
ottobre
2023
Venezia
Programma
Auditorium Santa Margherita – Emanuele Severino, ore 20:30
The Treatise
Di Cornelius Cardew
Nella prima parte del concerto Fabrizio Ottaviucci presenterà al pianoforte una lettura di The Treatise del compositore inglese Cornelius Cardew. La partitura consiste di 193 pagine di alta qualità grafica, arte di cui il compositore era molto esperto. L’operazione consiste nel riportare nella dimensione sonora e performativa un piano logico interpretativo libero, individuale, unico e soggetto alla mutevolezza del momento che scaturisce dallo studio della partitura, delle sue grafie, relazioni, impulsi visivi. Nella performance saranno “lette” le prime venti pagine.
Nella seconda parte il Musicafoscari Ensemble presenterà insieme al maestro Ottaviucci una sezione improvvisativa che sarà il risultato di due giorni di lavoro svolti nel laboratorio di improvvisazione dell’Università.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Come raggiungerci
Auditorium Santa Margherita – Emanuele Severino
Campo Santa Margherita, Dorsoduro 3689
![]() | Locandina The Treatise | 3.01 M |
![]() | Flyer The Treatise | 1.69 M |

Cardew e Wittgenstein
La partitura grafica del Treatise è priva di notazione tradizionale e di indicazioni su come interpretarla. Tuttavia, Cardew le attribuiva una forma “logica” che avrebbe guidato l’esecuzione. In questo riteneva di trovare una analogia in musica con il Tractatus di Wittgenstein. Interpretazioni musicali di The Treatise molto diverse fra loro lo portarono a riconoscere che la partitura non era vincolante per l’esecuzione. Nello Handbook Cardew pensò di rileggere il proprio percorso musicale in analogia con quello autocritico di Wittgenstein, dal Tractatus alle Ricerche Filosofiche. Cardew ricordò le osservazioni delle Ricerche per cui non c’è una regola che possa determinare come seguire una regola (p. es. RF § 201)?
The Treatise resta un’opera di grande interesse non solo per la sua altissima qualità grafica, ma anche per la situazione che crea: la sua lettura comunque condiziona il suo interprete anche se in modo indeterminato (non accade spesso anche nella vita, quando si vede un volto, si incontra qualcuno e si incomincia a parlargli?). Poi Cardew concluse che nessuna partitura dovesse vincolare la sua interpretazione e passò alla “libera improvvisazione”. Essa è diversa da una composizione indeterminata, poiché non ha partitura. Nella serata avremo entrambe le situazioni.

Fabrizio Ottaviucci - Biografia
Fabrizio Ottaviucci, classe 1959, si è brillantemente diplomato in Pianoforte nel 1978 presso il Conservatorio di Pesaro sotto la guida di Paola Mariotti, dove ha studiato Composizione con Fausto Razzi e Musica Elettronica con Walter Branchi.
Ha tenuto centinaia di concerti nelle maggiori città italiane e tedesche, e tournée in Spagna, Inghilterra, Polonia, Austria, Svizzera, Usa, Canada, Messico, India, Corea del Sud, Iran.
Di particolare rilievo è la sua attività rivolta ai repertori dal secondo novecento ad oggi. In questa linea ha collaborato intensamente con i più grandi interpreti contemporanei, come Markus Stockhausen, Stefano Scodanibbio, Mike Svoboda, Rohan De Saram, Francesco Dillon, Antonio Caggiano, Gianni Trovalusci, Daniele Roccato, Mario Caroli, Manuel Zurria.
È stato più volte invitato ai festival nazionali di maggior prestigio nella nuova musica, come Romaeuropa Festival, Biennale Venezia, Milano Musica, Traiettorie Parma, Angelica Bologna, Tempo Reale Firenze, Rassegna Nuova Musica Macerata, Festival Pontino Latina, Dissonanzen Napoli, e a prestigiosi festival internazionali come Imago Dei Vienna, Musica de Hoy Madrid, Ruhetriennal Koln, Cervantino Messico.
Ha realizzato produzioni discografiche con la Wergo (J.Cage, S. Gubaidulina, G. Ustvolskaya) e la Stradivarius (T. Riley, G. Scelsi).
Ha eseguito prime assolute di Giacinto Scelsi, Terry Riley, Stefano Scodanibbio, Ivan Vandor, Gilberto Cappelli, Fabrizio De Rossi Re, Osvaldo Coluccino.
Accanto alla sua attività di interprete ha portato avanti una intensa attività di improvvisatore, oltre che con gli stessi interpreti di repertorio, anche con personalità artistiche provenienti da differenti generi musicali, come Simon Stockhausen, Robyn Schulkowsky, Trilok Gurtu, Gary Peacock.
In questa direzione ha prodotto album per l’ECM (primo artista italiano della collana), CMP Koln, Amiata R, Splash R. Egea.
Dal 2011 al 2014 ha collaborato intensamente con la compagnia teatrale Societas Raffaello Sanzio di Cesena. Dal 2017 realizza le performance sonore dell’artista poeta Jim Dine.
Nel 2015 ha fondato ALMA, Arte Laboratorio Musica Aleatoria, con Antonio Caggiano e Gianni Trovalusci.
Dal 2010 è direttore artistico del Festival di Musica Contemporanea Italiana di Forlì.
È stato spesso invitato a trasmissioni radiofoniche nazionali (Rai Radio 3) e internazionali.