
Giovanni DE ZORZI
- Position
- Associate Professor
- Telephone
- 041 234 6238
-
dezorzi@unive.it
- Fax
- 041 234 6210
- Scientific sector (SSD)
- ETNOMUSICOLOGIA [L-ART/08]
- Website
-
www.unive.it/people/dezorzi (personal record)
- Office
-
Department of Philosophy and Cultural Heritage
Website: https://www.unive.it/dep.fbc
Where: Malcanton Marcorà
Office hours
Notices
Eventi e incontri 22-30 Novembre
Published on 15/11/2023
- Mercoledì 22 novembre, Venezia, Teatro Goldoni, nell'ambito della rassegna "Asteroide Amor", curata da Susanne Franco e da Annalisa Sacchi, si terrà al Teatro Goldoni di Venezia "maqam" di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch. Come ormai ben sapete, il termine arabo maqām designa le musiche d'arte del mondo islamico e sarà una sorpresa ascoltare le musiche di Lorenzo Bianchi Hoesch con Amir al-Saffar, tromba, canto, santūr. Maggiori dettagli in: https://www.unive.it/pag/47987/ Un video trailer in: https://www.raicultura.it/teatro-e-danza/articoli/2022/03/Maqam--fefcf4b2-0087-42fa-a736-7a23b3968a02.html
- Martedì 28 novembre h 17 CFZ lezione/performance coreutica di Marianna Biadene: "Nāṭya. La cultura scenica dell'India: le tradizioni classiche e il dialogo con la contemporaneità" (vedi locandina allegata)
- Mercoledì 29 novembre 15.45-17.15 aula MF2 (San Basilio Architettura) incontro con Mark LeVine, autore delle monografie "Heavy Metal Islam. Rock, Resistance and the Struggle for the Soul of Islam" (2008), "We’ll Play till we Die. Journeys across a Decade of Revolutionary Music in the Muslim World" (2022). L'incontro sarà dedicato alla contemporaneità musicale nel mondo islamico.
- Giovedì 30 novembre dalle 10:30 rassegna di antropologia visuale CFZ “Sguardi Musicali”. Dalle 15 circa proiezione del film premiato. Maggiori informazioni in: https://www.cini.it/eventi/sguardi-musicali-rassegna-di-film-etnomusicologici (vedi locandina allegata)
Programma della giornata
Seminario Filmare il rito
10:30-13:00 Rivolto agli studenti universitari
Partecipano: Giovanni Giuriati, IISMC Fondazione Giorgio Cini; Valentina Bonifacio, Università Ca’ Foscari Venezia; Giovanni De Zorzi, Università Ca’ Foscari Venezia; Shan Du (Borsa Carpitella 2022), Università degli Studi di Milano; Marco Lutzu, Università degli Studi di Cagliari; Jasmine Pisapia, McGill University, Montreal e Università Ca’ Foscari Venezia; Nicola Scaldaferri, Università degli Studi di Milano; Simone Tarsitani, Durham University.
Proiezioni
15:00-18:00
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Gũlā: Music of a Sacred Time, Remigiusz Sowa (regista), Anna Sowa (produttore), e Richard Widdess (musicologo), 2022, 14’
Gũlā: Music of a Sacred Time è nato dalla collaborazione tra Chouette Films (http://chouettefilms.co.uk), gestita dai due registi Remi e Anna Sowa, e l’etnomusicologo Richard Widdess. Il cortometraggio presenta due diverse tradizioni musicali Newar nell’antica città reale di Bakhtapur, in Nepal: il canto devozionale dāphā e uno stile di musica processionale eseguito durante il festival buddista del Pancadān. Girato in uno stile drammatico che evoca l’atmosfera e la potenza religiosa della città vecchia attraverso colori vividi, illuminazione contrastante ed effetti in slow motion, il film combina le riprese delle esibizioni musicali con i commenti di due intervistati: un uomo di 70 anni di nome Panchalal, esponente di spicco del tamburo dāphā, e una donna di 19 anni di nome Vishakha, che si esibisce nella processione del festival. L’attenzione per il punto di vista di questi due musicisti sul significato e la sostenibilità delle loro tradizioni riflette l’obiettivo dichiarato dei registi di incoraggiare la partecipazione della comunità e di attivare il potenziale del cinema per valorizzare le comunità emarginate e il loro patrimonio culturale.
Dance for the dead of Bhaktapur, Gert-Matthias Wegner, 1989, 20’
Questo documentario è stato registrato e montato nel 1989 in collaborazione con World View Nepal, la prima équipe video nepalese ad utilizzare l’UMATIC Highband, una tecnologia goffa rispetto a quella di cui disponiamo oggi. Il film nasce da un lavoro del regista di ricerca sul campo a Bhaktapur, iniziato nel 1983, svolto dopo aver completato diversi apprendistati locali di tamburo, imparato la lingua locale Newari e partecipato ai rituali della città come tamburino. Il focus del film è la festa annuale della mucca Sāpāru (in nepalese: gāī jātrā). Durante questa festa, le famiglie che hanno subito un lutto preparano l’effigie di una mucca e la portano lungo il percorso della processione, mentre parenti e amici ballano la tipica danza del bastone davanti alla mucca che conduce l’anima defunta in paradiso. Tutto ciò avviene non in uno spirito di lutto, ma di gioiosa realizzazione e con sfumature erotiche che evidenziano come la sessualità sia un antidoto contro la morte. Nella settimana successiva alle processioni delle mucche, la gente si esibisce in varie danze mascherate, tra cui la Bhaila pyākhã dei vasai di Bhaktapur.
Devagan, Shan Du, 2023, 75’
anteprima alla presenza della regista
Il devagan in lingua newari indica un gruppo di persone che incarna le divinità. Il film racconta le performance rituali delle Nava Durgā, una tradizione hindu del popolo Newar di Bhaktapur (Nepal). Fin dal 1512, un gruppo di uomini della sub-casta Banmālā incarna le nove (nava) manifestazioni della dea Durgā. I riti si svolgono ogni anno, in diversi luoghi della Valle di Kathmandu, lungo un arco temporale di circa nove mesi, che corrisponde al ciclo vitale delle Nava Durgā: esse infatti (ri)nascono durante il festival Dasain, a ottobre, e muoiono nel giorno di Bhagasti, nel giugno dell’anno successivo. I protagonisti del film sono tre devagan di diverse generazioni, appartenenti alla stessa famiglia. Il nonno, Indra Bahadur Banmālā, è il leader della comunità che detiene il controllo dei rituali; egli racconta il mito di origine delle Nava Durgā, che si attualizza poi attraverso le performance del genero, Narayan Prasad Banmālā, e del nipote, Laxmi Prasad Banmālā, due devagan oggi in piena attività. Dai racconti dei tre devagan e dalle immagini emergono temi come l’attualità della performance delle Nava Durgā, la trasmissione della tradizione e le sfide affrontate dai devagan della nuova generazione. Nel film, oltre al rito, viene raccontata anche parte della vita quotidiana della famiglia, attraverso le immagini girate nel corso della ricerca (2017-2023).
Prossimi appelli d'esame
Published on 14/11/2023
09 settembre 2023, dalle 09:30, aula 16, San Sebastiano: Etnomusicologia sp. (FM0076), Fondamenti di etnomusicologia (FT0432), Musiche popolari contemporanee (FT0434), Tradizioni musicali mediorientali e centroasiatiche (LT4086).
27 ottobre 2023 dalle 10, aula 1E, San Basilio: Fondamenti di Etnomusicologia (FT0432).
19 dicembre 2023, dalle 10, aula 1E, San Basilio: Etnomusicologia sp. (FM0076).
18 gennaio 2024, dalle 10, studio docente: Tradizioni musicali mediorientali e centroasiatiche (LT4086).
1 febbraio 2024, dalle 10, aula 1E, San Basilio: Etnomusicologia sp. (FM0076), Fondamenti di etnomusicologia (FT0432), Musiche popolari contemporanee (FT0434), Tradizioni musicali mediorientali e centroasiatiche (LT4086).
21 marzo 2024, dalle 10, aula 1E, San Basilio: Musiche popolari contemporanee (FT0434).
30 maggio 2024, dalle 10, aula 1A, San Basilio: Etnomusicologia sp. (FM0076), Fondamenti di etnomusicologia (FT0432), Musiche popolari contemporanee (FT0434), Tradizioni musicali mediorientali e centroasiatiche (LT4086).
07 settembre 2024, dalle 10, aula 1E, San Basilio: Etnomusicologia sp. (FM0076), Fondamenti di etnomusicologia (FT0432), Musiche popolari contemporanee (FT0434), Tradizioni musicali mediorientali e centroasiatiche (LT4086).
Buon lavoro!
TRADIZIONI MUSICALI MEDIORIENTALI E CENTROASIATICHE - [LT4086] VENEZIA (223494): Lezioni di recupero
Published on 08/11/2023
Le due lezioni di recupero del corso, fissate dall'ufficio Didattica e calendari, si terranno:
•Sabato 11 novembre, ore 10.30-12.00, aula 3B, San Giobbe
•Sabato 25 novembre, ore 12.15-13.45, aula 3B, San Giobbe
Buona continuazione!
Promemoria per i laureandi
Published on 05/11/2023
Gli studenti che intendono laurearsi con me devono:
- Avere sostenuto l'esame relativo alla materia nella quale intendono laurearsi. Posso fare eccezioni per gli studenti di Antropologia (DSU) e di Lingue Orientali (DSAAM).
- Contattarmi per tempo: potrei avere altre tesi in corso o altri impegni. In generale è buona norma contattare il docente con il quale si intende laurearsi un anno prima per una tesi Magistrale, sei mesi prima per una tesi Triennale.
- Presentarsi con un’idea degli argomenti che si desidera approfondire e una bibliografia di orientamento sull'argomento individuato; da qui si apre una discussione.
Una volta scelto insieme a me il tema di ricerca, perché la tesi sia accettata definitivamente è necessario presentare:
- Una scaletta di lavoro / indice provvisorio dove chiarire in modo schematico come si intende articolare la tesi;
- Una bibliografia quanto più ampia e organizzata possibile;
- Eventuali immagini di riferimento.
La tesi va redatta in Word (file .doc oppure .docx) non in altri formati. Per la stesura della tesi si seguano le norme esposte nel documento allegato.
(Per avere un'idea di cos'è una tesi di laurea e del perché la si fa, suggerisco di leggere: Umberto Eco, Come si fa una tesi di laurea)
IMPORTANTE: Lo studente resta in contatto con il docente: dopo due mesi di silenzio da parte del candidato mi considero libero da ogni impegno.
IMPORTANTE: È compito dei laureandi il controllo delle scadenze burocratiche relative alla presentazione delle domande e all'inserimento (upload) della tesi stessa.
IMPORTANTE: La consegna del materiale elaborato dai laureandi in capitoli successivi andrà concordata per tempo con me (via email o durante il ricevimento).
FONDAMENTALE: Posso accettare la domanda di laurea avendo ricevuto solo uno o due capitoli ma dovrò poi ricevere la tesi COMPLETA almeno due settimane PRIMA della data prevista per l'inserimento/upload. In caso contrario respingerò la domanda di laurea.