Manageritalia, trasversalità e sinergie per vincere la sfida nel turismo

Nessuno si salva dalla crisi da solo, ma solo un approccio trasversale e sistemico che crea sinergie tra diverse realtà e settori contingenti può intercettare i nuovi bisogni dei turisti che cercano esperienze a 360°. È quanto è emerso dal convegno La trasformazione del lavoro nel turismo veneto: le filiere produttive e il ruolo dei manager organizzato da Manageritalia con la collaborazione di AVA e del Ciset che si è tenuto nei giorni scorsi a Ca’ Dolfin, una delle sedi più prestigiose dell’Università Ca’ Foscari Venezia. «Dobbiamo innovare il prodotto con flessibilità, fare relazioni conoscenza e sinergie» ha dichiarato Lucio Fochesato, presidente Manageritalia Veneto, aprendo quello che è diventato l’appuntamento annuale di Managerialità. «C’è bisogno di managerialità per diventare un motore potente e sostenibile della nostra economia».

Al Ciset è stata affidata un’indagine sugli associati di Manageritalia Veneto per cogliere le loro sensibilità sulle trasformazioni in corso e sulle potenzialità dell’integrazione tra la filiera turistica e altri settori economici. L’analisi ha evidenziato come l’innovazione (di prodotto e modelli di business) sia la principale sfida indicata dai manager per riuscire a rispondere alle esigenze dei clienti (per l’83% dei manager del turismo e il 39% di altri settori). Le altre sfide riconosciute come più rilevanti sono proprio il potenziamento dei rapporti e delle partnership all’interno delle filiere a livello infrasettoriale e/o intersettoriale e la riorganizzazione del lavoro in seguito a fenomeni come l’affermazione del lavoro agile e la crescente automazione.

È stato Michele Tamma, presidente del Ciset e docente di Economia e Gestione d’Impresa a Ca’ Foscari, a commentare i risultati: «Come emerge dalle ricerche che abbiamo presentato al convegno – ha dichiarato Tamma -, la trasversalità, le connessioni e le sinergie tra le attività, in particolare quelle in cui l'Italia e il Veneto hanno eccellenze riconosciute nel mondo, sono anche la chiave per sviluppare la competitività. La valorizzazione delle complementarità va quindi rafforzata e ampliata attraverso innovazione e capacità di immaginare, progettare, coordinare, gestire i cambiamenti. Per farlo serve l’essenziale contributo della cultura manageriale e dei manager”.

«Le aziende – ha proseguito il presidente del Ciset - per sviluppare competitività hanno bisogno di creare contenuti, esperienze all'altezza, se non si vuole cedere alla leva del prezzo e alla competizione dei grandi player digitali. Per quasi tutti i manager intervistati, l’innovazione di prodotto è la sfida dei prossimi 3 anni per tutti i settori, in particolare per l’hospitality. Questo può avvenire solo potenziando i rapporti all’interno delle filiere per offrire prodotti integrati che, nel caso di Venezia, possono essere davvero unici».

In Italia al 2020 (dati Inps) su 115mila dirigenti del settore privato solo 4.650 operano nel settore alberghi e ristorazione. I numeri scendono ancora se si guarda al Veneto dove su 7.839 i manager del turismo sono solo 50. I quadri sono 459mila e quelli del settore alberghi e ristorazione 4.014, che in Veneto scendono a 472 unità, evidenziando una scarsa managerializzazione del comparto.