Primi piani

Guido Caldarelli
Fisica teorica, modelli e metodi matematici

Ci parli di lei: cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Sono Professore di Fisica Teorica ed insegno Fisica Generale per gli studenti di Scienze Ambientali. Mi occupo di fisica statistica ed in particolare di sistemi complessi e della loro struttura che è spesso sotto forma di rete. Queste reti spesso sono l’unico modo per descrivere quantitativamente il comportamento di sistemi sociali ed ecologici e permettono di estendere le metodologie usate per le scienze dure anche ad altre situazioni.

Qual è stato il suo percorso accademico?
Mi sono laureato alla Sapienza di Roma nel 1992, nel 1996 ho conseguito il Dottorato presso la SISSA di Trieste, dopo sono stato post-doc a Manchester e Cambridge (UK) e sono tornato in Italia con una borsa dell’Istituto Nazionale Fisica per la Materia. Dopo 10 anni nel CNR sono diventato professore a IMT Lucca. Per tutta la mia carriera sono stato un fisico teorico di struttura della materia ed ho conservato anche nella presente posizione  l’interesse per la fisica dei solidi e dei materiali con particolare attenzione ai risultati sperimentali e alla loro interpretazione.

L’ambito di cui si è sempre voluto/a occupare ma che non ha ancora avuto occasione di esplorare?
Credo che le reti complesse, definendo una metrica nello spazio in cui vengono utilizzate, possano essere un valido strumento dello studio dei materiali.
Naturalmente un grande problema è legato alla definizione dei materiali da esplorare ed alla definizione del tipo di rete da utilizzare. Su questi ambiti abbiamo iniziato già a fare i primi tentativi qui a Venezia.

Qual è l'aspetto che più l'appassiona del suo ambito di ricerca?
La fisica ha una tradizione di innovazione (!) e la sua missione è di descrivere il mondo naturale. Per questo credo sia lo strumento migliore per descrivere i cambiamenti di questo mondo, molto diverso dal passato, in cui ci troviamo a vivere. Un mondo iperconnesso ed in cui ogni dato delle nostre attività viene conservato, ed è disponibile su richiesta, definisce una nuova situazione a cui nessuno è ancora preparato. Credo che dare un contributo alla comprensione delle trasformazioni del mondo sia una grandissima soddisfazione.

Il tema della disparità di genere nelle discipline STEM, in Italia, è ancora molto attuale. Cosa racconterebbe alle ragazze che intendono avvicinarsi a queste materie?
Che i problemi sono così complicati che abbiamo bisogno di persone intelligenti :D
A differenza di quanto raccontano i colleghi maschi, le donne hanno contribuito alle discipline STEM anche quando non era loro permesso ed hanno ottenuto risultati eccezionali. Si pensi a Rosalind Elsie Franklin che ha scoperto la cristallografia del DNA o a Maria Salomea Skłodowska e alla sua scoperta degli elementi chimici e della radioattività. Se posso aggiungere una nota di carattere personale, uno dei teoremi più belli che mette in relazione le simmetrie di un sistema fisico con le grandezze conservate si deve al genio di Emmy Noether. Non c’è veramente nessun motivo per non dare un contributo all'avanzamento della conoscenza in questi campi e da quanto detto sopra non mi sembra proprio che le discipline STEM non siano adatte alle donne, anzi.

Last update: 27/02/2024