Una imagen interior 
Teatro Ca' Foscari 2023, Asteroide Amor

Mercoledì 20 e giovedì 21 dicembre 2023 
Teatro Goldoni

ideazione El Conde de Torrefiel in collaborazione con i performer
testo, drammaturgia e regia Tanya Beyeler e Pablo Gisbert
con Gloria March Chulvi, Julian Hackenberg, Mauro Molina, David Mallols, Anaïs Doménech, Carmen Collado
luci Manoly Rubio García
scenografía Maria Alejandre e Estel Cristià
suono Rebecca Praga e Uriel Ireland
produzione El Conde de Torrefiel
coproduzione Wiener Festwochen, Festival d’Avignon, Kunstenfestivaldesarts, Centro Cultural Conde Duque (Madrid), Festival GREC (Barcellona), Festival delle Colline Torinesi, Grütli - centre de diffusion et production des arts vivants (Ginevra), Points communs - Nouvelle scène national de Cergy-Pointoise-Val d'Oise, Festival d'Automne - La Villette (Parigi)

Crediti: Nurith Wagner-Strauss

La parola “realtà” compare nel linguaggio umano in tempi relativamente recenti, poco più di mille anni fa. È l’epoca dell’Impero Romano e il termine nasce per nominare le forme di esistenza riconoscibili come vere e appunto reali. Si iscrive dunque nella logica di un popolo votato all’impero la necessità di imporre un certo modo dell’essere. Il concetto di realtà è invece problematico nella sua essenza. L’esistenza che condividiamo, le condizioni ambientali, l’evoluzione del linguaggio ci permettono di costruire ogni giorno un mondo apparentemente regolato dove poter vivere nel modo migliore secondo i nostri desideri e le nostre necessità: “Il mondo sono io in quanto sono una parte del mondo”. “Una imagen interior” vuole trasferire sulla scena l’immagine di una storia parallela e sotterranea, dove gli effetti di ciò che si nasconde fra le pieghe della vita materiale si intrecciano con tutti i vuoti e i significati che attraversano spettralmente la vita di ciascuno. Né le immagini né le parole riescono a sostenere l’impressione di realtà che accompagna la vita. Lo spettacolo assume questo fallimento e propone un esercizio poetico, che sonda i fondamenti del concetto di finzione, proponendo l’erotismo dell’immaginazione come alternativa radicale alla stabilità delle immagini che ci governano. I corpi in scena “lavorano” la materia e la parola, per costruire di fronte agli occhi dello spettatore dei possibili paesaggi, a metà strada tra il fantastico e il concreto, con l’obiettivo di far dialogare poeticamente le possibilità offerte dal desiderio e la tirannia del linguaggio come strumento che determina leggi e valori comuni. L’artificio presentato nello spazio teatrale, luogo originario della finzione, cerca di rappresentare una soluzione impossibile per evocare in scena l’energia poderosa e conflittuale dell’esistenza.

El Conde de Torrefiel è un progetto di Tanya Beyeler e Pablo Gisbert, avviato nel 2010 a Barcellona. Lavorando con elementi scenici, coreografici, letterari e visivi El Conde de Torrefiel crea narrazioni, che interrogano i nessi tra realtà e immaginazione, razionalità e determinazioni del linguaggio, individuo e collettività nel contesto materiale del presente. I lavori del collettivo – tra cui si ricordano almeno "Guerrila" e "La plaza" – sono stati presentati in Messico, Brasile, Cile e Paraguay, Seul e Tokyo e nei maggiori festival europei, tra i quali Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles, Festival d’Automne di Parigi, Steirischer Herbst di Graz, Dublin Theater Festival e Short Theatre di Roma.

Tanya Beyeler nasce a Lugano nel 1980, studia nella sua città arte drammatica e recitazione ma presto rivolge i suoi interessi verso la performance e la danza, collaborando tra gli altri con La Ribot, Xavier le Roy e Romeo Castellucci. Oltre a creare con El Conde de Torrefiel, segue in veste di drammaturga progetti di danza tra cui diversi lavori dell’artista svizzera Eugénie Rebetez.

Pablo Gisbert nasce a Ontinyent (Valencia) nel 1982 e studia drammaturgia alla Real Escuela Superior de Arte Dramático di Madrid e all’Institut del Teatre di Barcellona. Nel 2013 vince il premio Sebastià Guasch a Barcelona per il suo lavoro teatrale con la compagnia di danza La Veronal, con la quale lavora dal 2005. Nel 2015 raccoglie tutti i suoi testi nel libro intitolato “Mierda Bonita” uscito per i tipi di La Uña Rota.

Last update: 07/06/2023