Venetian Cultural Route, è la volta di Rovigno in Crozia

Dopo Treviso ha fatto tappa a Rovigno, in Croazia, la 'Venetian Cultural Route'. A fine novembre, i rappresentanti europei del progetto si sono ritrovati in una delle città adriatiche che portano ben visibili i segni della presenza secolare di Venezia.

Partita nell'aprile scorso al Campus di Ca' Foscari nel capoluogo della Marca, l'iniziativa intende sviluppare il progetto per il riconoscimento dell'itinerario da parte dal Consiglio d'Europa, e vede coinvolti 141 comuni, sei paesi UE (Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Grecia e Cipro), 19 siti del patrimonio mondiale e 51 università pubbliche.

Il tracciato ripercorre i territori che storicamente sono stati parte della Serenissima, collegandoli attraverso temi culturali condivisi. Dai beni materiali del patrimonio - sia militare (come mura, cittadelle, forti, porte, arsenali) che pubblico (edifici amministrativi, logge, chiese) - ai beni immateriali (tradizioni, strumenti musicali, eponimi), la Venetian Cultural Route ha il potenziale per essere la via europea più grande e di maggior successo del Consiglio d'Europa.

L'incontro di Rovigno ha fatto il punto sulle attività da svolgere nel corso del 2020 per perfezionare il dossier di candidatura e ha individuato il 25 marzo, ricorrenza della nascita di Venezia, come giornata di celebrazione unitaria della rotta culturale.

Anche questa volta ha partecipato Mara Manente, direttrice di Ciset. Il programma degli itinerari culturali è stato lanciato dal Consiglio d'Europa nel 1987, con l'obiettivo di dimostrare come il patrimonio culturale dei paesi UE si sia evoluto oltre i confini nazionali. Gli Itinerari culturali, infatti, salvaguardano e valorizzano il patrimonio culturale come mezzo per migliorare la qualità della vita e come fonte di sviluppo sociale, economico e culturale. Ad oggi l'Istituto europeo degli itinerari culturali (sotto la guida del Consiglio d'Europa) ne ha riconosciuti 33.