미스터 션샤인, Miseuteo Seonsyain

Corea del Sud, 24 ep. 2018

sceneggiatura di Kim Eun-sook, regia di Lee Eung-bok

La presente è una serie televisiva prodotta in Corea del Sud che rientra nel genere Sageuk - i.e, un dramma storico, genere particolarmente popolare che permette di mettere in scena re e sovrani, principi ed eroi storici, elementi mitologici e del folclore popolare e personaggi femminili carismatici, talvolta contornati da componente di soprannaturale. 

Rispetto ad altri film e serie televisive di questo genere, Mr. Sunshine cerca di mantenere un taglio realistico, funzionando come una sorta di romanzo storico scritto per il piccolo schermo. Se i protagonisti della storia sono infatti inventati, gli eventi che accadono sono in gran parte reali, così come sono realmente esistiti buona parte dei personaggi secondari.

Come spesso accade nei drama coreani la storia principale parla di un amore reso impossibile per via di insormontabili differenze di classe e ruolo nella società. Protagonista è Eugene Choi, ufficiale dei marines degli Stati Uniti d’America, nato con il nome di Yu-Jin, servo della famiglia più ricca di Hanseong (come all’epoca era conosciuta la città di Seul). Nell’infanzia, a seguito all’uccisione dei genitori da parte dei loro padroni il piccolo Yu-Jin scappa e viene ritrovato e soccorso in ordine da un anziano vasaio e da un missionario gesuita statunitense, che decide di portarlo con sé in America. Questi fatti avvengono infatti negli stessi esatti giorni del Shinmiyangyo, prima spedizione militare nella penisola Coreana da parte degli Stati Uniti, che in quei decenni espansero la propria presenza in Asia orientale, in un contesto che va dalle navi nere che imposero al Giappone l’apertura al commercio, le guerre dell’oppio ed i trattati ineguali imposti alla Cina e infine alla colonizzazione statunitense delle Filippine. Una volta negli Stati Uniti Yu-Jin capì che fare carriera nell’esercito era l’unico modo per integrarsi in questa nuova società e infatti, anni dopo, un adulto Eugene che parla perfettamente l’inglese ma ricorda ancora il coreano, viene messo a capo di una base statunitense nella sua città natia. Qui incontra la protagonista femminile, Go Ae-shin, aristocratica nipote del precettore dell’imperatore di Joseon, e segretamente membro dell’Armata virtuosa, gruppo di guerriglieri realmente esistito che sostenne la causa dell’indipendenza coreana contro le potenze straniere. 

Nel periodo del secondo imperatore di Joseon, anch’egli presente come personaggio del film, infatti, non solamente gli Stati Uniti ma anche la Russia, la Francia, il Regno Unito, in minore misura la Cina Qing e soprattutto il Giappone cercavano di esercitare la loro influenza sulla Penisola. Queste premesse portarono a diversi momenti di tensione che culminarono prima nella guerra Russo-Giapponese e successivamente nella progressiva perdita di influenza delle istituzioni di Joseon, in favore dell’Impero del Sol Levante che colonizzò il piccolo impero vicino in maniera graduale, nonostante tentativi di resistenza da parte dell’imperatore e, come mostrato nella serie, dell’Armata virtuosa. 

Eugene Choi, tornando in Corea da statunitense vive in una sorta di dualità, dovendo adempiere al suo ruolo di militare, straniero, e per dovere neutrale alle vicende del paese ma in fondo ancora coreano e inevitabilmente coinvolto da quanto accade. In questo contesto, infatti, entra in contatto con altri personaggi di supporto alla narrazione: tra questi il nonno di Ae-Shin, anziano aristocratico che supporta la causa dell’indipendenza, Hina Kudo, giovane vedova e proprietaria dell’Hotel Glory, dove alloggiano gran parte dei personaggi principali, Kim-Hee Sung, figlio dei precedenti padroni di Yu-Jin nonché promesso sposo di Ae-Shin e il samurai Gu-Dong Mae. Questi, nato coreano è però cresciuto in Giappone per sfuggire alle discriminazioni in quanto nato in una famiglia di macellai (“intoccabili” secondo il sistema delle caste) e qui diventato affiliato della società yakuza Musin, ispirata al gruppo ultranazionalista “Società del drago nero”, realmente esistita e che ha operato in tutto il mondo per espandere gli interessi del Giappone. Come il protagonista anche lo spadaccino è nato in una classe sociale infima e vive la contraddizione di essere nella sua città natale per difendere gli interessi di una potenza straniera e anch’egli prova dei sentimenti per Ae-Shin, tutti elementi che portano i due a comprendersi e rispettarsi, nonostante formalmente nemici.

Il difficile e lento rapporto che si viene a creare tra Eugene e Ae-Shin mostra invece l’incontro tra due mondi completamente diversi; il mondo di lei è una Corea in ascesa, dove anche grazie agli interventi stranieri compaiono le ferrovie e nascono nuove attività ma ancora “arretrata”, legata alle tradizioni confuciane, a legami familiari e rapporti feudali e dall’altra il mondo di lui, fatto di università, di interessi commerciali e militari, molto più familiare allo spettatore “occidentale” o “occidentalizzato”. Il legame tra i protagonisti e gli altri personaggi, tra di loro tutti connessi da intrecci di carattere personale o di interessi, servono a mostrare gli stravolgimenti che sconvolsero il paese in questo delicato periodo storico vengono tutti mostrati con una narrazione sì spettacolare, ma che cerca di rappresentare fedelmente la cronologia degli eventi che sono accaduti, seppure con alcune inevitabili inesattezze, come notato da alcuni storici, da una parte funzionali alla funzione narrativa e dall’altra da precise scelte della caratterizzazione dei personaggi. 

Una delle critiche mosse dalla società coreana verso la serie è quella di mostrarsi troppo clemente nella raffigurazione dei giapponesi, nonostante i giapponesi siano spesso ritratti come crudeli e avidi di potere. Un grande pregio della serie è infatti che riesce a creare dei personaggi estremamente “umani” e complessi; tanto i personaggi positivi quanto quelli negativi hanno un ampissimo spettro emotivo e momenti difficili da categorizzare, essendo mossi talvolta da ideali nobili, di solidarietà e senso di giustizia ma anche desideri di vendetta, di ambizioni di potere, e con alcuni errori di considerazione, cambi di prospettiva e frequenti scelte avventate e poco considerate con delle successive ripercussioni.

Oltre ad essere esteticamente piacevole, per la sua particolare narrativa la serie offre interessantissimi spunti, mostrando ad esempio il disperato tentativo dell’imperatore di Joseon di modernizzare le strutture statali come ad esempio l’esercito, nonostante la debolezza sostanziale della nazione, l’asservimento di parte delle istituzioni ad interessi privati e la dilagante corruzione e alle ingerenze straniere mascherate da attività imprenditoriali ed industriali. La serie mostra molto efficacemente come la presenza giapponese, dapprima limitata, diviene sempre più centrale fino al totale collasso della nazione che divenne formalmente un protettorato nel 1905 e una colonia nel 1910. Al tempo stesso viene mostrata la rete clandestina dei guerriglieri dell’Armata virtuosa, con ramificazioni e simpatizzanti a Shanghai, in Manciuria ed in Giappone. Oltre all’imperatore, alcuni dei personaggi “reali” sono Frederick Arthur Mackenzie, giornalista scozzese-canadese che scrisse degli eventi della guerra russo-giapponese, alcuni dei diplomatici che presero parte al processo, come Lee Wang-Yong e Hayashi Gonsuke, o ancora Ahn Chang-Ho, accademico coreano e attivista per la causa dell’indipendenza. Per comprendere meglio si invita la lettura dell’ articolo [nome articolo], che approfondisce gli eventi storici che hanno segnato fino ai giorni nostri i complicati rapporti tra i popoli giapponese e coreano ed i loro rispettivi stati. 

Nel successivo articolo si propone un approfondimento del contesto storico e giuridico dei fatti che portarono alla graduale colonizzazione della Penisola Coreana da parte dell'Impero Giapponese. 

Park Jin-hai, “K-drama “Mr Sunshine” writer is accused of distorting history”, South China Morning Post, 24/07/2018. https://www.scmp.com/magazines/style/news-trends/article/2156587/k-drama-mr-sunshine-writer-accused-distorting-history

Enrico Pittalis