La musica del Gamelan indonesiano attraverso le epoche e i continenti

Con il nome di Gamelan (in lingua giavanese ꦒꦩꦼꦭꦤ꧀) si indica un ensemble musicale tradizionale di alcune isole dell’Indonesia, in particolare Java, Bali e Sundan, composta principalmente di strumenti a percussione metallofoni e riconosciuta dal 2014 come parte del Patrimonio Culturale intangibile della Repubblica dell’Indonesia.

La parola Gamelan viene talvolta utilizzata sia per indicare i musicisti sia il tipo di musica, che viene comunemente suonata in contesti sia sacri, accompagnando rituali e cerimonie religiose, che profani come nella danza, nel teatro delle ombre, delle marionette o altre forme tradizionali di spettacolo ed intrattenimento. 

Non è previsto un numero di persone preciso: un ensemble di Gamelan prevede solitamente almeno 5 musicisti, ma possono arrivare anche ad essere 100. Oltre a metallofoni, come gong, kemanak e gangsa, spesso suonati con dei martelletti, l’ensemble può comprendere flauti, xilofoni di bamboo e talvolta strumenti a corda, come il rebab (ad arco) e la cetra siter, oltre alle percussioni kendang e alla voce umana, femminile e/o maschile.

Secondo i manoscritti questo tipo di musica si sviluppò in particolare durante il periodo dell’impero Majapahit, tra il XIII ed il XVI secolo, diventando musica di corte a Java, mentre a Bali assunse un carattere maggiormente religioso. Nel corso della storia queste differenze delinearono stili musicali piuttosto diversi, comunemente associati alla provenienza geografica e al contesto sociale e di esecuzione. La musica Gamelan è particolarmente interessante perché rappresenta una delle forme più sofisticate di musica d’insieme in Asia con un gran numero di musicisti che riescono a creare melodie estremamente evocative, simboleggiando lo spirito di cooperazione e coesione, in una visione armonica della società influenzata dalla cultura buddhista.

Un ensemble giavanese partecipò all’Expo di Parigi del 1889 alla presenza di importanti musicisti come Claude Debussy ed Erik Satie. Negli anni successivi l’influenza di questo genere musicale crebbe di importanza nella musica contemporanea, sia da parte di autori “classici” come Poulenc, Messiaen e Bartok, sia nella musica popolare. Nella scena musicale indonesiana e sud-est asiatica contemporanea diversi gruppi e musicisti hanno basato il loro stile sull’unione tra elementi di rock, jazz, fusion e bossa nova con l'eredità delle tradizioni musicali etniche tradizionali, tra cui il Gamelan. 

Sorprendentemente (o forse no), il Gamelan ha trovato un altro veicolo di diffusione per farsi conoscere al grande pubblico. I giapponesi Yellow Magic Orchestra, pionieri della musica elettronica e di grande influenza per diverse generazioni di compositori per l’animazione e per i videogiochi, hanno incluso campioni di Gamelan nel loro disco del 1981, Technodelic. Sakamoto Ryūichi, membro del gruppo, usò elementi di musica indonesiana anche nella composizione della colonna sonora di Merry Christmas, Mr. Lawrence (in Giappone Senjō no Merry Christmas) in cui è anche attore, vincendo per questa composizione il BAFTAe Award 1983 per la migliore musica da film. 

Il Gamelan era così entrato a pieno titolo nella produzione “pop” giapponese: negli anni successivi infatti possiamo sentirlo nella colonna sonora del noto film anime Akira (1988), nell’anime Neo Ranga (1998), nel videogioco di Square Secret of Mana (1993), in quello di SEGA Sonic World Adventure (in Europa e USA Sonic Unleashed) (2008), dove rappresenta una sorta di leitmotiv di Adabat, località immaginaria ispirata ai paesaggi del sud-est asiatico. Per approfondire l’argomento si consiglia l’ascolto del disco Gamelan Semar Pegulingan (Gamelan Of The Love God), pubblicato nel 1972 dalla Nonesuch.