Thermae Romae Novae

Dir. Tatamitani Tetsuya. 11 episodi, 2022.


Sulla scia del film live action Thermae Romae girato a Cinecittà e il suo sequel Thermae Romae II, è stata distribuita quest’anno da Netflix la serie Thermae Romae Novae. Questa divertente serie animata, a metà tra il remake ed il sequel, ci permette di tornare nel mondo creato dalla penna di Yamazaki Mari, mangaka giapponese con una passione per la cultura italiana e della Roma antica. 

Protagonista è ancora una volta Lucius Modestus, architetto di terme che, in un momento di crisi creativa, si ritrova a dover affrontare sfide sempre più grandi a fronte dei cambiamenti storici che investono la Roma imperiale. L’architetto si ritrova inconsapevolmente a viaggiare nel tempo (e nello spazio) attingendo a piene mani alla ricchissima cultura termale del Giappone di diverse epoche per arricchire i suoi progetti. Lo svolgimento degli episodi è pressoché sempre lo stesso: dopo avere ricevuto una commissione Lucio, pieno di dubbi su come fare fronte alle richieste, perde coscienza per poi svegliarsi nel Paese del Sol Levante, dove trova le risposte ai suoi interrogativi trovando metodi creativi per replicare quanto da lui visto. La natura seriale del prodotto consente un grande approfondimento, allargando la narrazione con diversi aspetti curiosi e momenti comici dati dall’incontro di queste due culture così diverse ma che condividono l’amore per le terme ed il benessere.
Ognuno degli 11 episodi è seguito da un’interessante rubrica; “Thermae Romae: il cammino delle terme”, mini-documentario a puntate che mostra l’autrice Yamazaki Mari che visita diversi stabilimenti termali in Giappone, raccontando e facendosi raccontare la storia e le particolarità di questi luoghi, ognuno con le sue caratteristiche uniche. In alcuni casi le visite sono legate con un filo narrativo agli episodi che contornano, talvolta può invece essere guardata indipendentemente dall’anime, insegnando qualcosa sugli onsen giapponesi e facendoci sognare questi luoghi e paesaggi.
Collegamento al Trailer.


Enrico Pittalis