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28 Feb 2022 14:30

Ghemo lavorá come bestie e senza protezione. Le imprese funebri del Nord Italia durante la pandemia

Università Ca' Foscari Venezia - Sala Giovanni Morelli Calle Contarini, Dorsoduro 3484/D, 30123 (VE) e online

SILVIA ROMIO, Progetto CNRS-ANR-FNS “Co-Funeraire”

Terrà una conferenza su: Ghemo lavorá come bestie e senza protezione. Le imprese funebri del Nord Italia durante la pandemia

ABSTRACT Il primo periodo della pandemia del 2020 si è caratterizzato da due aspetti principali, nella relazione comunicativa tra Stato e cittadinanza: da una parte un continuo richiamo a un «senso di responsabilità e di solidarietà» collettivi, che implicava la permanenza a casa e l’abbandono delle attività e abitudini che scandiscono il tempo quotidiano, lavorativo, intimo e affettivo delle persone (Roth, 2020); dall’altra da una accentuata «eroicizzazione», di tutti i lavorati nell’ambito della sanità pubblica, gli «eroici combattenti, che erano obbligati a infrangere le regole per il «bene comune». Come evidenzia Fassin, questo duplice discorso, altamente moralizzante, mostrava tutta la sua fragilità nel momento in cui si fermava alle porte dell’ospedale. Questa narrativa era quindi limitata a un solo ambito della nostra società, quello della Salute pubblica, ma escludeva altri settori, ampliandone la fragilità sociale e approfondendo la sua marginalità dentro la società civile e la percezione comune della «comunità nazionale» (Fassin, 2020). Stiamo parlando di tutte quelle altre categorie sociali e lavorative che quotidianamente vivono o lavorano nell’ombra, e che durante la pandemia sono finite per essere maggiormente vulnerabili sia al virus che alla loro salute emozionale. Di fronte a processo di crescita esponenziale del numero di morti e delle problematiche relative alla loro cremazione e sepoltura, nessuno si è preoccupato delle condizioni di lavoro e vita delle pompe funebri: ossia dell’unica categoria che lavora quotidianamente a stretto contatto con gli ospedali e la morte, ma che si cela costantemente nell’ombra (Jeanjean, A., & Laudanski, C., 2013). Come hanno vissuto questo periodo? Quali le loro difficoltà ed emozioni? Quali le strategie adottate per far fronte alle difficoltà del momento e all’impossibilità di svolgere un regolare rituale funerario (Anstett, 2013)? Gli strumenti dell’antropologia della morte permette infatti di studiare e approfondire non solamente le pratiche legate al trattamento della morte: essa corrisponde, inoltre, a un punto di partenza per comprendere vari aspetti della società dei vivi (Favole, A., & Ligi, G., 2004). Questo lavoro presenta i primi frutti di una ricerca etnografica dedicata alla raccolta di storie di vita, memorie di violenza e difficoltà sanitarie dei professionisti dell’ambito mortuario nel Nord Italia, tra le provincie di Vicenza e Bergamo.

NOTA BIOGRAFICA Dottorato di ricerca e master in studi politici presso EHESS (Francia), Laurea triennale e specialistica in Antropologia ed etnografia (Italia). Nel corso della mia carriera mi sono specializzata in etnologia amerindiana, dinamiche politiche e conflitti socio-ambientali nell'Amazzonia amerindiana peruviana, memoria di violenza e antropologia delle emozioni. Attualmente lavoro come docente (contratto a tempo determinato) presso la Pontificia Università Cattolica del Perù (PUCP). Da maggio 2021 sto collaborando con un progetto di ricerca Franco-Svizzero (CNRS-ANR-FNS) sul progetto “Mondi funerari, persone in lutto e Covid 19”. https://cofuneraire.hypotheses.org

Registrazione al seguente link: Zoom

Lingua

L'evento si terrà in italiano

Organizzatore

Dipartimento di Studi Umanistici - Prof.ssa Franca Tamisari; Lab DEA; CentroAGeS

Link

https://unive.zoom.us/meeting/register/tZYkc--uqjgqH938qbWDFX91twvQIoyYGwyh

Allegati

Locandina 347 KB

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