Primi piani

Antonio Rigopoulos
Indologia e tibetologia

Che cosa insegna a Ca’ Foscari? Quali sono i Suoi principali interessi di ricerca? Qual è stato il suo percorso accademico?
Tengo cinque corsi: Lingua sanscrita, Esercitazioni di lingua sanscrita, Lingua pali, Lingua marathi e Il sistema delle caste tra passato e presente. I miei principali interessi di ricerca sono le tradizioni ascetiche e devozionali di età medievale e moderna (in specie con riferimento alla regione del Maharashtra e al Dattasampradaya); l'istituto del guru; il movimento Sai Baba e le connesse tradizioni agiografiche. Mi sono laureato in Storia a Ca' Foscari (con indirizzo storico-religioso) e ho poi continuato gli studi presso l'Università della California, Santa Barbara, dove ho conseguito un MA e un PhD.

Che cosa L’ha portata a intraprendere la strada della ricerca? Che cosa L’appassiona di più del suo ambito di studi?
All'università il mio percorso è stato in primis storico-religioso, cui mi sono avviato sotto la guida del prof. Franco Michelini Tocci, e poi di specializzazione in ambito indologico, in particolare sotto la la guida del prof. Mario Piantelli. Ho sempre avuto un forte interesse per gli studi storico-religiosi, che ho poi continuato a coltivare con il prof. G. J. Larson, indologo dell'Università della California, Santa Barbara, sotto la cui guida ho perfezionato la conoscenza del sanscrito e delle tradizioni filosofico-religiose indiane (in primis Samkhya e Yoga) e ho conseguito il dottorato. Ciò che più  mi appassiona in relazione al mondo indiano è la possibilità di coniugare gli studi testuali con la ricerca sul campo.

Che cosa significa, per Lei, insegnare all’università?
Insegnare è per me un grande privilegio. Il rapporto che si instaura con gli studenti è di costante reciproco arricchimento. Cerco di trasmettere agli studenti anzitutto la passione per lo studio della civiltà indiana e delle sue lingue.

Lei lavora in un dipartimento che si occupa di mondi extraeuropei: che cosa vuol dire, per Lei, occuparsi di diversità culturale in una realtà globale sempre più interconnessa?
Il mio approccio alla diversità culturale si realizza anzitutto attraverso l'insegnamento linguistico, in primis del sanscrito classico. Studiare sanscrito è via privilegiata e insostituibile alla conoscenza della civiltà indiana. La comprensione della lingua consente agli studenti di avere un accesso diretto alle fonti e perciò di andare in profondità, sempre contestualizzando quanto si viene imparando in una prospettiva storico-critica e in modo metodologicamente avvertito.

Last update: 27/02/2024