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16 Mar 2020 18:00

Viaggio virtuale intorno alla poesia.

Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, ViaggioPoesia

Abbiamo pensato, in questi giorni di forzata immobilità, di proporre una sorta di viaggio “mentale” che ci faccia incontrare alcuni poeti e alcuni loro testi, scelti dai membri del nostro dipartimento. È un modo per condividere un pensiero poetico in queste giornate lunghe, per comunicare ai nostri studenti che ci siamo, siamo qui con loro, anche se sparpagliati in tutta Italia…

Una poesia al giorno per non restare soli

(fotografia per gentile concessione di Alessandro Bettio)

 

16 marzo:

La prima proposta (di Silvia Burini) è già un classico dei nostri giorni, la poetessa polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura 1996. Come ha scritto il suo grande traduttore Pietro Marchesani «nella sua poesia ogni parola è profondamente significativa in quello che dice e riesce a coniugare la semplicità con una straordinaria complessità di pensiero».

 

Ad alcuni piace la poesia

Ad alcuni 
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.

Piace 
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.

La poesia 
ma cos’è mai la poesia?
Più d’una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano.

La fine e l’inizio (Scheiwiller, 1997), trad. it. di Pietro Marchesani

Organizzatore

Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, ViaggioPoesia

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