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12 Dec 2025 21:00

Inaugurazione mostra: Il brigante Pippone

Gabinetto di Lettura, Piazza Maggiore, 12 – Este

Il brigante Pippone. La Commissione militare in Este nel veneto asburgico (1850-1854)

MOSTRA DOCUMENTALE

Inaugurazione
Venerdì 12 dicembre - ore 21.00

Interventi
Dott. Mauro Vigato
L'azione della Commissione militare tra Adige e Colli Euganei

Dott. Michelangelo Caberletti
L'azione della Commissione militare in Polesine

La commissione inquirente militare in Este (1850-54)
Il 10 marzo del 1849 il feldmaresciallo Johann Josef Radetzky aveva emanato un importante proclama con il quale veniva stabilito che tutta una serie di delitti - la rapina, il furto pericoloso, la detenzione e l’occultamento di armi - sarebbe divenuta perseguibile da parte di «Consigli di guerra» o «Giudizi statari», cioè di particolari tribunali militari, che operavano con una procedura straordinaria e non con quella prevista dal Codice penale in vigore. Il proclama era la risposta alla grave emergenza di ordine pubblico che si stava manifestando in alcune aree del Padovano, funestate in quei mesi da moltissimi casi di reati di questo tipo, cioè rapine e furti, a cui molto spesso si associavano pesanti violenze contro le persone.
Queste norme portarono all’istituzione, nell’aprile 1850, di una Commissione militare in Este,
La presidenza della Commissione fu affidata al colonnello Anton Hoyos, cui fu concessa anche la facoltà di grazia. Il numero dei procedimenti e delle esecuzioni fu da subito molto elevato; le sentenze venivano pronunciate da un consesso di militari. L’istruzione dei processi fu però affidata a magistrati civili; il principale fra essi fu da subito Giuseppe Chimelli, della pretura locale. L’ attività della Commissione venne progressivamente estesa al Polesine (dal marzo del 1851) e al Mantovano (con una sottosezione apposita creata alla fine del 1851), arrivando persino, tra il marzo del 1851 e il febbraio del 1853, a estendere retroattivamente la propria competenza ai medesimi reati contemplati nel proclama ma compiuti prima dell’emanazione dello stesso.
L’uscita dallo stato di emergenza iniziò con l’agosto-settembre 1853: alla Commissione militare ne venne affiancata una civile, che operava con criteri diversi in quanto per le sue pronunce era previsto un secondo grado di giudizio. Le competenze vennero inizialmente divise fra i due organi sulla base di un criterio temporale.
Da questo momento l’azione giurisdizionale della Commissione militare venne ridimensionata, fino ad arrivare al suo scioglimento nel maggio 1854, in seguito alla soppressione dello stato di assedio. La Commissione civile rimase invece in funzione fino al 1856, giudicando oltre duemila reati.

Organized by

Dipartimento di Studi Umanistici - Prof. Luca Rossetto; #terzamissioneDSU

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