Come cambia il tour operating: Marco Peci di Quality Group al Master

Altra presenza di spicco al Master in Economia e Gestione del Turismo dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Dipartimento di Management, e Ciset. Nei giorni scorsi è stata la volta di Marco Peci, Sales & Marketing Manager di Quality Group, realtà costituita da un gruppo di tour operator le cui singole proprietà appartengono ad appassionati specialisti di prodotto.

L’intervento di Peci al Master si è concentrato sulla situazione del tour operating, analizzando le dinamiche dietro l'organizzazione del prodotto viaggio, la differenziazione dei target, i canali di distribuzione, i prezzi e i contratti.

Come sta cambiando il settore?

«Il settore dei tour operator e delle agenzie di viaggi si è trasformato progressivamente soprattutto negli ultimi dieci anni, di cui due in epoca pandemica. La tendenza è quella di una contrazione dei punti vendita e dei tour operator a favore di coloro che hanno davvero un prodotto o servizio di valore da offrire. Quindici, venti anni fa, c'era posto sul mercato anche per strutture inefficienti e di scarso valore. Oggi possiamo affermare che chi è sul mercato se lo merita davvero».

Cosa ha comportato il Covid per il vostro ambito?

«Il Covid è stato uno tsunami emotivo, ancor prima che un disastro economico. Molto personale occupato nelle agenzie di viaggi e tour operator ha cambiato comparto produttivo arrecando delle forti difficoltà in termini produttivi al momento della ripartenza. Questo è un dato di fatto in tutto il mondo, non solo in Italia. Ecco perché oggi, come non mai, entrare nel comparto del turismo organizzato è più facile. La quasi totalità dei tour operator ha saputo affrontare nel miglior modo possibile due anni di stop grazie alle buone condizioni economiche con cui si sono affacciati al periodo pandemico ed agli aiuti di Stato che sono stati davvero decisivi per tutto il comparto». 

Che competenze bisogna avere per lavorare nel vostro settore?

«Per entrare nell'ambito produttivo di un tour operator bisogna al minimo conoscere l'Inglese, avere conoscenza di almeno un Crs, conoscere le dinamiche della filiera del turismo organizzato, aver viaggiato ed averne pratica, amare le attività che presuppongono l'assemblamento di servizi e il rapporto con gli intermediari, le agenzie che si occupano di distribuire il prodotto sul mercato».

Cosa consiglia a un giovane per poter crescere professionalmente in questo ambito del turismo?

«Come consiglio, potrei dire di vivere con entusiasmo le proprie passioni e di controllare e pianificare continuamente la propria crescita, seguendo le proprie naturali inclinazioni e le caratteristiche e doti che sono richieste nell'ambito in cui ci si vuole inserire lavorativamente, cercando di farle coincidere. Il mondo del turismo è un catalizzatore di molte e differenti esperienze e competenze. Direi che, sia in ambito produttivo che commerciale, bisogna partire da una forte passione per il viaggio, la geografia, la cultura dell'uomo, la natura ed il piacere di vivere più in generale.Poi ci sono competenze di carattere tecnico, economico e professionale che vanno conosciute, approfondite ed eseguite nel quotidiano».