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Le opere di Vygotskij hanno ormai quasi un secolo, ma il suo discorso non risulta particolarmente datato. Egli infatti elaborò una psicologia legata alla filosofia di Spinoza e di Husserl, strutturando un paradigma ben più articolato rispetto quello fisicalista in vigore in quegli anni, che trova una sua specifica espressione in Piaget. Particolarmente significativo l’approccio di Vygotskij ai linguaggi dell’arte, all’importanza di fremito, straniamento e catarsi, dove la forma “è in lotta col contenuto e lo domina”. A questo si unisce la teorizzazione sul discorso interno. In relazione a quest’ultimo elemento, è particolarmente significativa la lettura fatta da Vygotskij di alcuni passi di Tolstoj e Dostoevskij. L’esame degli aspetti cinematografici di questa figura sarà poi svolto da Ejzenstejn, che dialogava con il Nostro, ma anche con Joyce. La teoria di Vygotskij tuttavia non si limita alla critica dell’arte, ma coinvolge ogni forma di pensiero, in cui egli ravvisa sempre una dialettica fra concetto e affetto, definita come “dramma vivente”. Questo induce a riflettere su nuove funzioni che si potrebbero attribuire ai media.

Relatore principale:
Gianantonio Trimarchi (Rivista Materiali di Estetica.Unimi.it)

Responsabili scientifici dell'organizzazione dell'evento:
Mena Mitrano e Massimo Stella

Zoom link: https://unive.zoom.us/j/89178221523?pwd=OyaTsJGuVJDa4MEONJpCDIHA5YKS4e.1
Meeting ID: 891 7822 1523

Evento aperto a ricercatori, studenti e pubblico in generale.