Sopra solidi marmi fondata? Gis, contesti di scavo e spolia di epoca romana nella laguna veneta settentrionale (sec. I a.C. – V d.C.)

Author(s): Diego CALAON, Lorenzo CALVELLI, Myriam PILUTTI NAMER
Congress Name: Roma e il Mondo adriatico. Dalla ricerca archeologica alla pianificazione del territorio
Session name: "Adriatico Settentrionale"
Date and Venue: Macerata, IT - 18-20 May 2017

Abstract [IT]

Il tema della presenza romanza a Venezia e nella laguna veneta ha dato adito sin dall’alto medioevo a un complesso fenomeno di interpretazione del passato. Per legittimare il processo storico di formazione di una città unica in un habitat peculiare, infatti, si sono sviluppate progressivamente tradizioni storiografiche chiamate a giustificare diverse contingenze politiche e culturali.

Il risultato di secoli di intrecci è un groviglio apparentemente inestricabile, dove la presenza dei Romani a Venezia assume significati che trascendono quasi del tutto l’evidenza materiale. Nonostante i recenti contributi prodotti dalla ricerca archeologica e topografica, si avverte l’esigenza di riportare nuovamente lo sguardo sul “dato fisico” dei materiali attestati, provenienti da contesti datati (cioè da stratigrafia o reimpieghi) e afferenti a cronologie che con sicurezza riconducono all’epoca romana. 

I contesti di scavo ci illustrano un panorama complesso che può essere reinterpretato considerandone i suoi aspetti intrinseci (tipologia degli insediamenti, aspetti del contesto economico e insediativo, caratteri dei materiali da costruzione conservati e riusati), senza proiettarli nei secoli successivi, quando la romanità sarà a più riprese letta e reinterpretata in chiave ideologica.

Ci si propone di effettuare un’analisi sui materiali antichi, circoscrivendoli all’area della laguna veneta settentrionale, incrociando i dati mediante un approccio interdisciplinare tra storia e archeologia e mettendoli a confronto grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. I “solidi marmi” petrarcheschi - iscritti e non, decorati e non – saranno ricontestualizzati in un paesaggio culturale e tecnologico dove estrema importanza assumono le logiche di spoglio e/o di riuso e dove l’uso massiccio di altri materiali da costruzione (il legno, primo fra tutti) risulta troppo spesso sottovalutato. La laguna veneta settentrionale sarà analizzata come un contesto ricco e diversificato, capace di definire i tratti di una società antica in trasformazione, alla stregua dei rapidi movimenti dei delta fluviali.