Cronologia dell'arte teatrale e cinematografica iraniana

RONOLOGIA IRAN
DINASTIA QÂJÂR (1784-1925)
1900
Mirzâ Ebrâhim Khân ‘Akkâs-bâshi, operatore del sovrano Mozaffaroddin Shâh Qâjâr, effettua le prime riprese in Europa, in occasione di una visita del Re in Belgio. Le immagini verranno proiettate a corte.
A Tabriz la comunità cattolica locale apre una sala cinematografica destinata ai praticanti.
1901
‘Akkâs-bâshi riprende alcune cerimonie religiose (tra cui le processioni del Ramadan) a Tehran. Si tratta delle prime riprese cinematografiche in Iran.
1902
L'antiquario Mirzâ Ebrâhim Khân Sahhâf-bâshi acquista un cinetoscopio Edison e alcuni film dall'Europa e li proietta in una sala cinematografica rudimentale, edificata nel cortile della sua bottega.
1904Sahhâf-bâshi apre la prima sala cinematografica.
1906
10 agosto. Rivoluzione costituzionale: vittoria dei costituzionalisti e riunione del primo parlamento.
30 dicembre. Mozaffaroddin Shâh concede la Costituzione. Il paese è diviso in due zone di influenza, una inglese (a sud) e una russa (a nord). Questo spiega il motivo per cui le cronache descrivono la presenza di cosacchi alle proiezioni cinematografiche.
1907
Nasce ‘Abdolhoseyn Sepantâ.
Mehdi Rusi Khân, fotografo ufficiale di Mohammad ‘Ali Shâh Qâjâr, successore di Mozaffarodin, apre una sala cinematografica da 200 posti accanto al suo studio. Vengono proiettati film acquistati da Pathé e materiale filmato dallo stesso Rusi Khân a corte.
1914
Allo scoppio della prima guerra mondiale, l'Iran si dichiara neutrale.
1915
Nasce a Tehran Esmâ ‘il Kushân.
1917
Prime proiezioni riservate al pubblico femminile.
1920
Fondazione del partito comunista iraniano
1921
Colpo di stato di Rezâ Khân e Tabâtabâ'i. Rezâ Khân diventa comandante delle forze armate e ministro della Guerra.
1924
Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack girano Grass per conto della Paramount.
1925
Fine della dinastia Qâjâr.
DINASTIA PAHLAVI (1926-1978)
1926
Rezâ Pahlavi è incoronato Shâh di Persia.
Inaugurazione del Parlamento Nazionale con riprese cinematografiche di Khân Bâbâ Khân Mo'tazedi.
Prime sale cinematografiche riservate al pubblico femminile. La più importante sala è la Khorshid, aperta da Khân Bâbâ Khân Mo'tazedi e Ardashir Khân.
Khân Bâbâ Khân Mo'tazedi inizia a girare il primo film con protagonisti la propria famiglia e i propri amici.
1927
Inaugurazione della ferrovia e imposizione dell'abito occidentale.
1928
Fondazione della Banca Nazionale.
1929
Sono 310 i film stranieri importati nel biennio 1929-30, 133 americani, 100 francesi e poi russi, indiani, tedeschi.
1930
Il comune di Tehran ratifica un decreto che regolarizza l'apertura delle sale e obbliga i distributori a sottoporre i film da proiettare ad un rappresentante comunale per ottenere una licenza.
Abi va Rabi (Abi e Rabi) di Avânes Ugâniyâns, primo lungometraggio muto.
Avânes Ugâniyâns fonda a Tehran la Madrase-ye ârtisti-ye sinemâ (Scuola artistica di cinema).
1931
Prime proiezioni sonore.
1932
Ebrâhim Morâdi fonda una società di produzione: la Jahân-nemâ Studio.
Enteqâm-e barâdar (La vendetta del fratello) di Ebrâhim Morâdi.
L'Imperial Film Company di Bombay produce il primo film sonoro persiano Dokhtar-e Lor (La ragazza Lor) di ‘Abdolhoseyn Sepantâ prodotto da Ardashir Irâni.
1933
15 sale in attività a Tehran.
Hâjji Âqâ âktor-e sinemâ (Hâjji Âqâ attore cinematografico) di Avânes Ugâniyâns.
1934
Fondazione dell'università di Tehran.
Ferdowsi (Id) di ‘Abdolhoseyn Sepantâ, prodotto a Bombay dalla Imperial Film Company.
Bolhavas (Capriccio) di Ebrahim Morâdi per la Sherkat-e mahdud-e film-e Irân (Cinematografia d'Iran, S.r.l.).
1935
Rezâ Khân chiede alla comunità internazionale di usare il nome "Iran" anziché "Persia" per identificare la nazione iraniana.
Shirin va Farhâd (Shirin e Farhâd) e Chashmhâ-ye siyâh (Occhi neri) di ‘Abdolhoseyn Sepantâ, prodotti a Bombay dalla Shree Krishna Film Company.
1936
Prime sale per un pubblico misto.
1937
Leylâ va Majnun (Layla e Majnun) di ‘Abdolhoseyn Sepantâ, prodotto dall'East India Film Company.
1940
Prime trasmissioni di Radio Tehran.
Nasce ‘Abbâs Kiârostami.
1941
Gli alleati invadono l'Iran. Rezâ Khân abdica, gli succede il figlio Mohammad Rezâ.
Nascono Mas‘ud Kimiyâ'i e Dâriyush Mehrju'i.
1943
Nasce la rivista cinematografica Hollywood.
1946
Esmâ‘il Kushân fonda la Mitrâ Film, specializzata in produzione e doppiaggio cinematografico, fallita due anni dopo.
1948
Apre i battenti lo United States Information and Education Service con un programma di proiezioni di documentari americani nelle zone periferiche dell'Iran.
Ebrâhim Morâdi fonda lo studio Morâdi.
Tufân-e Zendegi (La tempesta della vita) di Esmâ‘il Kushân, melodramma contro i matrimoni combinati.
1949
Attentato contro lo Shâh durante una visita all'Università di Tehran.
Farrokh Ghaffâri, Majid Rahnemâ, ‘Abdollâh Habibi e Shamsoddin Mofid fondano il Centro Nazionale del Film.
Esmâ‘il Kushân fonda la Pârs Film.
Zendâni-ye Amir (Il prigioniero dell'emiro) e Vâriete-ye Bahâr (Varietà di primavera) di Esmâ‘il Kushân.
1950
Il generale Razmara diventa primo ministro.
La Komisiyun-e nemâyesh (Commissione dello Spettacolo, formata da rappresentanti del Ministero degli Interni della Cultura) vara il primo regolamento censorio ufficiale. Ci sono 15 categorie di film vietati.
Sâsân Kachaturian fonda la Diana Film.
Sharmsâr (Vergogna) di Esmâ‘il Kushân è il primo film musicale che ottiene un notevole successo di pubblico ed inaugura il filone dei film-fârsi (letteralmente film persiano, per contraddistinguerlo da quelli stranieri, poi il termine è divenuto sinonimo di cinema commerciale). È la storia di Miriam, giovane contadina fidanzata sedotta da un "ragazzaccio" di Tehran.
1951
Assassinio di Razmara. Mohammad Mosaddeq, leader di una sinistra moderata, diviene primo ministro e punta alla nazionalizzazione dei pozzi di petrolio.Londra boicotta il greggio iraniano.
Mohammad Mosaddeq, leader di una sinistra moderata, diviene primo ministro e punta alla nazionalizzazione dei pozzi di petrolio.
7 lungometraggi, dei quali 3 in 16 mm.
Fazlollâh Manuchehri fonda lo studio Oqâb, in seguito studio Badi‘; Hoseyn Mâdani fonda lo studio ‘Omar Khayyâm; Mohammad Bani-Salâm fonda lo studio Sharq.
1952
Sâlâr ‘Eshqi fonda la Âsiâ Film; ‘Abbâs Kâveh fonda lo studio Kâveh; Iraj Farâhvashi e Mozaffar Mizâni fondano la Âzar Film, Jahângir Qadiri e Fazlollâh Manuchehri fondano l'Irân Film.
Dozd-e ‘eshq (Ladro d'amore) di Esmâ‘il Kushân.
Velgard (Vagabondo) di Mehdi Ra'is Firuz, melodramma che ottiene un successo incredibile di pubblico, consacra il filone del film-fârsi.
1953
Colpo di stato, con il sostegno degli Stati Uniti e della Gran Bretagna. Il governo del liberale Mosaddeq cade, i poteri passano di nuovo nelle mani di Mohammad Rezâ Shâh Pahlavi.
20 lungometraggi, dei quali 8 in 16 mm.
Gheflat (Negligenza) di ‘Ali Kasmâ'i
Gerdhâd di Hasan Kheradmand, primo film a colori.
1954
Più di 100 sale cinematografiche a Tehran
L'esercito imperiale fonda lo studio Artesh; Jamshid Sheybâni fonda la Irana Film.
Prima edizione del Golrizân, Festival del Cinema Iraniano a Tehran; premio per la miglior regia a Chahârrâh-e havâdes (Il crocevia degli eventi) di Sâmuel Khâchikiyân, distribuito nel 1955.
Âqâ Mohammad Khân Qâjâr (Id) di Nosratollâh Mohtashem, film storico di grande successo.
1955
Khun va sharaf (Sangue e onore) di Sâmuel Khâchikiyân.
Shâhin-e Tus (Il falco di Tus) di Hoseyn Dâneshvar.
1956
Molti registi si avvicinano al genere noir nel tentativo di trovare nuove vie espressive.
Marjân (Id), di e con Shahlâ Riyâhi, prima donna regista.
Yusof va Zoleykhâ (Giuseppe e Zuleika) di Siyâmak Yâsemi.
1957
Viene costituita la polizia segreta Savak.
Farrokh Ghaffâri e Farhâd ‘Emmâd fondano l'Iran Nemâ.
Il ministero della cultura crea la rivista Farhang va zendegi (Cultura e vita).
Ya‘qub Leys Saffari (Id) di ‘Ali Kasmâ'i.
Nascono Mohsen Makhmalbâf e Abolfazl Jalili.
1958
Babken Âvedisian fonda la Tehrân Shahrestân Film.
Prime trasmissioni televisive della TVI (Televiziyun-e Irân).
‘Arus-e farâri (La sposa in fuga) di Esmâ‘il Kushân.
Jonub-e shahr (Il sud della città) di Farrokh Ghaffâri.
Lât-e javânmard (Il furfante gentiluomo) di Majid Mohseni, con Mohseni nel ruolo d'un jâhel, bandito benefattore al centro d'una serie di film popolari.
Telesm-e shekaste (Il talismano spezzato) di Siyâmak Yâsemi.
1959
25 film prodotti e distribuiti.
Nasce la National Film Archive.
Shabneshini dar jahannam (Serata all'inferno) di Sâmuel Khâchikiyân e Mohammad Soruri, presentato al festival di Berlino, proibito in alcune province per motivi religiosi.
1960
Aval Heykal di Siyâmak Yâsemi.
Nasce Ja‘far Panâhi.
1961
Primo numero della rivista Honar va sinema (Arte e cinema).
Dandân-e ‘afiye di Esmâ‘il Kushân.
Muore Avânes Ugâniyâns.
1962
27 film proiettati di cui la metà su trame poliziesche.
Viene fondata la rivista Film va honar (Film e arte).
Talâ-ye sefid (Oro bianco) di Jamshid Sheybâni.
Khâne siyâh ast (La casa è nera) di Forugh Farrokhzâd. Si tratta dell'unico lavoro della poetessa (un documentario su un lebbrosario di Tabriz), proiettato alla prima Mostra del Cinema di Pesaro e selezionato come miglior documentario nel 1963 all'Oberhausen Film Festival.
1963
Lo Shâh inaugura una stagione di riforme sotto lo slogan "la rivoluzione dello Shâh e del popolo".
La cosiddetta "rivoluzione bianca" prevedeva una lunga serie di riforme in campo elettorale, economico, per l'alfabetizzazione dei paesi, per modernizzare il paese e seguire il modello statunitense. Tra gli tanti provvedimenti alcuni favoriscono il proliferare dell'industria cinematografica.
Disordini e proteste in varie città.
Khomeyni viene esiliato.
Il ministero della cultura istituisce la Dâneshkade-ye honarhâ–ye drâmâtik (Accademia di arti drammatiche).
Nasce il Festival Cinematografico Internazionale del Ministero dell'Educazione.
Iraj Ghâderi e Mirsamadzâde fondano la Sâzmân-e sinemâ-ye Pânorâmâ; Majid Mohseni fonda la Tehrân Film.
Sâhel-e entezâr (La spiaggia dell'attesa) di Siyâmak Yâsemi.
Shab-e quzi (La notte del gobbo) di Farrokh Ghaffâri, presentato a Cannes. Il film (con Khesht-o âyene di Ebrâhim Golestân) inaugura la stagione del "cinema progressista" che tenta in qualche modo di aggirare i limiti della censura e produrre film impegnati socialmente e politicamente.
Nasce Hasan Yektâpanâh.
1964
Immunità diplomatica ai cittadini americani che lavorano in Iran.
Parastuhâ be lâne bar migardand (Le rondini ritornano al nido) di Majid Mohseni.
1965
Gennaio. Muore in un attentato il presidente del consiglio Mansur. L'attentatore si dichiara seguace di Khomeyni. Al posto di Mansur viene nominato primo ministro l'esponente del New Iran Party, Amir ‘Abbâs Hovaydâ che resterà in carica fino al 1977.
Ottobre. Khomeyni lascia la Turchia (dove era stato esiliato nel novembre del 1964) per stabilirsi in Iraq, a Najaf, uno dei centri del pellegrinaggio sciita, dove riprende la sua attività di predicazione.
Ganj-e Qârun (Il tesoro di Qârun) di Siyâmak Yâsemi, record di incassi, lancia il filone dei film qarunisti (d'evasione), aperto, tuttavia, anche a spunti di riflessione sulla società iraniana.
Esordio di Ebrâhim Golestân con Khesht-o âyene (Il mattone e lo specchio): il film, presentato alla Mostra del Cinema di Pesaro, non riesce ad ottenere consenso tra il pubblico e viene censurato.
Shab-e quzi (1963) di Farrokh Ghaffâri presentato alla Semaine de la Critique di Cannes.
1966
Inizio delle trasmissioni del canale televisivo nazionale.
Prima edizione del Festival Internazionale del Film per Bambini di Tehran (Festivâl-e beyno'l-melali-ye filmhâ-ye kudakân va nowjavânân).
Prima edizione del Festival delle Arti dedicato prevalentemente a musica e teatro ma comprendente una sezione cinematografica.
Muore la poetessa e regista Forugh Farrokhzâd.
Siyâvosh dar Takht-e Jamshid (Siyâvosh a Persepoli) di Fereydun Rahnemâ vince il premio Epstein a Locarno: è lo sviluppo, attraverso elementi appartenenti al poema epico Shâhnâme di Ferdowsi, di un documentario su Persepoli girato nel 1959.
1967
Rientra in Iran ‘Ali Shariati, antropologo formatosi a Parigi presso Franz Fanon, che vede nelle forze più dinamiche della società persiana e nella critica all'arretratezza del clero gli unici antidoti contro il regime dello Shâh.
Riforma della legge sul divorzio: l'uomo non può più ripudiare la moglie arbitrariamente.
Dalâhu di Siyâmak Yâsami.
1968
Bigâne biyâ (Vieni straniero!) di Mas‘ud Kimiyâ'i.
1969
Nazionalizzazione del servizio radiotelevisivo.
Lo scrittore Bahman Nirumand (esule in Germania dal 1965 a causa del suo impegno politico) pubblica un pesante atto d'accusa contro il regime dello Scià dal titolo Iran: The New Imperialism in Action.
‘Abbâs Kiârostami e Firuz Shirvânlu danno vita al Dipartimento di Cinema del Kânun (Istituto per lo sviluppo intellettuale dei bambini e dei giovani adulti)
Creazione della Scuola superiore di televisione e cinema.
Prima edizione dei premi Sepâs per il cinema iraniano.
Muore ‘Abdolhoseyn Sepantâ.
Qeysar (L'imperatore) di Mas‘ud Kimiyâ'i ottiene un grande successo: film spettacolare ma anche di forte impatto realistico viene censurato e bloccato per un anno malgrado la vittoria al Festival Nazionale Iraniano del Cinema.
Gâv (La vacca) di Dâriyush Mehrju'i presentato alla Mostra di Venezia del 1970 senza autorizzazione della censura (verrà distribuito in Iran solo un anno dopo con un avviso che i fatti descritti sono precedenti all'avvio della cosiddetta "rivoluzione bianca"), vince il premio Fipresci: è un film che ritrae la povertà del mondo contadino con grande semplicità.
1970
Nel paese sono in attività più di quattrocento sale cinematografiche.
Creazione del Festival Nazionale Iraniano del Cinema.
Sull'onda dei successi – e delle polemiche – suscitati da Qeysar e Gâv, si afferma quel genere di cinema di impianto realistico o allegorico, più attento alle tematiche sociali, definito motafâvet (differente).
Ârâmesh dar hozur-e digarân (Tranquillità in presenza di altri) di Nâser Taqvâ'i, sul tema della corruzione all'interno delle istituzioni, viene bloccato dalla censura.
Âqâ-ye Hâlu (Il signor Hâlu) di Dâriyush Mehrju'i; Towq-i (Una colomba) di ‘Ali Hâtami; Rezâ motori (Rezâ il motociclista) di Mas‘ud Kimiyâ'i.
‘Abbâs Kiârostami gira il suo primo cortometraggio Nân-o kuche (Il pane e il vicolo).
1971
Celebrazione dei 2500 anni della monarchia.
Pubblicazione di Lo stato islamico, testo nel quale Khomeyni getta le basi teoriche per uno stato rivoluzionario islamico che abbia nel clero la propria guida politica oltre che spirituale.
La Gran Bretagna ritira le ultime truppe dal Golfo Persico abbandonando il suo ruolo di garante dell'equilibrio politico-diplomatico dell'area. Lo Shâh sogna per il suo Paese un ruolo analogo e, con le fastose quanto anacronistiche celebrazioni a Persepoli dei duemilacinquecento anni di monarchia persiana, si candida internazionalmente a ricoprire tale ruolo egemone.
Si costituisce il gruppo Sinemâgarân-e pishrow.
Dâsh Akol (Compar ghiottone) di Mas‘ud Kimiyâ'i; Pahlavân mofrad (L'eroe solitario) di Aman Mantaqi; Bâbâ Shamal (Id) di ‘Ali Hâtami.
1972
Henry Kissinger in visita a Tehran per offrire al governo iraniano la disponibilità degli Stati Uniti a fornire armi (in prospettiva anche nucleari).
Prima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Tehran.
La produzione in Iran raggiunge i 90 film.
Postchi (Il postino) di Dâriyush Mehrju'i premiato in vari festival internazionali.
Baluch (Il Baluci) di Mas‘ud Kimiyâ'i.
Amir Nâderi esordisce con Khodâ hâfez rafiq (Addio amico), storia di tre ladri che si uccidono l'un l'altro.
1973
L'Iran apre formalmente i rapporti diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese.
L'Iran non si unisce all'embargo sul greggio imposto dai paesi dell'OPEC in modo da poter beneficiare dell'aumento del prezzo del petrolio.
Viene chiusa per ordine del governo la Hoseyniye-ye Ershâd (l'istituto per l'educazione all'Islam dei secolari): ‘Ali Shariati, che lì insegna, entra in clandestinità ma viene arrestato.
Inaugurato un canale televisivo dedicato interamente alla didattica e all'educazione.
Farrokh Ghaffâri cura, in francese, la prima storia del cinema iraniano scritta in lingua occidentale.
Ragbâr (Acquazzone) di Bahrâm Beyzâ'i: di solido impianto realistico, narra le difficoltà di un maestro di scuola nei sobborghi di Tehran.
Moghulhâ (I mongoli) di Parviz Kimiyâvi, usa la metafora dell'invasione mongola della Persia per parlare della distruzione della cultura tradizionale iraniana da parte della televisione.
Khâk (Terra) di Mas‘ud Kimiyâ'i, sul problema del latifondismo.
Samad be madrase miravad (Samad va a scuola) di Parviz Sayyâd; Tangnâ (La strettoia) di Amir Nâderi; Yek ettefâq-e sâde (Un fatto semplice) di Sohrâb Shahid Sâles.
1974
Agosto. Mohsen Makhmalbâf, appartenente al gruppo clandestino Balâl-e habashi, viene arrestato a Tehran mentre tenta di disarmare un poliziotto.
Il Ministero della Cultura crea l'Anjoman-e sinemâ-ye javân-e Irân (Istituto per il giovane cinema iraniano).
Viene inaugurato il Centro Iraniano per l'Animazione Sperimentale.
‘Abbâs Kiârostami esordisce nel lungometraggio con Mosâfer (Il viaggiatore) e, nello stesso anno in collaborazione con Nâderi, scrive e dirige Tajrobe (L'esperienza).
Asrâr-e gang-e darre-ye jenni (I misteri del tesoro della valle dei demoni) di Ebrâhim Golestân, polemico verso lo Shâh e le sue ambizioni moderniste.
Tangsir (Id) di Amir Nâderi.
1975
Marzo. Accordo con l'Iraq sulla controversa questione territoriale dello Shatt el-‘Arab.
Rapporto di Amnesty International sul trattamento dei detenuti politici in Iran: cresce nell'opinione pubblica straniera l'avversione verso il regime dello Shâh mentre la persecuzione degli oppositori diviene sempre più brutale.
Lo Shâh dichiara fuorilegge tutti i partiti politici ad eccezione di quello della "Rinascita Nazionale Iraniana", sotto il suo diretto controllo.
Gharibe va meh (Lo straniero e la nebbia) di Bahrâm Beyzâ'i, attraverso uno spiccato simbolismo allude ai guasti provocati dalla cultura occidentale portata in Iran dallo Shâh.
Tabi‘yat-e bijân (Natura morta) di Sohrâb Shahid Sâles; Gavaznhâ (I cervi) di Mas‘ud Kimiyâ'i; Zanburak (L'artigliere) di Farrokh Ghaffâri.
1976
Marzo. Viene istituito il nuovo "calendario monarchico" che sostituisce quello precedentemente in vigore. Il computo degli anni inizia ora dall'investitura imperiale di Ciro il Grande e non più dalla hijra di Maometto. Le sollevazioni popolari guidate dal clero sciita costringono lo Shâh a ritornare sui propri passi.
Elezione di Jimmy Carter alla presidenza degli Stati Uniti: cala ulteriormente il sostegno statunitense al governo dello Shâh.
La produzione annuale scende a 39 film.
Per cercare di arrestare la crisi il governo autorizza un aumento dei biglietti e istituisce un fondo per le produzioni cinematografiche.
Ghazal (Poesia) di Mas‘ud Kimiyâ'i; Bâgh-e sangi (Il giardino di pietra) di Parviz Kimiyâvi; Bonbast (Vicolo cieco) di Parviz Sayyâd.
1977
I paesi occidentali (dai quali l'Iran dipende per le tecnologie) hanno risposto all'aumento del prezzo del greggio aumentando quello di beni e servizi dando il via nel Paese a una spirale inflazionistica.
Fallita la riforma agraria, ma migliorate le condizioni di vita di larghi strati della popolazione, si deve far fronte a un fenomeno di inurbamento sempre più preoccupante. Si creano nelle periferie delle grandi città sacche di povertà che faranno da serbatoio per la militanza rivoluzionaria.
‘Ali Shariati viene esiliato in Gran Bretagna dove morirà di lì a poco in circostanze misteriose.
Muore Ebrâhim Morâdi.
Gozâresh (Il rapporto) di ‘Abbâs Kiârostami, primo film iraniano a essere girato in presa diretta, è la descrizione realistica del dramma di un uomo che si sente estraneo alla realtà in cui vive.
Khâk-e sarbemohr (Terra sigillata) di Marvâ Nabili, descrizione realistica della vita di una donna in un villaggio, un atto di denuncia contro le tradizioni musulmane.
Dar emtedâd-e shab (Nel corso della notte) di Parviz Sayyâd: un melodramma di grande successo ma di alta qualità.
Dâyere-ye minâ (Il cerchio celeste) di Dâriyush Mehrju'i, premio internazionale della critica al festival di Berlino: il film, che mostrava le reali condizioni della sanità in Iran, fu censurato.
O.K. Mister (Id) di Parviz Kimiyâvi: ancora un film polemico verso la politica dello Shâh. Sutedelân (I depressi) di ‘Ali Hâtami.
1978
9 gennaio. Iniziano le rivolte di piazza: i mullâh e gli studenti di teologia manifestano a Qom contro un articolo apparso governativo sul quotidiano ‘Ettelâ'ât in cui Khomeyni viene accusato di essere una spia britannica e un omosessuale. Rivolte simili a questa si ripeteranno a intervalli regolari ogni 40 giorni. La repressione della polizia è sanguinosa.
Febbraio–aprile: manifestazioni di lutto in tutto l'Iran per i morti di Qom. La polizia reprime ancora una volta nel sangue le dimostrazioni.
19 agosto. Nell'anniversario del colpo di stato contro Mosaddeq, scoppia un incendio al cinema Rex di Abadan, in cui muoiono oltre 300 persone. Dapprima si crede ad un complotto della SAVAK, ma testimonianze successive alla Rivoluzione dimostreranno un legame tra i piromani e l'opposizione sciita. È la prima e la più sanguinosa di una serie di azioni che porteranno nel giro di un anno alla chiusura di più della metà delle 400 sale cinematografiche sparse sul territorio nazionale e, nella sola Tehran di ben 31 sale.
7 settembre. Lo Shâh introduce la legge marziale.
8 settembre. L'esercito spara sulla folla a Tehran per sedare una rivolta in piazza Jâle causando la morte di oltre 200 persone. Sarà il cosiddetto Venerdì nero o di sangue.
12 ottobre. Su pressione dello Shâh, Khomeyni viene espulso dall'Iraq. L'âyatollâh vola a Neauphle-le-Château, presso Parigi: qui trova il sostegno di molti tra gli esuli e l'interesse dei media che lo fanno conoscere a tutto il mondo occidentale. Scoppiano scioperi ai pozzi di petrolio.
A causa dei continui scioperi cessa la produzione industriale e petrolifera.
5 novembre. Attacco all'ambasciata britannica, saccheggio di uffici del governo e rovesciamento di una statua dello Shâh all'università di Tehran. Intanto si forma un governo militare che impone il coprifuoco per fronteggiare l'approssimarsi del Moharram, il mese di lutto sciita.
29 novembre. Lo Shâh nomina Shâhpur Bakhtiyâr come nuovo premier, ed egli promette al popolo di cancellare la legge marziale e di indire nuove elezioni.
10 dicembre. Nel giorno dell'ashurâ, nel mese sacro di Moharram, l'ayâtollâh Tâleqâni e Karim Sanjâbi, leader della corrente laica del Fronte Nazionale, guidano un movimento di circa due milioni di persone. Negli scontri con la polizia muoiono alcuni dimostranti. L'ayâtollâh Tâleqâni acclama un documento che proclami l'abolizione della monarchia e l'istituzione di un governo islamico sotto la guida di Khomeyni.
Marsiye (Requiem) di Amir Nâderi: il film (storia di un ex carcerato con profondi risvolti sociali), prodotto nel 1974 e a lungo bloccato dalla censura, viene distribuito nelle sale.
Cherike-ye Târâ (La ballata di Tara) di Bahrâm Beyzâ'i; Safar-e sang (Il viaggio di una pietra) di Mas‘ud Kimiyâ'i prevede attraverso un racconto allegorico lo scoppio della Rivoluzione.
‘Abbâs Kiârostami inizia a girare Be tartib va bedun-e tartib (Con ordine o senza ordine), cortometraggio educativo. Lo scoppio della Rivoluzione costringe il regista a cambiare programma di lavoro.
LA REPUBBLICA ISLAMICA
1979
Cominciano le diserzioni nelle forze armate.
5 gennaio. Centinaia di migliaia di persone scendono in piazza contro Bakhtiyâri, chiedendone le dimissioni.
13 gennaio. Due milioni di persone chiedono il ritorno di Khomeyni, le dimissioni di Bakhtiyâri e l'abdicazione dello Shâh.
16 gennaio. Mohammad Rezâ Shâh acconsente a lasciare l'Iran.
19 gennaio. Khomeyni rimette al popolo la decisione sul futuro dell'Iran, ed esso si schiera con l'âyatollâh.
1 febbraio. Ritorno di Khomeyni in Iran.
15 febbraio. Costituzione di un governo provvisorio guidato da Mehdi Bâzârgân, il quale sceglie i propri ministri all'interno della corrente laica del Fronte nazionale e nel Movimento per la Liberazione dell'Iran, non coinvolgendo né i mullâh né la sinistra, che avevano avuto un ruolo fondamentale nella Rivoluzione.
30-31 marzo. Viene indetto un referendum, in cui il 98% degli iraniani si esprime a favore della Repubblica Islamica e dell'abbandono della monarchia.
22 ottobre. Lo Shâh giunge negli Stati Uniti.
4 novembre. Un gruppo di guerriglieri irrompe nella sede dell'ambasciata statunitense a Tehran, prendendo in ostaggio 63 funzionari: inizia la cosiddetta "crisi degli ostaggi", che si risolverà solo 444 giorni dopo.
6 novembre. Dimissioni di Bâzârgân e dei suoi ministri.
Presentazione della costituzione della Repubblica Islamica.
Vengono distrutte 180 sale cinematografiche in tutto il paese.
Vengono arrestati diversi registi; alcuni di essi scelgono l'esilio. Tra questi ultimi Marvâ Nabili, Parviz Kimiyâvi, Bahman Farmânârâ, Farrokh Ghaffâri, Ebrâhim Golestân, Sohrâb Shahid Sâles.
Controllo sistematico della censura sulla produzione e la distribuzione. In assenza di regole certe sulla censura la produzione di film a soggetto scende a zero così come l'importazione di film stranieri (in particolare occidentali e statunitensi).
1980
25 gennaio. Elezioni del Presidente della Repubblica Islamica, vinte da Bani Sadr, candidato della sinistra, con il 75% dei suffragi.
19 febbraio. Bani Sadr viene nominato comandante in capo delle forze armate.
20 luglio. ‘Ali Akbar Hâshemi Rafsanjâni viene eletto presidente del nuovo parlamento.
22 settembre. Inizia la guerra Iran-Iraq: le truppe irachene invadono l'Iran nel Khuzestan e nel Kurdestan, al fine di conquistare la metà dello Shatt el-‘Arab.
L'âyatollâh Ruhollâh Khomeyni pronuncia un discorso pubblico elogiando Gâv (La vacca) di Dâriyush Mehrju'i e il cinema che racconta con realismo la condizione dell'essere umano.
Riorganizzazione del cinema. 11 film prodotti. Boom dei film anti-Shâh.
1981
20 gennaio. Vengono rilasciati gli ostaggi americani.
22 giugno. Bani Sadr viene accusato di un complotto per rovesciare la Repubblica Islamica.
29 luglio. Privato da Khomeyni del titolo di comandante delle forze armate, Bani Sadr decide di lasciare l'Iran e di rifugiarsi in Francia.
5 ottobre. Per la prima volta viene eletto presidente un religioso, ‘Ali Khâmene'i.
Viene presentato al festival di Bilbao Kudak va estesmâre (Bambini e sfruttamento), documentario in tre parti diretto da Mohammad Rezâ A‘lami.
Viene fondato il Dipartimento Artistico dell'Organizzazione per la Propaganda Islamica. Tra i suoi fondatori, il regista Mohsen Makhmalbâf.
Zendebâd (Lunga vita) di Khosrow Sinâ'i, storia dell'incontro tra un giovane rivoluzionario e un intellettuale, è uno dei pochi film che si discosta pacatamente dall'ideologia ufficiale.
1982
Khomeyni rifiuta la risoluzione 514 dell'ONU e il piano di pace proposto dalla Lega Araba per risolvere il conflitto con l'Iraq.
Il governo approva una serie di norme che regolano la proiezione di film e video, e affida il controllo dell'industria cinematografica al Ministero della Cultura e della Guida Islamica.
1983
Nasce la Fondazione Cinematografica Fârâbi.
Muhammad Khâtami viene nominato presidente del Ministero della Cultura e della Guida Islamica.
Inizia la riorganizzazione dell'industria cinematografica. È proibita l'importazione di film da parte di privati, affidando alla Fârâbi il compito di importare solo i film d'autore e quelli che non vanno contro le regole islamiche. Viene quasi abolita la tassa municipale sui film iraniani (dal 20% al 5%).
1984
Il governo introduce nuovi regolamenti per incoraggiare la produzione cinematografica nazionale.
Viene organizzato a Tehran il Festival Cinematografico Fajr, il più importante festival cinematografico iraniano.
1985
L'Iraq bombarda a più riprese Tehran e altre città iraniane.
Escono Dâvande (Il corridore) e Âb, bâd, khâk (Acqua, vento, terra) del regista Amir Nâderi.
La ripresa dell'industria cinematografica è confermata da Oqâbhâ (Le aquile) di Sâmuel Khachikiyân, record di incassi di sempre nella storia del cinema iraniano.
1986
Bahrâm Beyzâ'i realizza, all'interno del Kânun, Bâshu, gharibe-ye kuchak (Bashu, il piccolo straniero), che però riceverà il permesso di proiezione solo nel 1989.
Mohsen Makhmalbâf gira Baysikelrân (Il ciclista).
1987
L'Iran avanza contro l'Iraq. Arabia Saudita e Kuwait si rivolgono agli americani.
1988
20 luglio. Khomeyni accetta la risoluzione 598 dell'ONU: fine della guerra Iran-Iraq.
Scandalo Irangate: per mettere fine alla crisi degli ostaggi, l'amministrazione Reagan aveva offerto armi all'Iran. Israele media tra Tehran e Washington.
Esordio della regista Rakhshan Bani E‘temâd, con Khârej az ma‘dude (Oltre il limite), che narra le vicende degli abitanti di un sobborgo di Tehran nei primi anni '70.
Esce Didebân (La vendetta) di Ebrâhim Hatâmikiyâ.
Bahrâm Beyzâ'i gira Shâyad vaqt-i digar (Forse un'altra volta).
1989
3 giugno. Muore l'âyatollâh Ruhollâh Khomeyni.
5 giugno. ‘Ali Khâmene'i viene nominato nuova guida spirituale.
30 luglio. Rafsanjâni assume la carica di Presidente della Repubblica.
Il film Khâne-ye dust kâjâ-st (Dov'è la casa del mio amico?) di ‘Abbâs Kiârostami vince il Pardo di Bronzo al Festival Internazionale del Cinema di Locarno.
1990
L'Iraq invade il Kuwait; l'Iran, pur rimanendo neutrale, denuncia l'invasione da parte di Baghdad e la presenza americana nella regione.
21 giugno. Nel terremoto a nord del paese muoiono 40000 mila persone.
Settembre. Tehran e Baghdad riprendono relazioni diplomatiche.
Nascono le riviste cinematografiche Farhang va sinemâ (Cultura e cinema), Gozâresh-e film (Film report) e Film va sinemâ (Film e cinema).
Viene fondata la Khâne-ye sinemâ (Casa del cinema), una sorta di sindacato per i professionisti del cinema.
Nemâ-ye nazdik (Close up) di ‘Abbâs Kiârostami, Dandân-e mâr (Il dente del serpente) di Mas‘ud Kimiyâ'i, Del-e namak (Cuore di sale) di Amir Qavidel, Ey Irân (Oh, Iran) di Nâser Taqvâ'i, Mohâjer (L'emigrante) di Ebrâhim Hâtamikiyâ, Reyhâne (Id) di ‘Alirezâ Reysiyân, Zamân az dast rafte (Il tempo perduto) di Purân Derakhshande, Hâmun (Id), basato su un'opera letteraria di Saul Bellow di Dâriyush Mehrju'i.
Dâriyush Mehrju'i realizza il film Bânu (La signora); la censura ne vieterà la proiezione fino al 1998.
All'VIII Festival Fajr vengono presentati Nowbat-e ‘âsheqi (Tempo d'amare) di Mohsen Makhmalbâf, Mâdar (La madre) di ‘Ali Hâtami, Bachchehâ-ye talâq (Figli del divorzio) di Tahmine Milâni vincitore del premio come miglior film. Hâmun, diretto da Dâriyush Mehrju'i, viene premiato per la miglior regia.
1991
L'âyatollâh Jennati, un influente rappresentante conservatore del Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale, attacca la politica liberale del Ministero della Cultura e della Guida Islamica, alla cui presidenza c'è Mohammad Khâtami, e rivolge accuse ai film di Makhmalbâf; dopo numerose polemiche Nowbat-e ‘âsheqi e Shabhâ-ye Zâyande Rud (Notti sullo Zayande Rud) vengono banditi, per essere riammessi sugli schermi persiani solo dopo il 1996.
Nasce la rivista Sinemâ-ye Irân (Cinema persiano).
Afsâne-ye Âh (La leggenda di Âh) di Tahmine Milâni, Goruhbân (Il sergente) di Mas‘ud Kimiyâ'i, Niyâz (Il bisogno) ‘Alirezâ Dâvudnejâd.
Mohsen Makhmalbâf presenta al IX Festival Fajr il film Shabhâ-ye Zâyande rud.
Per ‘Arus (La sposa), opera prima di Behruz Afkhami, è record di incassi.
Parde-ye âkher (Ultimo atto), opera prima di Vâruj Karim Masihi, vince di nove premi, tra i quali quello per la miglior regia e per il miglior film, al IX Festival Internazionale del Cinema Fajr.
1992
Il Primo Ministro Mir Hoseyn Musâvi si dimette dalla sua carica.
Nasce la rivista Zanân (Donne), fondata da Shahlâ Sherkat.
Mosâferân (I viaggiatori) di Bahrâm Beyzâ'i, Narges (Narciso) di Rakhshân Bani E‘temâd, Dige che khabar (Che novità ci sono?) di Tahmine Milâni, Baduk (Id), opera prima di Majid Majidi.
Mohsen Makhmalbâf presenta il film Nâseroddin Shâh âktor-e sinemâ (C'era una volta il cinema) al X Festival Fajr e a numerosi altri festival internazionali, tra i quali il Taormina Film Festival e il 47° Festival del Cinema di Locarno.
‘Abbâs Kiârostami riceve il Premio Rossellini al 45° Festival di Cannes con il film Zendegi edâme dârad (E la vita continua).
1993
‘Ali Akbar Hâshemi Rafsanjâni viene riconfermato Presidente della Repubblica Islamica per un secondo mandato.
Mohammad Khâtami assume l'incarico di Direttore della Biblioteca Nazionale.
Az Karkhe tâ Râyin (Da Karkhe a Rheine) di Ebrâhim Hâtamikiyâ, Khâne-ye khalvat (La casa della tranquillità) di Mehdi Sabbâghzâde, Tejârat (Il commercio) di Mas‘ud Kimiyâvi, Honarpishe (L'artista) di Mohsen Makhmalbâf.
Sârâ (Id) di Dâriyush Mehrju'i, tratto da un'opera di Henrik Ibsen, viene premiato al San Sebastian Film Festival come miglior film e la sua interprete Niki Karimi riceve il premio per la migliore attrice.
1994
Il direttore della rete televisiva, Mohammad Rafsanjâni, e il direttore della Fondazione Cinematografica Fârâbi, Mohammad Beheshti, vengono rimossi dalla loro carica.
I cineasti iraniani inviano una lettera aperta ai giornali occidentali (pubblicata su Libération del 4 ottobre), in cui denunciano gli effetti delle limitazioni che vengono loro imposte e la rigidità dei controlli effettuati su sceneggiature, cast, équipe, luoghi delle riprese, ecc.
Rusari-ye âbi (Il velo azzurro) di Rakhshan Bani E‘temâd (il film verrà proiettato solo due anni dopo), Radd-e pâ-ye gorg (Sulle tracce del lupo) di Mas‘ud Kimiyâvi, Kâkâdu (Id) di Tahmine Milâni.
‘Abbâs Kiârostami realizza Zir-e derakhtân-e zeytun (Sotto gli ulivi).
Khomre (La giara) di Ebrâhim Foruzesh vince il Pardo d'Oro al Festival del Cinema di Locarno; Zeynat (Id) di Ebrâhim Mokhtâri riceve la nomination all'Oscar come miglior film straniero.
1995
Gli Stati Uniti impongono sanzioni commerciali e petrolifere all'Iran, con l'accusa di produrre armi nucleari, di sostenere il terrorismo e di essere ostile al processo di pace.
Il Consiglio dei Guardiani permette la candidatura di 179 donne alle elezioni legislative.
Oltre duecento cineasti scrivono una lettera aperta al Ministro della Cultura e della Guida Islamica chiedendo un riesame del complesso apparato di norme e procedimenti che regolano la produzione e la distribuzione cinematografica in Iran.
Behruz Afkhami trae da un romanzo di Frederick Forsyth il thriller Ruz-e sheytân (Il giorno del diavolo).
Dâriyush Mehrju'i realizza il film Pari (Id), tratto da due racconti di Jerome David Salinger; il film riceve vari premi ai festival internazionali e al Festival Fajr.
Mohsen Makhmalbâf gira Salâm sinemâ (Salve, cinema), terzo film dedicato al cinema.
Ja‘far Panâhi esordisce alla regia con il film Bâdkonak-e sefid (Il palloncino bianco) presentato al Festival di Locarno e al Festival di Cannes, dove ottiene la Camera d'Or per la Migliore Opera Prima e il Premio Fipresci della Critica Internazionale.
1996
Fâ'eze Rafsanjâni, figlia del Presidente della Repubblica, si aggiudica il secondo posto alle elezioni legislative; vengono elette anche altre tredici donne.
Laylâ (Id) di Dâriyush Mehrju'i, Kise-ye berenj (Il sacchetto di riso) di Mohammad ‘Ali Tâlebi, Mosâfer-e jonub (Il viaggiatore del sud) opera prima di Parviz Shâhbâzi, Nun-o goldun (Pane e fiori) di Mohsen Makhmalbâf presentato al Festival di Locarno, Yek dâstân-e vâqe‘i (Una storia vera) di Abolfazl Salili presentato alla Mostra del Venezia. Mohsen Makhmalbâf realizza in co-produzione con la MK2 di Marin Karmitz, Gabbe (Id); riceve ben cinque premi al XIV Festival Fajr di Tehran.
Pedar (Il padre) di Majid Majidi vince il Premio della Giuria e il Premio Speciale della Giuria al Festival di San Sebastian.
1997
23 maggio. Mohammad Khâtami viene eletto Presidente della Repubblica Islamica d'Iran con il 69% dei voti, sconfiggendo il conservatore ‘Ali Akbar Nâteq-Nuri.
Novembre. L'âyatollâh Montazeri, vicino all'ala moderata del regime e alla sinistra islamica, denuncia il monopolio dei conservatori sul regime e l'ingerenza politica di Khâmene'i.
Viene attaccata la scuola coranica di Qom.
Per la prima volta dalla Rivoluzione, le donne iraniane riescono ad assistere ad una partita di calcio allo stadio Âzâdi di Tehran.
Il produttore e regista Seyfollâh Dâd viene nominato Vice Ministro al Cinema.
Grazie ad una maggiore liberalizzazione dei mezzi di comunicazione di massa, i film passano al vaglio del Ministero della Cultura e della Guida Islamica, che concede un'approvazione complessiva di massima di tutta l'opera, pur posponendo la concessione del permesso di distribuzione alla loro effettiva realizzazione. Viene abolito l'obbligo, per i registi, di proiettare i loro film al Festival Fajr di Tehran prima di presentarli alle rassegne internazionali.
Ebrâhim (Id) di Hamid Rezâ Mohseni, opera prima. Ja‘far Panâhi realizza Ardekul (Id), un film-documentario sul terremoto che ha colpito l'Iran nel 1997.
Ta‘m-e gilâs (Il sapore della ciliegia) di ‘Abbâs Kiârostami vince la Palma d'Oro al 50° Festival di Cannes; Âyene (Lo specchio), conquista il Pardo d'Oro al Festival di Locarno; Bachchehâ-ye âsemân (Figli del paradiso) di Majid Majidi, candidato all'oscar come miglior film straniero, si classifica al primo posto al Minneapolis International Film Festival, al Singapore International Film Festival e al Montreal World Film Festival.
1998
Parvâneh Forughâr e il marito Dâriyush, membri del Fronte Nazionale, vengono uccisi insieme ad altri intellettuali liberali e oppositori del regime.
Giugno. Il majles, dominato dai conservatori, destituisce il Ministro dell'Interno ‘Abdollâh Nuri, con l'accusa di fomentare i conflitti in seno alla società; il Presidente Khâtami nomina Nuri Vicepresidente per lo Sviluppo e gli Affari Sociali.
Luglio. Gholâmhoseyn Karbâshi, ex sindaco di Tehran, viene condannato per corruzione e concussione a scontare 30 mesi di detenzione.
Settembre. L'Iran sposta le sue truppe sul confine afgano, dopo che i Talebani ammettono di aver ucciso otto diplomatici iraniani e un giornalista nella città afgana di Mazar-e Sharif.
Esce per la prima volta in edicola la rivista Zan, di cui è editrice Fâ'eze Hâshemi Rafsanjâni.
Dicembre.Viene fondato il Fronte per la Partecipazione Islamica, partito politico vicino al Presidente.
L'Iran occupa il decimo posto nella classifica della produzione cinematografica mondiale, superando Germania, Inghilterra e Francia.
La distribuzione cinematografica registra un aumento del 48% rispetto agli anni precedenti.
A febbraio il governo autorizza, nell'ambito del Festival Fajr, l'apertura di una sezione internazionale.
La commissione incaricata dell'assegnazione delle sale ai singoli film si scioglie e viene sostituita dal Consiglio di Regolamentazione dello Schermo (con funzione giuridica).
La Khâne-ye sinemâ decide di assegnare un premio ai film che riscuotono maggior successo ai botteghini.
Sib (La mela) di Samirâ Makhmalbâf, Derakht-e golâbi (L'albero di pere) di Dâriyush Mehrju'i, Mersedes (Mercedes) di Mas‘ud Kimiyâvi, Bânu-ye ordibehesht (La donna di ordibehesht) di Rakhshan Bani E‘temâd, Budan yâ nabudan (Essere o non essere) di Kiyânush ‘Ayyâri, Jahânpahlavân Takhti (Takhti, il campione del mondo) di Behruz Afkhami, Âjâns-e shishe'i (L'agenzia di vetro) di Ebrâhim Hâtamikiyâ.
Mohsen Makhmalbâf gira in coproduzione con la Francia il film Sokut (Il silenzio).
1999
Febbraio. Il Ministro dei Servizi Segreti, il conservatore Qorbân‘Ali Dorri Najafâbâdi, si dimette per il coinvolgimento di agenti del suo ministero nelle uccisioni di oppositori e intellettuali.
26 febbraio. I riformatori vincono le elezioni amministrative e conquistano tutti i seggi della capitale.
Mohsen Kadivâr, religioso e intellettuale di rilievo, viene arrestato, accusato di aver messo in dubbio la legittimità del governo del clero.
Marzo. Mohammad Khâtami viene in Italia ed incontra il Pontefice, rompendo l'isolamento dell'Iran.
Tra marzo e aprile vengono arrestati tredici ebrei iraniani accusati di spionaggio israeliano.
9 luglio. Il quotidiano Salâm viene chiuso per gli articoli sugli omicidi degli intellettuali.
Luglio. Migliaia di giovani, studenti e intellettuali organizzano imponenti manifestazioni di piazza; di fronte alla pressione delle forze armate, direttamente dipendenti dall'âyatollâh Khâmene'i, il governo decide di intervenire per soffocare la protesta; vengono arrestati mille studenti.
La rivista Zan è costretta a chiudere.
Mix di Dâriyush Mehrju'i, Faryâd (Il grido) di Mas‘ud Kimiyâvi, Do zan (Due donne) di Tahmine Milâni, Rang-e Khodâ (Il colore del paradiso) di Majid Majidi.
Bâd mâ-râ khâhad bord (Il vento ci porterà via) di ‘Abbâs Kiârostami vince il Gran Premio della Giuria alla 56ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
2000
La rivista Zanân rivela che il 57,2% degli iscritti all'università è composto da donne.
18 febbraio. Alle elezioni legislative vota l'84% degli aventi diritto; i riformatori di Khâtami si aggiudicano 170 seggi (su 290), mentre i conservatori ottengono solo 44 seggi.
Karbâshi riceve la grazia dal leader supremo.
Marzo. Sa‘id Hajjeriân, uno dei più stretti collaboratori di Khâtami, viene ferito da un proiettile alla testa.
Fallisce l'attentato al Presidente Khâtami, rivendicato dall'organizzazione dei Mojâheddin.
Vengono chiusi oltre 20 giornali riformisti.
Agosto. L'âyatollâh Khâmene'i dà il suo appoggio al Consiglio dei Guardiani che ha posto il veto sulla legge che dovrebbe concedere maggiore libertà di stampa; il Presidente della Commissione Parlamentare per la Cultura, il riformatore Ahmad Purnejâti, si dimette in segno di protesta contro gli attacchi dei conservatori.
Con una fatwa i religiosi permettono alle donne di guidare la preghiera delle iraniane.
Dicembre. ‘Ezzatollâh Sahâbi, figura storica del Movimento di Liberazione dell'Iran, viene arrestato, accusato di aver insultato la Guida della Repubblica Islamica.
E‘terâz (La protesta) di Mas‘ud Kimiyâvi, Najvâ (Il mormorio) di Parviz Shâhbâzi, Bid-o bâd (Il salice e il vento) di Mohammad ‘Ali Tâlebi, Motavalled-e mâh-e mehr (Nato nel mese di mehr) di Ahmad Rezâ Darvish, Bolugh (Maturità) di Mas‘ud Ja‘fari Jowzâni, Bu-ye kâfur ‘atr-e yâs (Odore di canfora, profumo di gelsomino) di Bahman Farmânârâ, Showkarân (Il cigno), Behruz Afkhami, Yek ruz-e bishtar (Un giorno in più) di Bâbak Payâmi, Chashmhâ-y-ash (I suoi occhi) di Farâmarz Qaribiyân.
Dâyere (Il cerchio) di Ja‘far Panâhi conquista il Leone d'Oro come miglior film, il Premio Fipresci e il Premio UNICEF alla 57ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia; Takht-e siyâh (Lavagne) di Samirâ Makhmalbâf riceve il Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes; Bahman Qobâdi e Hasan Yektâpenâh vincono la Caméra d'Or ex aequo al Festival di Cannes rispettivamente con i film Zamân-i barâ-ye masti-ye asbhâ (Il tempo dei cavalli ubriachi) e Jom‘e (Id.); ‘Arus-e âtash (La sposa del fuoco) di Khosrow Sinâ'i riceve il premio come miglior lungometraggio al Locarno Film Festival.
2001
Gennaio. Un tribunale rivoluzionario condanna dieci esponenti del partito riformista per aver partecipato alla conferenza di Berlino sul processo di democratizzazione dell'Iran.
Aprile. Iran e Arabia Saudita firmano un accordo per combattere terrorismo, droga e crimine organizzato.
Giugno. Khâtami viene rieletto per un secondo mandato con il 77% dei voti.
Delbarân (Gli ammaliatori) di Abolfazl Salili, Shur-e zendegi (L'amaro della vita) di Purân Derakhshande, Sagkoshi (Tormento) di Bahrâm Beyzâ'i, Zir-e pust-e shahr (Sotto la pelle della città) di Rakhshan Bani E‘temâd, Zir-e nur-e mâh (Alla luce della luna) di Seyyed Rezâ Mir Karimi.
Mohsen Makhmalbâf presenta in concorso al Festival di Cannes il film Safar-e Qandahâr (Viaggio a Kandahar).
‘Abbâs Kiârostami realizza il documentario ABC Africa e due videoinstallazioni, Sleepers e Ten minutes older.
Alla 58ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia Bâbak Payâmi vince il Premio Speciale per la Regia, il Neptac Award, il Premio OCIC e il Premio Francesco Pasinetti del sindacato nazionale giornalisti cinematografici con il film Râ'y-e makhfi (Il voto è segreto).
2002
Il Presidente americano George W. Bush include l'Iran, insieme all'Iraq e alla Corea del Nord, nell' "asse del male".
Novembre. Hâshem Âqâjari, arrestato ad agosto, viene condannato a settantaquattro frustate, a otto anni di carcere e all'impiccagione per apostasia, per aver messo in dubbio la legittimità del governo del clero.
‘Abbâs Kiârostami realizza il film Ten (Dieci), mai distribuito in patria.
2003
Muoiono 302 persone nello schianto di un aereo militare iraniano nel sud-est dell'Iran.
La Corte Suprema dichiara nulla la condanna a morte di Hâshem Âqâjari.
Giugno. Gli studenti manifestano contro il regime di Tehran.
Ottobre. L'avvocatessa Shirin ‘Ebâdi vince il Premio Nobel per la pace.
26 dicembre. Terribile terremoto nel sud-est del paese, con epicentro vicino alla città di Bam. Muoiono più di 50000 persone.
Samirâ Makhmalbâf vince il Premio della Giuria al Festival di Cannes con il film Panj-e ‘âsr (Alle cinque della sera).
Prima retrospettiva completa del cinema di ‘Abbâs Kiârostami organizzata in Italia, dal Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Bâbak Payâmi abbandona l'Iran, dopo il sequestro del film Sokut beyn-e do fekr (Il silenzio tra due pensieri).
A cura di:
Mara CERQUETTI
Fabrizio COLAMARTINO
Marco DALLA GASSA
Elena ZAMBORLINI