Il turismo fa tappa tra i vigneti dell'Alta Marca

Viticoltura e turismo, un binomio sempre più diffuso anche nel Trevigiano, come emerge dall’indagine svolta dal CISET per il progetto INNOSOSS - Innovazione Sociale per lo Sviluppo Sostenibile della viticoltura nell’Alta Marca. Il progetto ha come capofila Coldiretti Provincia di Treviso e tra i partner, oltre a CISET, CIRVE-Università di Padova, ULSS 2 Marca Trevigiana, Coldiretti Veneto, set e GAL Alta Marca che ha promosso l’iniziativa.

La ricerca è stata presentata nel primo dei tre appuntamenti previsti, che si è tenuto nei giorni scorsi a Conegliano Veneto, presso il Campus Viticolo ed Enologico di Conegliano.

Valeria Minghetti, responsabile Area Ricerca del Ciset, ed Erica Mingotto, ricercatrice del Ciset hanno illustrato i principali risultati emersi dall’indagine condotta da CISET tra 1.000 residenti nell’Alta Marca, approfondendo le relazioni tra viticoltori e comunità ospitante, le criticità e le opportunità di un contesto in continua evoluzione, tra conservazione e sviluppo.

Dallo studio si evince come i residenti considerino il turismo un elemento importante per l’economia dell’area, nonostante sia un settore meno sviluppato rispetto alla vitivinicoltura, consapevoli del ruolo che anche il turismo può avere per il tessuto economico locale. Proprio il riconoscimento del territorio quale patrimonio dell’umanità Unesco e il legame con l’attività vitivinicola vengono visti come fattori importanti per stimolare lo sviluppo turistico dell’Alta Marca, elemento da valorizzare e promuovere maggiormente.

Come hanno spiegato le ricercatrici del Ciset, non sembrano emergere particolari elementi di conflittualità o di disturbo dovuti all’attività turistica, né sul fronte dell’eventuale deterioramento del patrimonio, né in termini di possibili interferenze nella vita dei residenti (ad esempio per l’affollamento o l’aumento dei prezzi). La percezione può essere spiegata sia con il fatto che il territorio si trova in uno stadio piuttosto iniziale del suo sviluppo turistico, sia perché la crescita sta avvenendo al momento in modo sostenibile rispetto al rapporto con la popolazione e al patrimonio culturale e naturalistico.

Più critici si sono, invece, i residenti rispetto alla viticoltura, attività economica cruciale per l’area ma, che in alcuni specifici contesti, può essere fonte di disagio per gli abitanti. In particolare, preoccupati per l’uso corretto di fitofarmaci e, collegato a questo, per il rispetto delle distanze tra vigneti e abitazioni e per l’eventuale espansione della viticoltura. Mediamente positiva, comunque, la percezione circa il rispetto dei rapporti di buon vicinato da parte dei viticoltori, anche se differenze si riscontrano a livello territoriale a seconda del settore di impiego. In questo senso, chi lavora nel turismo è un po’ più severo nel giudizio e preoccupato sulla qualità dell'ambiente e del paesaggio.

Oltre al Ciset, all’incontro sono intervenuti Margherita Lucchin, Direttore del CIRVE – Università degli Studi di Padova; Giorgio Polegato, presidente Coldiretti Treviso; Giuseppe Carlet, presidente GAL Alta Marca; Mauro Ramigni, responsabile servizio Epidemiologia – ULSS 2 Marca Trevigiana; Samuele Trestini – CIRVE Università degli Studi di Padova; Marina Montedoro, Direttore Coldiretti Veneto.