A tourismA 2021 il convegno sul turismo culturale firmato Ciset

Anche quest’anno Ciset ha curato la 4° edizione del convegno “Fare turismo culturale oggi. Innovazione e best practice per gli operatori” nell’ambito di tourismA Salone dell’Archeologia e del Turismo culturale che si è appena svolto a Firenze dal 17 al 19 dicembre.

Per questa edizione l’incontro, che aveva come sottotitolo Differenziare le esperienze per tutelare & valorizzare, ha puntato il riflettore sull’occasione che i turismi sempre più diversi e alla ricerca di esperienze uniche offrono per la valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale.

Il primo intervento, curato da Federica Montaguti, Ricercatore Senior del CISET, ha sottolineato come questa spinta alla ricerca di attività originali, di immergersi nella destinazione e di trovare un contatto con la vita reale della comunità, non appaia intaccato dalla pandemia, se non per la parentesi dell’estate 2020 in cui la voglia di relax era tornata a prevalere su tutto.

Già dall’estate 2021 ritorna però la voglia di esplorare, per quanto limitata dalle difficoltà di viaggiare, insieme all’interesse per le destinazioni urbane, che hanno sofferto più di altre le limitazioni ai viaggi internazionali e agli assembramenti. Da diverse fonti, tuttavia, si dimostra che c’è un correlazione tra vaccinazioni e voglia di viaggiare, in particolare verso l’estero e quelle destinazioni, come le città d’arte, che ci si sentiva meno sicuri ad affrontare nel 2020.

Indagini recenti mostrano mete come New York, Parigi, Londra, Roma di nuovo in testa ai desideri dei turisti USA (Tripadvisor) per quest’inverno. Se i vaccini continueranno a confermare l’efficacia verso le diverse variante del virus, ritornerà anche l’interesse verso le destinazioni urbane. Per il breve termine il movimento resterà prevalentemente di corto raggio. Chi è più lontano sta però già cercando opportunità per il momento in cui prevede di potersi spostare più facilmente, anche se il ritorno alla situazione pre-pandemica è previsto tra 2024 e 2025. I non vaccinati, specialmente stranieri, continueranno invece a preferire vacanze nel verde e in località a meno a rischio contatto.

Restando nel contesto urbano, il turismo culturale costituirà probabilmente anche un’opportunità importantissima per controbilanciare un comparto molto importante, ma che tutte le analisi danno in riduzione, anche perché era già in difficoltà prima della pandemia: i viaggi d’affari. L’obbligato ricorso a mezzi di comunicazione a distanza, infatti, è assai probabile porti aziende e gli stessi lavoratori a ricorrere a quegli stessi mezzi per ridurre gli spostamenti anche post pandemia e quelle imprese con clientela prevalentemente business o mista business-leisure saranno spinte a cercare opportunità di bilanciamento e diversificazione in forme di turismo culturale.

Insieme alla fruizione più tradizionale del turismo culturale, la pandemia non ha però fermato la crescita dell’interesse, da parte di alcuni segmenti in particolare, di destinazioni meno note ed esperienze originali e immersive: un trend già identificato pre-pandemia e che è stato in parte sospeso in parte accelerato dal virus, ma che non determinerà una sorta di travaso automatico di turisti dai grandi attrattori.

Per cogliere l’opportunità bisogna impegnarsi e adeguarsi, come hanno illustrato i casi di destinazioni e operatori del settore turistico presentati allo stesso convengo.

Tra loro, l’assessore alla cultura del Comune di Cavallino Treporti Alberto Ballarin ha raccontato alla platea presente al Palazzo dei Congressi fiorentino il recente e concreto esempio dello scavo di Lio Piccolo: la ricerca di una villa romana sommersa ha unito, in diversi momenti, la curiosità e la voglia di sapere di oltre mille visitatori. Un percorso di ricerca per la crescita e la scoperta di reperti che tramandino la memoria e i collegamenti con il territorio della Laguna Nord di Venezia. Una rinascita che sempre più deve essere sostenibile anche attraverso la cultura e le sue forme, come parte integrante e percorso vissuto della storia di Cavallino-Treporti.

Elisa Berton ed Elena Stella, invece, hanno illustrato come un operatore quale Insidecom è arrivato a definire le sue buyer personas di riferimento, soffermandosi in particolare sul profilo di quello che hanno definito "viaggiatore curioso" e ritengono rappresentativo del "turista culturale" di oggi, in particolare post pandemia. Hanno quindi descritto una serie di prodotti e partnership creati per questo specifico segmento, in particolare nell'ambito delle dimore storiche e dei musei.

Pamela Bettiol, referente Turismo & Marketing dell’Associazione Ville Venete, ha condiviso le riflessioni sull’identità di questa istituzione. Come afferma la Presidente dell’Associazione Isabella Collalto, quella del convegno è «un’importante occasione per ricordare che le Ville Venete sono una questione identitaria per tutti e non sono solo dei monumenti architettonici e artistici. Le Ville Venete sono vive ed è così che vogliamo raccontarle. Vogliamo raccontarvi un nuovo approccio – prosegue Collalto-, che torna a mettere al centro i proprietari delle Ville Venete, i migliori custodi del nostro patrimonio nazionale. La storia delle loro famiglie è parte integrante della nostra storia».

Con il suo punto di vista di giornalista e tour manager, invece, Carla Diamanti di Travel Coach® ha introdotto, una riflessione sugli impatti di un certo tipo di comunicazione e di come sociale e sovraesposizione comunicativa hanno snaturato il prodotto, caricandolo di orpelli dialettici, portando poi l’attenzione su quali sono le dinamiche e le scelte dei viaggiatori e su come riannodare il filo comunicativo tra chi compra viaggi e chi propone le destinazioni.

Ha chiuso il convegno Elisa Meglioli per il CISET mostrando come gli esempi e i casi raccontati dai vari relatori costituiscano in realtà modi diversi di intervenire su un aspetto del turismo che è spesso elusivo, ossia la capacità di innovare il prodotto. A partire dai casi e dai risultati dell’attività di ricerca svolta da CISET sull’innovazione di prodotto nel turismo, Meglioli ha fornito uno schema utile a tutti gli operatori o gestori di beni culturali per applicare nella loro realtà gli aspetti di innovazione presentati negli esempi.