Un caffè a Tokyo per gli allievi del Master

Prima di Natale, gli allievi del Master in Economia e Gestione del Turismo hanno iniziato le lezioni insolitamente presto alle 8.30. Il motivo? permettere loro di condividere una lezione con gli alunni del primo anno della magistrale in Tourism Management dell'Università Toyo di Tokyo, dove in quel momento erano le 16.30.

Questa lezione congiunta, resa possibile grazie alla disponibilità della Prof. Chieko Nakabasami e della Prof. Masuko Miho, sarà il primo di vari appuntamenti in cui gli studenti del Master condivideranno la classe virtuale con studenti di altri Paesi. Un modo, pensato dal Master, per tenere vivo il contatto con i partner internazionali "separati" dalla pandemia e per sfruttare al meglio le opportunità fornite dalla tecnologia e dalla DaD.

Nell’occasione si è parlato di content tourism o pop culture tourism, con una lezione condotta dalla ricercatrice senior di CISET Federica Montaguti, sul turismo legato a produzioni culturali come film, serie tv, manga, cartoni animati, band e generi musicali. Gli studenti di entrambi gli atenei hanno anche lavorato in preparazione alla lezione approfondendo l'impatto di alcuni "titoli" sul turismo in località di tutto il mondo.

Si è quindi discusso di casi molto diversi, dal film cingalese Sooriya Arana che ha attirato il turismo nel villaggio più remoto dell'isola, a Montalbano in Sicilia, dall'effetto del manga Girls and Panzer su un villaggio di pescatori in Giappone a quello di Call me by your name a Crema.

Gli studenti hanno esplorato i luoghi culto della serie Your name a Tokyo e quelli del turismo della musica in Irlanda, i tour della serie televisiva Breaking bad ad Albuquerque e quelli della fiction Casa di carta a Madrid. Hanno scoperto i tolou (case rotonde) del popolo Hakka, protagoniste del film d’animazione Big fish and begonia e la metropoli di Chongqing in cui è ambientato un film di grande successo in Cina come I belonged to you, fino a scoprire come un K-drama, serie televisiva coreana, (Black knight) ha fatto della Corea del Sud uno dei mercati più importanti per la Slovenia.