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La memoria dei ghiacci:
sosteniamo l'inestimabile patrimonio in pericolo

I ghiacciai conservano la memoria del clima e dell’ambiente, ma si stanno ritirando inesorabilmente a causa del riscaldamento globale, ponendo questo inestimabile patrimonio scientifico in pericolo.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l'Università Ca’ Foscari Venezia, assieme ad altri enti e a un team internazionale, hanno dato vita al progetto Ice Memory che intende salvare, prima che sia troppo tardi, campioni prelevati da ghiacciai destinati a scomparire

“I ghiacci hanno intrappolato elementi chimici, particelle organiche e altre tracce dell’ambiente e del clima passato”, spiega Carlo Barbante – tra gli ideatori di Ice Memory, professore a Ca’ Foscari ed associato all’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del CNR.  “Le carote di ghiaccio sono quindi un archivio di informazioni unico sul passato del pianeta e fondamentale per mettere nella giusta prospettiva i cambiamenti attuali e futuri”.

Ice Memory è una corsa contro il tempo per portare al sicuro questi archivi, mettendoli a disposizione delle future generazioni di scienziati.
L’obiettivo principale è creare in Antartide, “frigorifero naturale”, il primo archivio mondiale di campioni di ghiaccio che diventeranno patrimonio dell’umanità, per permettere alle future generazioni di scienziati di svolgere importanti analisi.

Per sostenere l’impegno dei glaciologi, l’Università Ca’ Foscari si è attivata promuovendo una campagna di raccolta fondi che ha raccolto oltre €75.000,00: tra i donatori figurano numerosi studenti, docenti, personale tecnico amministrativo di Ca’ Foscari; mentre tra le aziende partner hanno contribuito Aku e Karpos (Manifattura Valcismon).

Grazie al prezioso contributo sono state prelevate carote sul secondo ghiacciaio più esteso delle Alpi (il Gorner, sul Monte Rosa),  sul ghiacciaio più a sud d’Europa (il Calderone, in Abruzzo), sull’ultimo ghiacciaio importante delle Dolomiti (la Marmolada) e sul ghiacciaio più a bassa quota delle Alpi (Montasio, in Friuli, circa 1900 metri di quota).

Nel 2022 sono stati messi a segno dei nuovi traguardi con la realizzazione della campagna di perforazione del Calderone, sul Gran Sasso nel cuore degli Appennini, e quella del Kilimangiaro.
Ma il programma internazionale di Ice Memory non termina qui! Per il 2023 è prevista una spedizione alle isole Svalbard e  una nuova missione sul ghiacciaio della Marmolada.
Parallelamente all’attività sul campo, Ice Memory sta conducendo un’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle singole persone sulla necessità di adottare politiche per la sostenibilità ambientale e per il mantenimento dei ghiacciai, vero fulcro della vita delle comunità montane.

Sarà anche grazie al tuo aiuto se riusciremo ad arrivare in tempo per salvare ciò che resta della memoria dei nostri ghiacciai.
È possibile sostenere il progetto Ice Memory attraverso varie forme di contributo: scrivici a sostienici@unive.it.