La birra in Sud Corea

Il mercato della birra in Sud Corea ha inizio nella prima parte del ventesimo secolo, nonostante le prime apparizioni della bevanda siano datate 1876 con il Trattato di Ganghwa[1], periodo in cui i giapponesi introdussero la birra, di loro manifattura, tra il popolo coreano. Nel 1905, furono proprio i Giapponesi ad aprire le prime strutture in Corea, per produrre la celeberrima birra a marchio Kirin[2] (キリン-ビール), ancora oggi in produzione e tra le preferite dai consumatori; le strutture costruite facevano le veci di una filiale dell’azienda originale con sede a Tōkyō.

Il primo “vero” e proprio birrificio coreano aprì nel 1908, sotto supervisione giapponese. Con l’aumento della domanda sui liquori, il governo coreano nel 1909 stabilì una prima normativa fiscale in merito alle bevande alcoliche, che venne poi rinnovata nel 1916, causando un esponenziale aumento del prezzo dei prodotti. Una curiosità che ci rende in grado di capire la valenza che ebbe nella società coreana la diffusione della birra: nel 1933 tre casse e mezzo di birra autoctona avevano lo stesso valore di 144 kg di riso.

Da notare che in principio i birrifici coreani erano sotto la custodia gestionale dei giapponesi che occupavano politicamente la penisola. Con il termine della Seconda Guerra mondiale e la disfatta nipponica, questi vennero prese sotto la custodia politico/amministrativa degli Stati Uniti D’America per poi essere riacquisite dai coreani solo in seguito al concludersi della Guerra di Corea.[3]

Due dei tre birrifici attualmente più importanti vennero fondati intorno al 1930, il terzo nell’ultimo decennio del secolo. Il più degno di nota è sicuramente il “Chosun Breweries” (nome commerciale internazionale) in coreano: 조선 양조장, birrificio costruito dai giapponesi nel 1933, che cambiò nome nel 1998 in Hite Brewery Company Limited (하이트맥주) con sede l’attuale Seoul. Il nome originale del birrificio deriva dalla dinastia Chosun[4] (조선), richiamando la forza e la temerarietà che contraddistinguevano la stessa dinastia agli occhi dei coreani. La compagnia con il passare degli anni si espanse nel mercato, divenendo nel 1962 la prima società sudcoreana del settore ad esportare all’estero; nel 2002 sarà conteggiata la vendita di 10 miliardi di bottiglie. Rafforzata la propria posizione nel mercato sudcoreano, la ormai Hite B.C.L. nel 2006 acquistò l’azienda Jinro (진로) che produceva la bevanda alcolica coreana per antonomasia: il Soju[5] (소주). La Jinro fu fondata nel 1924 ed aveva il suo stabilimento principale a sud di Pyongan, successivamente trasferita definitivamente a Seoul. Il loro Soju vinse nel 1980 il primo premio in sei diverse categorie dell’undicesima serie dell’“International Mainstream Congress (IWSC)[6]”, la nomea risultante da queste vittorie permise loro di superare, nel 2006, il tetto di 10 miliardi di bottiglie vendute. Dal 2011 la compagnia prende il nome di Hite Jinro Corporation.

Il secondo birrificio degno di nota nella storia coreana è sicuramente il Showa Kirin (소화맥주), fondato nel 1933 nei pressi di Seoul; l’azienda verrà rinominata nel 1995 scegliendo il nome Oriental Brewery per il mercato internazionale, conosciuta sotto l’acronimo O.B. (오비맥주). La fondazione fu attuata dal Doosan Group (두산그룹) il quale fu a sua volta fondato nel 1896 sotto il nome di: “Park Seung Jik store” (박숭직의 가게[7]).

Doosan Group è un conglomerato commerciale multinazionale molto prestigioso (si noti la sua partnership con il gruppo Škoda), che sin dagli albori mostrò grandi ambizioni per migliorare il proprio piazzamento in ambito internazionale. Grazie al modus operandi dell’azienda, definita dagli specialisti coreani《…vita aziendale tipicamente confuciana…》le ambizioni del gruppo si realizzarono nel 2006, quando, fu concluso l’acquisto di compagnie metallurgiche statunitensi e di una attività che creava caldaie originaria della Romania. Dopo un excursus abbastanza stabile e lineare si fa presente che, nel 2009, il conglomerato commerciale coreano Doosan fu posizionato al quarto posto, tra le “40 compagnie di business migliori al mondo”, da “BusinessWeek”, rivista statunitense che si occupa di economia, e, nel medesimo anno, venne piazzata al 471º posto tra le “Fortune Global 500[8]”.

Dal 2009 la Oriental Brewery appartiene alla ABinBev, multinazionale che si occupa della produzione e distribuzione di bevande con sede principale a Leuven, Belgio. Qui la società fu fondata nel 2004 con il nome InBev, riscuotendo sin da subito grande successo: rapporti con 30 paesi e vendite in oltre 130; dati risalenti al 2006 dichiarano titoli di mercato 30,6 miliardi, vendite dal valore di 13,3 miliardi. Grazie alla grande espansione dell’azienda, il disegno di restare confinati nella realtà belga risultò irrealistico; preso atto di ciò, vi furono apportate delle modifiche: l’ufficio management è a New York e vi sono delle sedi filiali in altri stati (ad esempio a Londra e Città del Messico), per facilitarne l’elasticità commerciale e comunicativa dell’azienda. I rapporti tra OB e ABinBev, iniziarono alla fine della prima decade del secondo millennio, ma per ragioni di tipo finanziario l’azienda coreana fu venduta, nel 2014 ritornò al gruppo belga, grazie ai diritti di riscatto determinati dai termini finanziari predeterminati nell’atto di vendita.

Prodotti

La tradizione dell’Asia orientale della fermentazione alcolica è legata soprattutto alla fermentazione del riso[9] e precisamente dei suoi amidi. Anche nella produzione di cervogia questo processo è principale, rispetto alla tradizione “occidentale” della fermentazione dell’orzo. In Corea del Sud si usa una piccola dose di malto, mediamente in una bottiglia/lattina la percentuale è tra il 10 e il 15% (per la legge coreana si deve stare sotto il 15%),  mentre in Giappone in Giappone è il 66,7% e in Germania il 100%.

Prodotti di punta della Hite sono:

•   HITE (하이트 in coreano) prodotta nella sua forma attuale dal 1993, è la birra di punta dell’azienda e la più consumata in Corea del Sud (대한민국[10] in coreano). È fatta di riso ed è una birra chiara con una gradazione alcolica pari al 4,3%; il sapore tipicamente amaro della birra si percepisce lievemente lasciando spazio ad una freschezza generale che disseta chi beve, l’aroma più facilmente percepibile è sicuramente quello delle erbe aromatiche. Viene venduta sia in lattina, bottiglia di vetro e barili, nonostante il consumo preferito si limiti alla classica lattina da 33cl e a quella alla spina reperibile sia nei ristoranti che nelle Soulchang[11] (술장 in coreano).

•   Prime Max (프라임 맥스 in coreano), prodotta dal 2006, è la terza birra più consumata in Corea e, a differenza della Hite, non è fatta dall’ amido di riso, bensì prodotta al 100% da malto d’orzo (prima fatta con l’amido d'orzo in Corea del Sud) perciò è leggermente più cara della precedente. La birra è chiara ed ogni anno viene prodotta una versione della Max “da collezione”. Nonostante ciò, le caratteristiche organolettiche della bevanda rimangono le stesse: l’aroma di testa è il frumento, facilmente distinguibile, mentre quella di fondo è la banana, la schiuma è delicata e nel complesso dopo la degustazione ha un retrogusto ligneo. La gradazione è 4,5% ed è prodotta sempre in bottiglie di vetro, lattine e barili (riservati all’ ingrosso).

•   Hite Stout (질긴 맥주 in coreano) una versione scura della Hite lanciata nel 1991, che si ispira alla birra irlandese Guinness e nel suo processo di creazione usa del malto tedesco ed ha il 5% di gradazione alcolica; prodotta in bottiglie di vetro, lattine e barili.

•   S (에스 in coreano) è una versione dietetica della birra Hite originale, quindi prodotta dall’amido di riso agli inizi degli anni 2000; contiene 0.5 grami di fibre per 100 millilitri di prodotto, con una produzione limitata a bottiglie di vetro e lattine ed una gradazione alcolica del 3,8%.

•   Dry D (드라이 드 in coreano) lanciata nel mercato nel 2010 (una tra le proposte commerciali che ebbe maggior successo all’estero) è una birra “secca” scura, prodotta da una cooperazione con un birrificio danese da cui hanno voluto sfruttare l’utilizzo di un prestigioso lievito secco del processo di creazione della bevanda; gradazione alcolica del 4,8% sapore intenso con una sfumatura metallica.

Prodotti della Oriental Brewery (OB):

•   OB golden lager (금오비 in coreano) è una birra bionda, la quarta più venduta in tutto il Paese. La prima produzione risale al 1948, e dopo vari cambi di nome dal 2003 al 2006 è semplicemente chiamata OB, in quell’anno oltre che il cambio di nome, fu effettuata una variazione alla ricetta, la quale prima comprendeva solo il malto d’orzo; scelta coscienziosa dell’azienda fu aggiungere ad essa il riso (sia per rendere il gusto leggermente più dolce, sia per atavici valori di orgoglio culturale). Nel giugno 2006 il nome cambia un’altra volta in OB blue, rinnovando anche il packaging (la lattina da color oro passa a un azzurro metallizzato con grafiche accattivanti); la birra attualmente in commercio ha una gradazione alcolica del 4,4% ed è consumabile in lattina, bottiglia di vetro e alla spina e secondo RateBeer risulta tra le più valide birre coreane. La fragranza di testa è l’agrume (più precisamente la scorza) mentre il fondo ha uno spiccato gusto di mais, generalmente poco corposa e mediamente secca.

•   OB Light è la versione della OB classica dietetica, infatti rispetto alla sua partner storica ha il 30% di calorie in meno, quindi solo 100,8 cal per 355 ml di prodotto

•   CASS FRESH birra lager originariamente prodotta dal birrificio Cass, presto acquistato dalla Jinro-Coors (quella del Soju, si ricorda) e che ebbe un’ottima risposta di mercato verso gli anni 70 e 80 del ‘900 (nell’’84 la produzione era al 70% sotto la Cass); ha una gradazione alcolica del 4,5% ed è acquistabile sia in lattina, bottiglia e fusti.

La Cass fu sorpassata dall’azienda Hite, più moderna e con maggiore capacità produttiva, e nel 1999, ormai in crisi e relegata ad un secondo posto nel podio delle birre coreane, fu acquistata dalla Oriental Brewery che dichiarò nel 2000 una quota di mercato del 51%. Nel 2011 ha sorpassato la sua rivale Hite con la sua versione “Red” che era una versione rossa più alcolica. Apprezzata tra gli altri da Gordon Ramsay, al momento la birra Cass Fresh è probabilmente la birra coreana più nota all’estero.

Arianna Caredda

Note

[1] Trattato nippo-coreano del 1876 stipulato a Kanghwa, che riconobbe la Corea come Stato indipendente, aprì al Giappone i porti di Incheon, Weonsan e Busan (Pusan) e stabilì rapporti commerciali tra i due Paesi senza ingerenze da parte della Cina.

[2] Kirin Ichiban, birra lager chiara con 4,6% di graduazione alcolica, risulta la birra ad oggi più consumata in Giappone e una delle più esportate all'estero rivestendo il ruolo di bevanda alcolica d’ antonomasia per il cittadino giapponese. Nel mercato dell'esportazione è reperibile solo in bottiglia di vetro da 330 ml.

[3] La Guerra di Corea fu un conflitto armato combattuto tra il giugno 1950 e il luglio 1953, tra le due Coree sezionate dopo la Seconda Guerra mondiale. Divise politicamente ed ideologicamente la penisola tramite il Patto Atlantico; una parte, quella settentrione, fu guidata politicamente dall’ URSS, mentre la parte meridionale dagli USA. Si combatte per la riunificazione forzata dei due paesi nascondendo la velata volontà di far trionfare una ideologia rispetto ad un’ altra.

[4] La dinastia Chosun o Joseon (in caratteri cinesi 朝鮮, in hangul 조선) fu la più longeva dinastia che governò la penisola coreana (1392 -1910), più lungo governo di una dinastia confuciana dal 1897 sino al 1910 creerà un impero per poi, a causa delle guerre nippo-coreane essere annesso all’ Impero giapponese, il cui dominio imperversò sino alla Seconda guerra mondiale.

[5] Il Soju (in caratteri cinesi 燒酒, in hangul 소주) è un distillato che può essere fatto da riso, orzo e frumento che ha le sue origini nel 13esimo secolo, ha una gradazione alcolica che va dai 16 ai 45 gradi.

[6] Competizione internazionale che testa la qualità della bevanda e ne premia l’unicità.

[7] traduzione letterale “il negozio di Park Seung  Jik” n.d.t.

[8] La Fortune Global 500, o più comunemente conosciuta come Global 500 è una classifica delle 500 migliori corporazioni dell’anno stilata in base al fatturato.

[9] Il primo caso di bevanda prodotta dal riso è il Sake 日本酒 (si legge “nionshou” e non sakè che in giapponese indica la bevanda alcolica in genere n.d.t.) giapponese dell'epoca Jomon (1000 a.C.).

[10]대한민국 in Hangul, 大韓民國 in caratteri cinesi, letteralmente è “il grande (glorioso) paese del popolo” n.d.t.

[11] Le soulchang sono delle attività commerciali dedite alla vendita di alcool ad alta gradazione o birra alla spina, particolarmente frequentato da uomini d'affari dopo una giornata lavorativa oppure come luogo di discussione da quest'ultimi, che al raggiungimento di un accordo conveniente per ambedue le parti brindano.