito molto famose come Wang ni zao gui e Lüdao xiaogequ. Le tematiche sono per lo più legate al distacco e alla lontananza, condizioni in cui si trovava la maggior parte delle famiglie taiwanesi, costrette alla separazione dal comando nipponico che necessitava di giovani leve da mandare al fronte. Durante il conflitto mondiale si sviluppa un altro filone musicale, voluto e diretto dal governo giapponese che riprendeva le canzoni taiwanesi e cinesi di maggior diffusione e successo e ne cambiava il testo sostituendolo con inni dal sapore fortemente nazionalista. Le canzoni, così manipolate, servivano da propaganda al fine di ingraziarsi gli abitanti di Formosa e spingerli a collaborare alla realizzazione della "Grande sfera di properità dell'Asia Orientale unita".

Il dopoguerra è caratterizzato da uno stato di estrema povertà: il Giappone, uscito sconfitto dalla guerra, era stato costretto a lasciare l'isola e la popolazione era ridotta alla miseria. Le canzoni, di conseguenza riflettevano il grave stato di indigenza, portando alla ribalta temi di impronta fortemente popolare e le difficoltà della nuova convivenza con i cinesi della mainland, stabilitisi definitivamente a Taiwan nel 1949. Sono di questo periodo le canzoni di Zhang Tongsong Shao rou zong e Beidi wu tongsi jinyu di Lu Quansheng.

Gli anni che vanno dal '50 al '70 segnano il periodo delle vere celebrità, il mezzo radiofonico era ormai largamente diffuso e i cantanti si esibivano dal vivo ai suoi microfoni pubblicizzando loro stessi e gli album. Tuttavia sono anche anni di severa restrizione linguistica durante i quali era proibito esprimersi pubblicamente in taiwanese, pertanto anche la produzione musicale era relegata al solo mandarino, spingendo così gran parte del pubblico a ricercare nella musica leggera giapponese un valida alternativa, essendo stata la cultura giapponese elemento dominante per circa mezzo secolo. Secondo Chen Yu-hsiou, come espresso nel suo Yinyu Taiwan, la musica popolare di queste decadi è da definirsi "ibrida" (Hun xue ), una fusione tra esterno e indigeno, una dichiarazione di indipendenza che viene tuttavia espressa attraverso mezzi non propriamente nazionali. Figure portanti della musica di questi anni, e non solo, sono Tsai Chen-Nan, che oltre ad essere cantante è anche un noto attore, Feng Feifei, Yau Su-Rong e Lee Yi.

Nell'aprile del 1975 muore il presidente Chiang Kai Shek a cui succede il figlio Chiang Jinguo, nelle università di Taibei i giovani entrano in contatto con le filosofie occidentali mentre tutta l'isola viene pervasa da un'ondata nativista che interessa ogni aspetto culturale. La colonna sonora di questi anni gode dell'ondata di cantanti folk americani del calibro di Bob Dylan, Cat Stevens e Joan Beaz: i giovani taiwanesi imbracciano così le loro chitarre e trasformano in parole i loro penseri. Hou Dejian assieme a Luo Dayou sono i massimi esponenti della xiaoyuan minge, quest'ultimo, in particolar modo, diventerà un'icona per un'intera generazione grazie all'impegno politico e sociale che trapela dalle sue canzoni.  

Nel 1977 viene istituito il premio Jin qu Jiang (Premio alla canzone d'oro) per la miglior canzone dell'isola, evento che aumenterà di portata col passare degli anni fino ad assumere risonanza anche al di fuori dei confini di Taiwan. 

Sempre negli anni Settanta esplode un altro fenomeno destinato a non cedere sotto i colpi del tempo, nemmeno dopo la sua scomparsa: Teresa Teng (Deng Lijun). La sua voce ammaliò tutti coloro che ebbero occasione di ascoltarla, fu l'unica persona al mondo a riavvicinare, seppur virtualmente, le due coste nemiche dello stretto, divenne talmente famosa in tutta l'Asia che, anche dopo la sua tragica fine nel 1995, si continuò e si continua tuttora a parlare di lei e a trovare sue raccolte negli scaffali dei negozi di cd. La sua carriera è stata un susseguirsi di successi e ancora oggi rimane l'icona a cui si ispirano tutte le giovani cantanti che si affacciano nel vasto panorama della scena pop asiatica.

Gli anni Ottanta portano con sé una svolta significativa in campo musicale, da un lato il Dibattito sulla Letteratura Nativista infonde ai giovani musicisti il desiderio di riflettere e scrivere su questioni sociali come la nuova coscienza taiwanese, dall'altra parte, invece, nuove risorse in campo musicale propongono all'industria musicale nuove forme di guadagno: nel 1983 i video musicali cominciano a diventare popolari tra il pubblico, nel 1985 viene istituita la commissione Anti-pirateria, problema tuttora esistente sia a Taiwan che nella Repubblica Popolare Cinese, e due anni dopo viene organizzato il primo concerto contro la pirateria musicale. Nella seconda metà degli anni Ottanta l'isola di Formosa entra in contatto con i primi cantanti di Hong Kong e della Cina continentale (Cui Jian), negli stessi anni Taiwan ricambia il favore lasciando che alcuni tra i suoi cantanti più noti si spostino in terraferma (Hou Dejian si trasferisce a Pechino mentre Luo Dayou fonda la Music Factory a Hong Kong). Il 1989 vede la rinascita della lingua taiwanese come mezzo di espressione artistica, gli Heimingdan Gongzuoshi (Blacklist workshop) guidati da un evidente sentimento nazionale pubblicano Zhua kuang ge (Songs of Madness), un album fortemente censurato che ha gettato le basi della nuova musica d'avanguardia taiwanese.

Negli anni Novanta viene a crearsi una netta divisione tra la musica pop destinata ad essere macchina da incassi e la musica definita alternativa, cioè non sottomessa alla grande industria musicale pertanto più autonoma in materia di scelte artistiche e di contenuti. La musica pop di Taiwan cavalca l'onda nata negli anni Ottanta e si diffonde velocemente affermandosi anche nel resto dell'Asia: Zhang Huimei, meglio conosciuta come Ah-Mei è un valido esempio della popolarità raggiunta dalla musica di Taiwan in questi anni.

Proprio in questi anni il mondo dell'industria musicale comincia a sfruttare l'aspetto commerciale dell'intrattenimento pubblicizzando i cantanti al fine di renderli dei veri e propri idoli per le masse e garantirsi, di conseguenza, degli ottimi tornaconti. Agli inizi del 1990 risalgono i primi KTV e la prima boy band taiwanese, i Little Tigers; nello stesso anno il Ministero dell'Informazione vieta la censura musicale nelle trasmissioni televisive e radiofoniche.

Anche la musica alternativa conosce negli anni Novanta una notevole diffusione, mai sperimentata prima: vengono pubblicate numerose raccolte fornendo ai gruppi emergenti una possibilità di venire conosciuti nell'ambiente musicale. Tra le band più apprezzate ricordiamo Lin Qiang, icona della cosiddetta generazione "Y" ed oggi apprezzato Dj dedito alla musica elettronica, il gruppo Wu Bai, noto per la profonda impronta taiwanese delle loro canzoni, i  Xin Meilidao Yuedui (New Formosa Band) impegnati sul fronte dei diritti degli aborigeni dell'isola e Zhutoupi, il primo rapper comico dell'isola.

Nella decade che porta al nuovo millennio numerosi cantanti e band nascono e scompaiono velocemente, anche in ambito underground, a rafforzare la tendenza che si era andata formando negli anni precedenti che voleva lo scenario musicale come un campo particolarmente fecondo ma che garantiva poca longevità a chi lo calcava.

Tuttora attivi nella scena musicale alternativa dell'isola, gli L.T.K. Commune rappresentano ciò che di più maleducato e graffiante si possa trovare in tutta la storia musicale dell'isola, difficili da etichettare in un solo genere, colpiscono per la loro aggressività verbale e per la chiara impronta politica che traspare dalle loro canzoni. Sempre schierati apertamente contro il partito nazionalista sono gli Shanling (Cthonic), gruppo death metal che basa i testi delle canzoni sulla storia e sulle leggende dell'isola; i Jiazi (Clippers) invece riportano in auge un genere molto noto negli anni del dominio giapponese, il nakashi, la musica delle case da tè; i Labour Exchange Band si dedicano soprattutto alla produzione in dialetto Hakka.

Il Duemila vede altre figure taiwanesi regnare incontrastate nell'ampio panorama della musica pop asiatica: la boy band F4 e il famosissimo Jay Chow (Zhou Jielun).

Veronica Paleri