Primi piani

Marco Bortoluzzi
Chimica generale e inorganica

Ci parli di lei: cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Attualmente insegno “Chimica degli elementi di transizione” e “Chimica e tecnologia degli elementi del blocco f”. In passato ho tenuto altri insegnamenti dell’area di chimica inorganica, oltre a insegnamenti legati alla chimica computazionale, quali “Metodi computazionali” e “Simulazioni di sistemi molecolari e periodici”. I miei interessi di ricerca sono in linea con gli insegnamenti, essendo focalizzati sulla sintesi e lo studio delle proprietà di nuovi composti di coordinazione e sulla modellazione computazionale di composti inorganici.

Qual è stato il suo percorso accademico?
Dopo la maturità scientifica nel 1996 mi sono iscritto a Chimica Industriale presso l’Università Ca’ Foscari Venezia (laurea quinquennale). Una volta laureato nel 2001 mi sono iscritto al Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche, con attività di ricerca nel campo della chimica inorganica. Al termine del dottorato ho frequentato l’Università Ca’ Foscari come borsista, assegnista di ricerca e professore a contratto. Nel 2007 ho vinto il concorso a Ricercatore a tempo indeterminato nel settore scientifico-disciplinare Chimica Generale e Inorganica presso l’Università Ca’ Foscari Venezia. Nel 2020 sono stato chiamato come Professore Associato nello stesso raggruppamento disciplinare.

Quali sono i suoi punti di riferimento professionali?
Ho avuto la fortuna di avere incontrato diversi docenti preparati ed appassionati durante gli studi universitari, a cui devo molto della mia preparazione e che considero punti di riferimento.

Ha sempre pensato che questa fosse la sua strada?
Ho sempre tenuto in grande considerazione la prospettiva dell’insegnamento, ma ero convinto di andare ad insegnare in una scuola media superiore, tanto da aver conseguito le necessarie abilitazioni.

Cosa dice ai giovani che si avvicinano alla ricerca oggi?
La mia opinione è che per avvicinarsi alla ricerca siano necessarie curiosità e fantasia. Purtroppo è difficile conseguire nuovi risultati, servono dedizione e una approfondita conoscenza dello stato dell’arte. Il suggerimento che posso dare è che i risultati inattesi e più difficili da interpretare sono probabilmente i più interessanti.

Last update: 27/02/2024