Interazione uomo-macchina, se n'è parlato a Venezia nei giorni scorsi

"Pronto? E se rispondesse un robot?" Ha preso il via da queste domande la discussione che ha visto impegnati Federica Montaguti ed Erica Mingotto di Ciset, insieme al prof. Tamma del Dipartimento di Management di Ca' Foscari, nel workshop svoltosi venerdì 5 aprile alle 14:30 a Venezia, presso la Fondazione Querini Stampalia.

Si tratta dell'ultimo di una serie d'incontri organizzati da Science Gallery Venice, spazio in cui scienza e tecnologia dialogano con arte e design, attorno all'installazione artistica "CONNECTED - Hello Machine" dell'artista australiana Rachel Hanlon, promossa dalla stessa Science Gallery e ospitata fino al 7 aprile 2019 in diverse sedi dell'Università lagunare e in importanti musei a Venezia e Mestre (Fondazione Querini Stampalia e M9).

I workshop artistico-scientifici sono stati incentrati sull'interazione e comunicazione tra umani e macchine e hanno preso ispirazione dal lavoro dell'artista, archeologa dei media, che studia come la tecnologia, e in particolare la telefonia, abbia modificato negli anni l'interazione e la comunicazione uomo-uomo e uomo-macchina, con particolare attenzione al ruolo dei telefoni fissi e cellulari nei rapporti sociali.

L'installazione consiste in un telefono fisso originale risalente agli anni '70-'80, modificato per poter registrare le telefonate che verranno poi analizzate dall'artista stessa. Alzando la cornetta, un altro telefono installato in altre parti del mondo inizia a squillare e, se qualcuno risponde, si crea così uno spazio di conversazione spontanea.

Prendendo spunto dal lavoro dell'artista, i tre relatori hanno discusso in particolare delle implicazioni prodotte sulla relazione uomo-macchina dai più recenti sviluppi dell'intelligenza artificiale, interrogandosi su potenzialità e limiti e se essa non possa essere equiparata, per certi aspetti, a quella uomo-uomo.

Tali riflessioni hanno preso il via dai risultati del progetto di ricerca del Dipartimento di Management e di Ciset cui i relatori hanno lavorato tra 2017 e 2018, addestrando l'intelligenza artificiale dell'ormai famoso robot "Paolo Pepper" - il primo robot dotato d'intelligenza artificiale a essere impiegato in Italia come concièrge di un hotel - e a studiarne le implicazioni nel contesto aziendale.

Grazie al progetto è stato possibile mappare e ottenere interessanti risultati non solo sulla relazione e interazione tra il robot e i clienti dell'hotel, ma anche tra il robot e i dipendenti dell'azienda che hanno dovuto imparare a rapportarsi con un nuovo elemento dell'organizzazione. Al termine del workshop è seguita una working session piena di sorprese.

Per info: venice.sciencegallery.com/connected-hello-machine-workshops