Primi piani

Chiara Zanardi
Chimica analitica

Ci parli di lei: cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Sono docente di chimica analitica, la branca della chimica rivolta allo studio dei metodi per la determinazione della composizione chimica di campioni di varia natura, fra cui quelli ambientali, alimentari e clinici. Tra i vari temi che interessano l’ambito analitico, ho scelto di focalizzare la mia ricerca verso lo sviluppo di sensori chimici, cioè verso strumenti di monitoraggio rapidi, compatti e portatili. Essi rappresentano una grande sfida tecnologica, il cui sviluppo richiede una grande apporto creativo per risolvere le numerose problematiche connesse all’analisi di sistemi complessi con una minima manipolazione del campione. 

Qual è stato il suo percorso accademico?
Mi sono laureata in Chimica Industriale presso l’Università di Bologna, svolgendo una tesi sperimentale nell’ambito dello sviluppo di un sensore elettrochimico per la determinazione gli alcoli. È in quel periodo che ho maturato una grandissima passione per la ricerca e ho deciso di tentare la strada accademica. Ho conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, dove ho avuto l’enorme fortuna di assumere presto il ruolo di ricercatore universitario. Dopo 20 anni, trascorsi a Modena, prima come ricercatore poi come professore associato, nel febbraio 2022 sono arrivata a Ca’ Foscari.

Qual è l'aspetto che più l'appassiona del suo ambito di ricerca?
Sicuramente è la consapevolezza di potere essere utile alla società di oggi, sviluppando sistemi di misura alla portata di tutti, capaci di monitorare parametri ambientali, come gli inquinanti organici presenti nell’acqua e che si accumulano nel corpo umano, o biomarcatori per il monitoraggio della salute attraverso sensori indossabili. In particolare, questi ultimi anni ci hanno dimostrato la grande importanza di avere a disposizione strumenti analitici portatili e di facile utilizzo, che permettano a tutti di controllare diversi parametri chimici di grande interesse senza rivolgersi a centri d’analisi specializzati. Lo sviluppo di tali dispositivi richiede tanto studio e fantasia per potere ideare strategie d’analisi innovative.

Cosa significa, per lei, insegnare e fare ricerca?
L’insegnamento di ambito universitario permettere di trasferire alle nuove generazioni quelle che sono le nuove sfide e i problemi di oggi. Significa spiegare agli studenti quello che deriva dalla tua esperienza derivante dalla ricerca, che riguarda temi sempre attuali e innovativi. Insegnare, e non fermarsi alla sola ricerca, significa consegnare al futuro le proprie conoscenze ed esperienze perché le nuove generazioni possano capitalizzare domani il lavoro che oggi stai facendo.

Cosa dice ai giovani che si avvicinano alla ricerca oggi?
La ricerca è passione, curiosità, dedizione. Non puoi fare ricerca con l’orologio in mano, senza buttarti sempre e continuamente in nuove avventure, senza il desiderio di imparare sempre cose nuove, di incontrare persone nuove che possano insegnarti qualcosa.

Last update: 27/02/2024