Primi piani

Olga Tribulato
Lingua e letteratura greca

Ci parli di lei: da dove proviene, cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Sono una docente di lingua e letteratura greca antica. Siciliana d’origine, son arrivata a Ca’ Foscari nel 2011. La mia ricerca riguarda la storia della lingua greca classica, in rapporto sia a ciò che l’ha preceduta (l’indo-europeo ricostruito, il miceneo) sia all’evoluzione in età bizantina e medievale. In particolare, sono una specialista dell’uso dei dialetti greci in letteratura e nelle iscrizioni locali, della formazione di parole composte, e delle teorie di purismo linguistico in età greco-romana. A queste ultime è dedicato il progetto Purism in Antiquity (PURA), finanziato da un Consolidator Grant dello European Research Council (2021-2026).

Qual è stato il suo percorso accademico?
Mi sono formata nelle università di Roma ‘Sapienza’ (laurea), Cambridge (master e Ph.D.), Colonia (dottoranda ospite) e Oxford (post-dottorato). Ho sempre dato molto valore al confronto con maestri, colleghi e studenti di diversa provenienza. Sono stata molto fortunata perché il mio percorso di formazione post lauream ha trovato il sostegno prima di istituzioni britanniche (a Cambridge e Oxford) e poi del nostro Ministero dell’Università, che con il programma “Rita Levi Montalcini” mi ha permesso di rientrare in Italia dall’estero e di intraprendere una carriera accademica in Italia.

Qual è l'aspetto che più l'appassiona del suo ambito di ricerca?
Spesso si pensa al greco come ad una ‘lingua morta’, ma la verità è che la storia plurimillenaria di questa lingua continua ancora oggi. Questo è ciò che mi appassiona del mio lavoro: studiare il modo in cui il greco si è evoluto nel confronto con le più diverse situazioni storiche ed è stato rappresentato nei documenti scritti, dalle tavolette in Lineare B micenee ai grandi autori della tradizione letteraria (Omero, Saffo, la tragedia…), passando per quei testi che ci consegnano la voce quotidiana dei Greci (le iscrizioni di possesso sui vasi, le tavolette di maledizione, i graffiti erotici…). Si tratta di un caleidoscopio di testimonianze linguistiche che non smette di affascinarmi nella sua immensa vitalità: quando mi confronto per la prima volta con la lingua di un testo che non conoscevo – o addirittura ho la grande fortuna di ‘mettere le mani’ su un documento finora inedito, come nel caso dell'abbecedario su vaso che ho pubblicato qualche anno fa – provo la stessa curiosità che ci coglie quando incontriamo una nuova persona e non vorremmo smettere di parlare con lei. Per me lo studio della lingua greca è davvero una gioia quotidiana.

Cosa dice ai giovani che si avvicinano alla ricerca oggi?
Non fatevi scoraggiare da nulla, seguite le vostre passioni con serietà e impegno ma anche con una buona dose di follia. Fate esperienza all’estero per confrontarvi con mondi nuovi.

Last update: 27/02/2024