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15 Nov 2024 14:00

Il monte Fuji come spazio dell’antropocene: Fujisan (2004) di Taguchi Randy

Aula 2A, Polo didattico San Basilio

Dr. Giulia Baqué Leiden University

Il monte Fuji come spazio dell’antropocene: Fujisan (2004) di Taguchi Randy

Introduce
prof.ssa Caterina Mazza Università Ca’ Foscari Venezia

Il Monte Fuji è ovviamente uno dei simboli più noti del Giappone. Non solo è parte integrante di pratiche religiose, ma lo si trova spesso rappresentato in varie opere letterarie e artistiche. Lo spazio della montagna è sempre stato considerato uno spazio liminale, una soglia che collega il mondo umano con un mondo al di là, spesso abitato da spiriti e divinità. Nella collezione di storie brevi Fujisan (『富士山』, 2004) Taguchi Randy riprende questo spazio della montagna e lo usa come strumento per trattare alcuni dei temi più essenziali della modernità. Dall’aborto ai culti religiosi, il Monte Fuji rappresentato da Taguchi diventa uno spazio di rinegoziazione e di riflessione. In particolare, la lezione si concentrerà sulla terza storia della collezione, intitolata ‘Jamila’ (「ジャミラ」) , che ha per tema principale quello dell’inquinamento ambientale e dei rifiuti. In questa storia, lo spazio della montagna diventa ‘altro’ non solo per la sua associazione con spiriti e divinità, ma soprattutto perché da luogo di riverenza e timore, il Monte Fuji diventa uno spazio del contemporaneo, e più precisamente uno spazio dell’antropocene. Tramite la presenza ingombrante dei rifiuti, ‘Jamila’ offre uno spazio che diventa estraneo, sconosciuto e che confonde i confini tra umano e natura. Inoltre, il racconto, tramite il personaggio protagonista, la signora Kimura, offre una critica della società giapponese contemporanea, delle sue pratiche consumistiche e di come, queste siano intimamente connesse con lo sfruttamento e marginalizzazione sia dello spazio naturale che dei soggetti umani.

Organized by

Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea

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