Il Master a lezione dall’Amministratore Delegato del Gruppo SAVE, Monica Scarpa

Uno dei tratti distintivi del Master in Economia e Gestione del Turismo di Ca’ Foscari, Dipartimento di Management, e Ciset è sicuramente la presenza di docenti che appartengono a un ventaglio molto ampio di settori turistici. Si tratta di lezioni che trasmettono ai corsisti gli esiti di esperienze maturate sul campo, costantemente aggiornate dal lavoro quotidiano e generosamente trasmesse ai giovani.

 

 

Tra le più prestigiose presenze dell’edizione in corso del Master, c’è sicuramente quella di Monica Scarpa, Amministratore Delegato del Gruppo SAVE, che gestisce il Polo aeroportuale del Nord Est comprensivo degli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona, Brescia.  Nei prossimi giorni Monica Scarpa incontrerà la classe di masterini.

 

«Il mio intervento prevede un’introduzione per raccontare come funziona un aeroporto e quale legame strettissimo ci sia tra sviluppo del traffico aereo e strategia di turismo territoriale» spiega l’Amministratore Delegato del Gruppo SAVE. L’avvento della pandemia, infatti, ha palesato l’esigenza di sinergia che i vari settori turistici devono mettere in atto per innovare un mercato in profonda trasformazione e superare i limiti emersi con il turismo di massa, quale l’overtourism.

 

«L’offerta turistica del Veneto è particolarmente ricca – prosegue Scarpa –. Prima della crisi determinata dalla pandemia, gli operatori del settore erano meno sensibili alla creazione di sinergie. Prendiamo l’esempio dei flussi con la Cina, il Veneto è la prima regione per visitatori cinesi, ma ancora manca un volo diretto, sul quale SAVE lavora da tempo. Ora si pone con più forza la necessità di fare sistema, sia a livello locale che nazionale, perché i progetti, le azioni, sono molto più correlati di quel che può sembrare».

 

Una rete di infrastrutture viarie funzionante e moderna è alla base di un buon servizio da dare al viaggiatore, sia esso cliente dell’albergo a 5 stelle o della pensioncina, «perché il visitatore che arriva in due ore da Londra all’aeroporto di Venezia, non può impiegarne altrettante per raggiungere il centro storico, altrimenti è forte il rischio che scelga un’altra destinazione» spiega l’Amministratore Delegato, «anche per questo bisogna lavorare in maniera sinergica».

 

Come spiega Monica Scarpa, il Marco Polo, terzo scalo intercontinentale italiano, ha un traffico per il 50% turistico e per il 50% business. «Venezia è una realtà intercontinentale molto importante – prosegue - una porta d’accesso fondamentale del turismo, che a volte potrebbe essere più efficacemente gestita attraverso una politica maggiormente sinergica tra le parti che si occupano delle stesse questioni».

 

Il tema, caro all’Amministratore Delegato, sarà al centro anche dell’incontro con i ragazzi del Master al Campus di Ca’ Foscari a Treviso, «perché nel momento in cui dobbiamo ricostruire tante cose, i diversi ambiti non possono più essere trattati in maniera isolata: il turismo deve parlare di trasporti e viceversa, è necessaria una visione trasversale e i giovani operatori del settore devono essere pronti ad affrontare queste sfide».