Arti Sceniche

Gli stili della musica indiana hindustānī

Si chiama hindustānī uno dei due grandi stili in cui si divide la musica indiana. È anche il più complesso e più conosciuto. L'area di diffusione è quella del nord fino al Maharashtra, ad ovest, e all'Orissa ad est. La musica indiana è fondamentalmente basata sul canto, perciò i generi sono derivati dai vari tipi di musica vocale, anche se la musica strumentale si è poi evoluta in modo autonomo, tanto da aver acquisito un linguaggio suo proprio.

Dizionario indomusicale

Pratico dizionarietto di termini musicali, redatto secondo la notazione del grande musicologo Vishnu Narayan Bhatkhande (1860-1936), per orientarsi nel reame della musica indiana

La musica del subcontinente indiano

La produzione musicale del subcontinente indiano si articola in varie categorie e livelli diversi di complessità e comprende due grandi stili: hindustani (area del nord) e karnataki (area del sud). Si basa su canoni non legati ad una particolare etnia, di origini molto antiche e fondati su un corpus vasto e complesso di trattati. Costituisce un sistema musicale a se stante e come tale va preso in esame, evitando di applicare ad esso categorie occidentali

Jātrā: Viaggio mistico ma non troppo

Sulle origini di questa forma teatrale, popolare in Bengala, Bihar e Orissa, le opinioni degli studiosi sono contrastanti. Il primo esempio di Jātrā viene identificato nel Gītgovind, opera sanscrita di Jaydev (XII sec.), in cui musica e danza diventano parti integrali. Il teatro Jātrā nasce dal connubio di tradizione poetica sanscrita e forme artistiche regionali, per inglobare poi temi politico-sociali, tendenza che si manifesta soprattutto nei primi decenni del XX secolo.

Tamasha: Il teatro della "liberazione"

Il Tamasha è una forma di teatro tradizionale nata nel Maharashtra alla fine del XVII secolo. Erotico nei contenuti e scevro da tabù inibitori, si era diffuso soprattutto tra alcune comunità di fuoricasta, benché tra gli autori figurino diversi brahmani. Usato spesso come strumento di satira politica, il Tamasha oggi ha suscitato l'interesse di molti artisti e intellettuali che hanno contribuito ad una ripresa di questa forma nell'ambito del teatro contemporaneo, soprattutto di lingua marathi.

Kutiyattam: Ritualità rigorosa e satira feroce

Il Kutiyattam è una forma teatrale nata nel Kerala verso il X secolo che raccoglie l'eredità del teatro sanscrito, come si può dedurre dalla centralità svolta in esso dalla figura del Vidushaka, il buffone, e dalla somiglianza di alcune sue tecniche recitative con quelle codificate nel Natyashastra, il più autorevole trattato indiano di drammaturgia. A ciò si sovrappongono numerosi elementi derivati dalle tradizioni locali e la propensione alla satira feroce di alcuni comportamenti umani.

 

Bhavai: Diario di vita e sentimenti

La forma teatrale chiamata Bhavai, originaria del Gujarat, assorbe tradizioni teatrali precedenti e pratiche connesse con il culto della fertilità. Anche il Bhavai comprende recitazione, danza e canto, mentre i ruoli femminili continuano ad essere impersonati prevalentemente da attori maschi. Usato spesso come veicolo di satira sociale, il Bhavai ha ricevuto oggi nuovo slancio attraverso il teatro moderno e il cinema gujarati.

Kathak

Kathak è lo stile di danza classica dell'India del nord, prodotto dall'interazione tra l'ambiente culturale della corte dell'impero mughal e la tradizione hindu. Come gli altri stili classici, il Kathak decade durante la dominazione inglese, quando le istituzioni in cui erano educate le giovani danzatrici sono ritenute luoghi di prostituzione. Solo intorno alla metà del XX secolo l'interesse per le forme artistiche tradizionali include definitivamente il Kathak tra gli stili classici di danza.