Cresce il turismo degli italiani in patria e l’utilizzo delle case per vacanza

  • Sono stati 32,8 milioni gli Italiani tra i 18 e i 65 anni che hanno fatto almeno 1 vacanza lunga (superiore a 4 notti) in Italia tra marzo 2017 e marzo 2019, e quasi 34 milioni coloro che hanno trascorso un weekend fuori casa nello stesso periodo, in crescita rispetto al biennio 2016-18 (erano, rispettivamente, 27,6 milioni e 29,9 milioni).
  • Con l'aumentare dei viaggi cresce anche l'utilizzo delle case per vacanza: oltre il 50% dei vacanzieri ha fatto almeno un soggiorno in un alloggio in affitto ad uso turistico nel biennio marzo 2017-marzo 2019. E l'alloggio non è più una prerogativa solo di chi fa vacanze lunghe, ma viene scelto sempre di più anche da chi trascorre da 1 a 3 notti nella località di destinazione.
  • Il turismo italiano in case per vacanza genera un impatto economico importante: si stima, infatti, che nel 2018 il fatturato complessivo si sia aggirato intorno ai 2,9 miliardi di Euro, di cui poco meno di 1 miliardo di Euro legato alle spese di affitto e 1,9 miliardi di Euro alle spese extra che il turista ha fatto a destinazione.
  • Novità di quest'anno è stata l'analisi del profilo del cliente italiano che sceglie la casa vacanza rispetto al cliente che preferisce l'hotel, studiandone i diversi comportamenti in termini di abitudini di viaggio e di spesa. Sono stati così delineati tre segmenti di turisti: gli "alternativi" (chi utilizza indifferentemente sia case per vacanza che hotel) e gli "esclusivisti", che includono sia coloro che utilizzano solo case per vacanza sia coloro che utilizzano solo hotel.

Questi i principali risultati emersi dal II Barometro sull'affitto di case per vacanza in Italia, presentato il 28 Maggio a Milano e curato da Ciset, Centro Internazionale sull'Economia Turistica fondato da Università Ca' Foscari di Venezia e Regione Veneto, per conto di HomeAway, piattaforma globale delle case per vacanza.

"L'indagine evidenzia come il turismo domestico goda di ottima salute e come il mercato degli affitti ad uso turistico sia in crescita costante, sia dal lato dell'offerta che della domanda, grazie alla diffusione di piattaforme e siti web specializzati in affitti" - ha sottolineato Valeria Minghetti, Chief Senior Researcher di Ciset. "Nell'ambito dell'evoluzione della vacanza, concepita sempre più come esperienza dei luoghi, vivere il territorio come un "residente temporaneo" inizia spesso proprio dalla scelta dell'alloggio. Ed il mercato è diventato sempre più fluido da questo punto di vista. Il turista cambia le sue scelte da un soggiorno all'altro, in funzione del tempo a disposizione, del gruppo di viaggio, della destinazione, del budget. E le soluzioni di alloggio diventano complementari: ad esempio, si utilizza la casa per vacanza per un soggiorno al mare e l'hotel per un weekend in una città d'arte".

Dopo un breve aggiornamento del quadro generale emerso dal I Barometro, l'attenzione è stata quindi focalizzata sul profilo di tre tipologie di turisti italiani:

  • gli "alternativi", cioè coloro che nelle loro vacanze o brevi soggiorni in Italia utilizzano indifferentemente sia case per vacanza che hotel, per capire come si comportano quando scelgono un alloggio in affitto;
  • gli "esclusivisti", cioè coloro che utilizzano solo case per vacanza oppure coloro che utilizzano solo hotel.

I turisti "alternativi"

  • Sono soprattutto giovani (il 40% ha < 34 anni) e adulti (il 23% ha 35-44 anni)
  • Risiedono soprattutto al Nord (45%, 29% a Nord Ovest) o al Sud (24%)
  • Lo status socioeconomico è medio-alto, sia in termini di istruzione che di ceto sociale Rispetto agli altri profili sono quelli che evidenziano una maggiore propensione al viaggio: quasi l'80% di loro ha fatto almeno 2 vacanze lunghe e 2 short break negli ultimi due anni
  • Quando devono scegliere l'alloggio, valutano sia l'affitto che l'hotel, ma nel 56% dei casi optano poi per l'affitto
  • Viaggiano soprattutto in famiglia (36%) o in coppia (36%)
  • Amano il mare (47%), ma anche la cultura e le città d'arte (22%).
  • L'11% preferisce, invece, la montagna, il 9% la campagna/collina, mentre il 3% il lago e un altro 3% le terme.
  • Prediligono l'appartamento (52%), mentre il 25% preferisce una soluzione indipendente (casa singola, villetta o villa) e il 20% un alloggio tipico della destinazione scelta (es. bungalow se al mare, baita se in montagna, casale rurale se in campagna)
  • Relax ed evasione dello stress, passare de tempo con i compagni di viaggio e conoscere posti nuovi sono le principali motivazioni alla vacanza, ma le specificità locali sono comunque importanti nella scelta della destinazione. Ai primi posti, l'offerta enogastronomica, il patrimonio storico-artistico e gli aspetti naturali
  • La maggioranza si serve di più canali informativi per raccogliere le informazioni utili a scegliere la casa per vacanza. Tra i canali online, il 37% utilizza le piattaforme specializzate in affitti turistici, il 32% sulle OTA, mentre il 30% i portali di destinazione. Ma il passaparola tradizionale ha ancora un 29% di affezionati, mentre il 13% è un habitué, ossia utilizza lo stesso alloggio affittato in passato.
  • Posizione e prezzo sono i principali aspetti valutati per scegliere l'alloggio, insieme al contesto in cui l'immobile è inserito. Importanti anche le recensioni postate su Internet da precedenti clienti e la qualità dei contatti avuti con i proprietari/gestori

"Gli esclusivisti"

E gli altri due segmenti? La ricerca ha tracciato anche il profilo degli esclusivisti

  • Gli Italiani che nelle loro vacanze o weekend alloggiano solo in case per vacanza sono un segmento più tradizionale. Per la maggior parte adulti o maturi (il 47% ha più di 45 anni), risiedono in prevalenza nel Nord Italia (57%). Vanno prevalentemente al mare (45%) e in montagna (14%). Amano viaggiare in famiglia (42%), con la famiglia e i parenti (15%) e in gruppo di amici (13%) e per informarsi e prenotare utilizzano sia le piattaforme specializzate in affitti brevi (32%) sia le OTA e altri intermediari (30%), mentre il 24% si affida al passaparola e il 20% torna nello stesso alloggio in cui è già stato.
  • Diverse, invece, le abitudini degli Italiani che utilizzano solo l'hotel; il target di riferimento ha un'età media più elevata (51% ha > 45 anni) e risiede un po' in tutta Italia, ma con una maggiore concentrazione al Centro. Viaggia soprattutto in coppia (44%) o in famiglia (27%) optando soprattutto per un soggiorno nelle città d'arte (39%) oppure al mare (32%). Le cosiddette "bed banks" (i portali specializzati nella prenotazione di camere) sono la principale fonte di informazione, seguiti dai portali delle località turistiche (27%).

Spese e impatto economico, i target a confronto

Ma veniamo alle spese dei turisti. Sempre secondo il Barometro HomeAway/Ciset:

  • I turisti "alternativi" sono quelli che spendono di più a destinazione, soprattutto in spese extra alloggio, e quindi generano maggiori benefici per il territorio che li ospita. La spesa media per l'affitto delle casa per vacanza si aggira sui 573 Euro per l'intero soggiorno (pari a circa 38 Euro a persona per notte), mentre le spese extra ammontano a 1.165 Euro (pari a 77 Euro a persona per notte). Delle spese extra, il 40% è destinata al vitto ed alla ristorazione, il 38% ad attività varie, l'11% ai trasporti e noleggi e il 9% allo shopping;
  • Più contenute le spese degli "esclusivisti": chi alloggia solo in casa per vacanza spende in media 545 Euro per l'affitto (25 Euro per persona a notte) e 766 Euro di spese extra (35 Euro per persona a notte), dato un gruppo di viaggio più numeroso e una maggiore durata del soggiorno. Chi, invece, dorme solo in hotel paga il pernottamento circa 455 Euro (49 Euro per persona a notte), mentre spende in extra 664 Euro (72 Euro per persona a notte), di cui il 25% sono comunque spese sostenute all'interno dell'hotel, ossia non comprese nella tariffa di soggiorno.

In generale, si stima che nel 2018 il fatturato generato dal turismo in case per vacanza (considerando sia gli alternativi che gli esclusivisti) si aggiri intorno ai € 2,9 miliardi, di cui poco meno di € 1 Mld è dovuto alle spese di affitto e € 1,9 Mld sono le spese extra a destinazione.