Tr: gioco di parole tra “lupo” e “divinità”
Giappone, 2006, Kamiya Hideki, Capcom

Videogioco prodotto da Capcom, nota per franchise ricchissimi come Yu-gi-oh e Megaman, acclamato come miglior gioco dell’anno da varie riviste specializzate nel settore tra cui “IGN” e “Edge Magazine”.

La storia di Ōkami si svolge in un etereo pseudo-Giappone feudale, popolato da miti e divinità che interagiscono con gli uomini e gli animali. La trama così come l’azione di gioco si sviluppa attorno al "pennello celestiale", una particolare “tecnica” divina che permette di compiere miracoli semplicemente disegnando sullo schermo con il Controller. Questi miracoli non sono altro che la volontà dei kami (神) di ripristinare l’armonia della natura, facendo per esempio fiorire i ciliegi, crescere foglie di loto nei laghetti, far tornare le stelle in un cielo annerito, creare raffiche di vento.

L’avatar che l’inter-attore segue altro non è che la dea del sole Amaterasu, principale divinità del pantheon shintoista, incarnatasi in un lupo bianco per riportare l’equilibrio nel mondo. Il gioco presenta una particolare grafica Cel-shaded ispirata alle pitture sumi-e ed ai colori sgargianti del teatro Kabuki. La musica originale, che spicca tra le composizioni di musica ludica, è un lavoro collaborativo di vari musicisti di Capcom, tra cui Ueda Masami accreditato come Sound director e compositore principale e si ispira a diverse tradizioni della musica classica. Principale ispirazione è il Gagaku, musica “colta” di origine cinese, diffusasi in Giappone nel contesto della corte imperiale tra il VI e l’VIII secolo. Musica ispirata al Gagaku nel gioco accompagna i momenti più solenni e “sacri”. I momenti più leggeri sono invece accompagnati da shamisen e strumenti più “popolari”. Altri strumenti che si incontrano nella colonna sonora sono koto, shakuhachi, hichiriki e shō accompagnati da percussioni taiko.

La trama si svolge in contesti rurali e vede frequenti scene comiche e “incontri” con molti altri personaggi del folclore nipponico, come il pescatore Urashima Tarō, e la principessa Kaguya, nata da un ramo di bambù. I guerrieri canini Hakkenshi ed ancora Issunbōshi, un piccolo avventuriero in grado di cambiare forma. Fondamentale nella narrazione è l’idea della ciclicità del tempo e dell’armonia tra diverse entità naturali e divine nel mondo.

Enrico Pittalis