Primi piani

Michele Back
Fondamenti chimici delle tecnologie

Ci parli di lei: cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di ricerca.
Insegno “Chemistry for Nanotechnology” nel corso di laurea magistrale Science and Technology of Bio and Nanomaterials e “Customizing Luminescent Materials: From Design to Application” per gli studenti di dottorato, corsi strettamente legati alla mia attività di ricerca. Sono sempre stato affascinato dalla luce. Questa curiosità mi ha portato a specializzarmi e lavorare con materiali in grado di assorbire/emettere luce per diverse applicazioni che vanno dal design di fosfòri per LED nell’infrarosso di nuova generazione a termometri ottici, sensori luminescenti di pressione e materiali per l’anticontraffazione, per citarne alcuni. Mi interessano la struttura cristallina ed elettronica dei materiali cristallini e gli effetti dei campi cristallini locali sulle proprietà ottiche di ioni luminescenti. Inoltre, mi occupo della sintesi e caratterizzazione per mezzo di tecniche spettroscopiche, microscopiche e di diffrazione di materiali ceramici e sistemi a dimensione nanometrica.

Qual è stato il suo percorso accademico?
Il mio percorso accademico è stato piuttosto particolare. Ho iniziato studiando Matematica all’Università di Padova ma sono stato obbligato a lasciare gli studi per motivi personali. Successivamente, mi sono iscritto a Ca’ Foscari a Scienze e Tecnologie dei Materiali e fin da subito ho trovato un connubio tra Chimica e Fisica che mi ha stimolato e fatto appassionare, portandomi poi ad ottenere anche la laurea magistrale in Scienza dei Materiali con una prima esperienza di ricerca all’estero presso il Kyoto Institute of Technology in Giappone. Successivamente, ho conseguito il dottorato in Scienze Chimiche a Ca’ Foscari e ho trascorso sei mesi presso la Kyoto University in Giappone, dove sono poi stato JSPS post-doctoral fellow per due anni, specializzandomi nel design e la caratterizzazione di (nano-)materiali luminescenti. Dal 2021 sono ricercatore lettera B presso il DSMN.

Qual è l'aspetto che più l'appassiona del suo ambito di ricerca?
Mi interessa comprendere i meccanismi alla base dei processi che studio per cercare di sviluppare modelli predittivi per i comportamenti dei materiali ed evitare procedure dispendiose. Ho sempre trovato affascinante cercare di mescolare la parte sperimentale di sintesi e caratterizzazione di nuovi materiali con quella più teorica per descrivere i loro comportamenti. Per fare questo c’è la necessità di collaborare con esperti di diverse discipline, un aspetto che rende la ricerca sempre ricca dal punto di vista umano. Ciò che trovo particolarmente stimolante è la possibilità di confrontarsi e condividere pensieri con altri docenti, colleghi, ma anche studenti, a tutti i livelli. C’è sempre da imparare.

Uno sguardo al domani: come si immagina la sua ricerca del futuro?
Contaminata! Una ricerca che guarda anche ad altri settori e sempre più interdisciplinare. Sono sempre stato convinto che la condivisione della conoscenza fosse l’unico modo per progredire.

Last update: 09/04/2024