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29 Mag 2013 17:00

Mostra: Lost in Translation - Evento Collaterale della 55° Biennale di Venezia

Ca' Foscari Esposizioni - Dorsoduro 3246

Curatore: Antonio Geusa

Una mostra di arte contemporanea russa che prende in esame il problema dell’intraducibilità in quei lavori che sono dipendenti da una determinata cultura e da un determinato contesto nell’età della globalizzazione. L’esposizione propone all’attenzione del pubblico oltre cento lavori realizzati negli ultimi quaranta anni provenienti dalla collezione del MMOMA e da altre collezioni pubbliche e private.

 “Lost in translation” è l’esposizione dedicata all’arte russa degli ultimi quaranta anni. Diverse le «lenti» utilizzate per seguirne l’evoluzione: aspetti storici, politici, sociali ed economici. Tutti elementi fondamentali del processo di «traduzione» di un’opera d’arte nell’età della globalizzazione. La mostra presenta quei lavori che sono particolarmente difficili da decifrare per un pubblico che non ha familiarità con il «contesto russo» nel quale queste opere sono state pensate e al quale rimandano.

Tutti i lavori sono esposti insieme alla loro «traduzione espansa» che individua e spiega i riferimenti essenziali per ottenere la migliore comprensione del messaggio racchiuso da ciascuna delle 100 opere esposte (tele, sculture, grafica, installazioni, video) realizzati da 62 artisti. Ogni opera è presentata insieme alla sua traduzione “espansa” – un compatto resoconto verbale, una sorta di dizionario, che facilita la leggibilità e aiuta gli spettatori a comprendere il significato dell’opera e a metterla in relazione al discorso internazionale sull’arte contemporanea. La mostra è accompagnata da un catalogo con illustrazioni e testi per ogni opera esposta ed è implementata da una serie di proiezioni di film, lezioni, performance e da una conferenza interdisciplinare.

Sin dalla sua formulazione circa mezzo secolo fa, il concetto di “villaggio globale” si è evoluto passando da potenzialità teorica a realtà pratica. Il mondo è divenuto una rete immensa che ha fortemente ridotto il potere isolante dei confini geografici, politici ed economici. Tuttavia, sebbene il villaggio sia globale, non è di certo uniforme. Comunicare è diventato senza ombra di dubbio più facile, ma la sua efficacia dipende sempre e comunque dal livello di comprensione tra i partecipanti. Fattore chiave per raggiungerne uno alto è la presenza di una traduzione accurata da una lingua a un’altra. L’arte non è immune al bisogno di essere tradotta. Ogni volta che si espone un’opera d’arte si attua un processo di adattamento con il contesto e il luogo dove l’opera viene presentata. Le diverse trasformazioni storiche e politiche, le differenze culturali, le barriere linguistiche, o anche lo sviluppo dell’analisi teorica sono alcune delle cause che possono ostacolare la chiarezza e necessitare ulteriori spiegazioni. La storia della Russia contemporanea ci dimostra che, nonostante la caduta della Cortina di ferro nel dicembre del 1991 e la conseguente uscita dall’isolamento e immediata entrata nel villaggio globale, quello della traduzione rimane uno dei punti cardini per l’adeguata comprensione di determinate opere d’arte e dei vari livelli a cui esse rimandano. In molti casi questo processo richiede, oltre alla traduzione del significato verbale del messaggio, l’aggiunta di un preciso resoconto che chiarifichi il contesto storico, culturale, politico, sociale ed economico che ha portato alla produzione di una determinata opera. 

Lingua

L'evento si terrà in italiano

Organizzatore

MMOMA - Moscow Museum of Modern Art in collaborazione con CSAR, Centro Studi sulle Arti della Russia, SpaziEspositiviCF, con il patrocinio del Dipartimento della Cultura della Città di Mosca

Allegati

Poster 487 KB
Flyer 299 KB

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