Shōwa Genroku rakugo shinjū (昭和元禄落語心中)

lett. il suicidio del rakugo dell’epoca genroku e shōwa

Prima edizione: 2010-2016; 10 Tankōbon.

Shōwa Genroku rakugo shinjū  è un manga, scritto e disegnato da Kumota Haruko e da cui è stato anche tratto un anime diviso in due stagioni e una serie televisiva, entrambi andati in onda sull’emittente  NHK. È un manga storico, incentrato sul teatro comico rakugo. Sebbene sia ambientato ai giorni nostri, gran parte della narrazione si svolge nel passato, con diversi salti temporali che catturano più o meno tutta l’era Shōwa (1926-1989). 

La storia si svolge dunque con una certa atmosfera vintage, accompagnata nella sua versione animata, da una piacevole musica che unisce jazz, blues e musica tradizionale giapponese, e mostra le vicende di due aspiranti narratori di rakugo, due rivali allievi dello stesso maestro ma che hanno una personalità diversissima, il primo, Hatsutarō, spontaneo e libero, il secondo, Kikuhiko, molto più posato e riflessivo. 

Ma cos’è dunque il rakugo? Si tratta di un genere teatrale tradizionale del Giappone, che prevede un singolo narratore, seduto su un cuscino in posizione seiza (accovacciato), che interpreta diversi personaggi attraverso un monologo, il più delle volte con forti venature comiche, utilizzando diversi registri linguistici, talvolta dialetti e facendo un forte uso della mimica facciale. 

In questo contesto lo svolgimento della trama ci mostra attraverso gli occhi dell’ormai anziano Maestro Kikuhiko e dei ricordi della sua giovinezza e della sua vita dedicata allo spettacolo, la storia del Giappone  in un’epoca di grandi cambiamenti, investendo pertanto momenti molto particolari della storia del Giappone, dal periodo nazionalista alla Seconda Guerra Mondiale, mostrando anche momenti come l’invasione della Manciuria, e fino ai giorni nostri, con il progressivo abbandono della cultura “tradizionale” in favore della cultura pop contemporanea. Ci viene mostrata quindi una società che ci può sembrare assai “arcaica”, estremamente “tradizionale” pur essendo ambientato nel Novecento; un mondo fatto di allievi che vivono per la disciplina e per l’arte, che imparano tutto tramite l’osservazione con un rapporto strettissimo con il loro maestro, di cui infine, diventando a loro volta maestri ereditano perfino il nome. Quest’opera si presenta dunque come una celebrazione del rakugo e una canzone d’amore verso un mondo che non esiste più, così vicino nel tempo eppure così lontano. 

In conclusione, il manga, come i suoi adattamenti riesce a catturare arte, epoche ed emozioni, sentimenti estremamente contrastanti tra momenti tragici ed altri spassosi. E riesce a insegnare al lettore (o spettatore) la bellezza. 

Showa Genroku Rakugo Shinju - Opening 2 | Imawa no Shinigami La seconda sigla di apertura della serie anime ispirata al manga

Enrico Pittalis