Dora Paradies, da Dubai al Master per raccontare le strategie del destination marketing

Da quasi vent’anni nel turismo, Dora Paradies, Account Director in Weber Shandwick, ha inanellato incarichi di rilievo che l’hanno portata nell’ultimo anno a rappresentare in Italia il progetto dell’Expo 2020 di Dubai e dal 2013 al 2021 ad essere la Country Manager del Dipartimento Cultura e Turismo di Abu Dhabi. Parallelamente si occupa di comunicazione per società turistiche internazionali e nei giorni scorsi è stata ospite del Master in Economia e Gestione del Turismo tenendo una lezione sul tema della Comunicazione delle destinazioni.

«Per me è molto importante che chi studia turismo abbia la possibilità di toccare con mano la pratica – spiega Paradies -. Per questo con i ragazzi abbiamo visto dei casi studio concreti». La prima parte della lezione è stata dedicata alla presentazione delle 2 casistiche di clienti- destinazione che si possono verificare in azienda. Progetti speciali a breve termine o progetti a breve-lungo termine e la relativa costruzione della strategia. «Per capire quali elementi implementare occorre conoscere bene gli obiettivi che il Paese si pone, (anche chi sono gli interlocutori), conoscere la Unique Selling Proposition del Paese che la distingue dai competitor. È importante identificare la target audience a cui ti devi rivolgere, conoscere i media e sapere come si trasformano in messaggi e la narrativa da usare per raggiungere l’audience» aggiunge Paradies.

La manager ha chiesto alla classe di dividersi in tre gruppi e ogni gruppo ha avuto un compito specifico dovendo identificare tre messaggi legati a tre target audience diversi. Il primo gruppo ha dovuto prevedere strategie di comunicazione rivolte ai media per una destinazione leisure del Marocco, con l’obiettivo di aumentarne la conoscenza presso un largo pubblico; a un altro è stato affidato il compito di rilanciare la destinazione di Abu Dhabi in chiave MICE, avendo a disposizione un budget sostanzioso; infine, il terzo gruppo ha dovuto elaborare un progetto corporate per l’Arabia Saudita, identificando delle opportunità di visibilità per la destinazione.

«Il mio scopo era far capire ai ragazzi cosa significa lavorare per un ente del turismo, che è diverso dalle altre opportunità che possono aver visto finora» commenta Paradies. «Innanzitutto, per lavorare in questo ambito serve una formazione approfondita e il Master Ca’ Foscari-Ciset è un’autorità del settore – prosegue la manager -; poi è necessario conoscere bene la lingua inglese, essere curiosi e sempre aggiornati, essere curiosi e aperti alle culture, avere attitudini personali come, per esempio, l’empatia che è anche una caratteristica che aiuta a creare il network. Infine, una serie di skills che si usano a livello operativo, come le competenze digital».

Inoltre, ogni progetto prevede un budget e il conseguente monitoraggio delle spese, quest’ultimo rientra in un sistema di reportistica molto dettagliata: «Bisogna essere ben organizzati e avere chiari tutti gli asset su cui si sta lavorando (Comunicazione, Trade, MICE e Consumer). Ho fatto vedere ai ragazzi come si fa partendo dal market intellingence allineato con il monitoraggio della performance della destinazione in termini di passeggeri/permanenza media per proseguire con le attività incluse nel piano marketing (investimenti pubblicitari, co-marketing con i tour operator, attività di promozione e formazione) perché la destinazione ha diversi livelli di progetti che comunicano fra di loro ed è importante, per lavorare bene insieme nel team, che tutte queste informazioni vengano condivise » conclude Paradies.

Una lezione che ha messo gli studenti a stretto contatto con una delle tante sfaccettature che compongono il settore del turismo e che permetterà loro di finire il Master con una conoscenza ampia e dettagliata dell’ecosistema turistico.