Fandom, come trasformare un posto qualsiasi in località turistica

L'ultimo caso è quello irlandese: l'Irlanda del Nord chiude il 2017 con un record di oltre 10 milioni di visitatori internazionali e l'isola di Skellig St Michael - una piccola isola rocciosa al largo delle coste del Kerry - registra un incremento di visitatori del 33% in due anni, passando da 12.500 a quasi 17.000.

Un successo dovuto soprattutto alla capacità di film e serie televisive di "mettere sulla mappa" turistica località poco o per nulla conosciute. Nel caso irlandese, gli artefici sono "Game of Thrones" (Irlanda del Nord) e "Star Wars" (Skellig), due saghe note per aver lanciato diverse altre destinazioni, dalla Tunisia a Dubrovnik.

Questi non sono i soli né i primi esempi di un modo di fare turismo che esiste da lungo tempo, ma il cui impatto è sempre più importante ed evidente negli ultimi anni. In Italia il caso più noto è quello del Commissario Montalbano, il cui commissariato (in realtà la sede del comune di Scicli) è stato aperto al pubblico l'anno scorso al prezzo di 3 €, con il sindaco felicemente "sfrattato" dal suo ufficio per un mese.

Diversi sono gli elementi che hanno impresso accelerazione a questa forma di turismo, ma uno sicuramente determinante è lo sviluppo di fandom, ossia di sub-culture vere e proprie legate a produzioni televisive, cinematografiche ma anche a romanzi, gruppi musicali, squadre.

Di pop culture tourism e turismo dei fandom Ciset si occupa, tramite la ricercatrice Federica Montaguti, da diversi anni. Non solo sono stati approfonditi i casi internazionali, ma sono state anche messe a punto soluzioni originali per valutare e anticipare i trend evolutivi e i movimenti turistici legati a questi fenomeni utilizzando strumenti innovativi come l'AI di Google.

Capire questa nuova forma di turismo, come utilizzare le produzioni per svilupparlo e a che condizioni la presenza di un luogo sulla pagina o sullo schermo si traducono in un successo turistico è, infatti, fondamentale per il marketing di una destinazione, soprattutto se si vogliono lanciare località periferiche o cambiare l'immagine di una certa area nell'immaginario collettivo.

Un approfondimento di molti di questi aspetti si trova all'interno del XXI Rapporto sul turismo italiano. È il capitolo dedicato all'innovazione del turismo culturale: industrie creative, sub-culture e fandom, curato da Ciset, dove emerge come le destinazioni italiane fatichino ancora a comprendere e gestire questo genere di turismo.