L'amore in città 
Teatro Ca' Foscari 2023, Proiezioni

Giovedì 11 maggio 2023, ore 19.00  
Ca' Foscari Zattere (CFZ)

(Italia, 1953, 105’, v. o. s. eng.)

Regia Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Dino Risi, Cesare Zavattini, Alberto
Lattuada
, Carlo Lizzani, Francesco Maselli

Ingresso gratuito previa prenotazione attraverso la pagina IG di Quarta Parete.

L'amore in città

"L'amore in città", esperimento dai tratti neorealisti presentato al pubblico come se fosse un cinegiornale intitolato "Lo Spettatore", ritrae vari aspetti della società italiana del tempo, posando l’attenzione in particolare sulle relazioni affettive e interpersonali. Nelle parole di Cesare Zavattini: uno "strumento di osservazione e di interrogazione del reale, attraverso l'analisi e la ricostruzione del gesto quotidiano", affinché il cinema potesse raccontare non un fatto realmente accaduto ma ciò che stava accadendo.
Il film-inchiesta si compone di sei episodi che si differenziano tra loro non solo per il tema, ma anche per stile e registro, essendo stati realizzati da sette autori molto diversi tra loro. Ad alcuni racconti dal taglio maggiormente giornalistico ("L'amore che si paga", Lizzani; "Tentato suicidio", Antonioni; "Storia di Caterina", Maselli e Zavattini) si alternano episodi dalle atmosfere più giocose, come "Paradiso per quattro ore" di Dino Risi, che ci mostra le sale da ballo domenicali in voga all’epoca, o "Gli Italiani si voltano" di Alberto Lattuada, una carrellata di sguardi ammiccanti rivolti al sesso femminile. Singolare la storia affidata a Federico Fellini, "Agenzia Matrimoniale", che mette in scena un’inchiesta fittizia e dalle derive surreali tipiche della produzione felliniana che sarebbe arrivata di lì a poco.

Proiezione Urbana

A fare da minimo comune denominatore a questa serie di episodi è la Roma dei primi anni Cinquanta. Bar del centro, balere e trattorie, vecchi palazzi popolari e periferie in espansione fungevano da teatro sociologico utile ad analizzare e denunciare le nuove e vecchie forme di relazioni che si potevano osservare nella capitale. Rispondendo all’intento documentario del progetto, i luoghi di Roma sono in molti casi connotati con precisione, facendo oggi di questo film un prezioso documento storico che testimonia non solo le configurazioni relazionali nella città dell’epoca, ma anche il modificarsi dell’ambiente urbano.

Lo spettatore

L'idea della rivista cinematografica “Lo spettatore”, un giornale "costruito con la pellicola e l’obiettivo anziché con la carta e l'inchiostro", il cui primo e unico numero è proprio “L'amore in città”, nasce da Cesare Zavattini, Riccardo Ghione e Marco Ferreri.

Cesare Zavattini nasce come giornalista per “La Gazzetta di Parma” e collabora poi con diverse realtà, tra cui Rizzoli Editore e Mondadori. Al mondo del cinema si avvicinerà nel 1934, per poi iniziare circa cinque anni dopo la storica collaborazione con Vittorio de Sica, da cui nascono capolavori come “Sciuscià” (1946), “Ladri di biciclette” (1948) e “Miracolo a Milano” (1951), tratto dal suo romanzo “Totò il buono”.

Riccardo Ghione si era già avvicinato al mezzo del notiziario cinematografico nel 1951, quando insieme allo stesso Ferreri aveva fondato il “Documento Mensile”. Il progetto, nonostante la collaborazione dei più noti registi del tempo, si rivela fallimentare e si fermerà a soli tre numeri. "Un giorno in Europa" (1958), documentario di guerra e seconda pellicola sceneggiata da Ghione, rimane il suo film più noto, vincitore del Grand Prix Medaille d'Or al Festival Mondiale di Bruxelles.

Marco Ferreri prima piazzista, poi giornalista, poi rappresentante di obiettivi per macchine da presa arriva al cinema, prima in Spagna e poi in Italia per produrre satire antiborghesi e anticattoliche. Tra i riconoscimenti che gli vennero tributati, il Gran premio della giuria al Festival di Cannes nel 1978 per “Ciao maschio”, il David di Donatello nel 1982 per “Storie di ordinaria follia” e l'Orso d'oro a Berlino nel 1991 per “La casa del sorriso”.

Last update: 24/11/2023