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Note meno note

Le interviste musicali di Radio Ca' Foscari: chiacchierate con artisti più o meno famosi, italiani e stranieri, per proporvi sempre musica nuova e interessante.
Se Venezia è la città della musica, allora proviamo a intercettare chi la musica la fa, chi la musica la suona, chi di musica fa la sua ragione di vita – per capire, in fin dei conti, da quante prospettiva una sola nota si può guardare.

A cura dello staff di Radio Ca’ Foscari
Frequenza di pubblicazione: irregolare
Categoria: Dialoghi

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Il Quartetto Klem ha vinto l'edizione 2023 del Concorso per Quartetto d’Archi “Pietro Marzani” di Rovereto. L’ensemble formato dalle violiniste Elena Pavoncello e Sofia Bandini, dalla violista Carlotta Libonati e dalla violoncellista Lara Biancalana ha ricevuto come premio dieci concerti, tra cui quello del 19 aprile 2024 all’Auditorium del Centro Culturale Candiani di Mestre.

Il Quartetto Klem nasce nel 2021 nell’ambito dei corsi di musica da camera della Scuola Internazionale di Musica – Avos Project. È un gruppo eclettico ed eterogeneo formato da quattro giovani musiciste, tutte e quattro già appassionate di musica da camera. Attualmente frequenta il corso di quartetto d’archi del Quartetto Prometeo e di musica da camera all’Avos Project. Nonostante sia una formazione estremamente giovane, si è già esibita in stagioni come Promu – All for music, Max70 in Villa di Donato a Napoli, i Tramonti di Tinia di Avos Project, l’Etruria Musica Festival e l’Oratorio del Gonfalone di Roma. La scorsa estate ha preso parte alla stagione Giovani Talenti dell’Orchestra da camera di Perugia ed è stata Ensemble in Residence di Villa Pennisi in Musica.

Leonora Armellini è stata la prima italiana ad aver vinto il concorso pianistico internazionale “Chopin” di Varsavia. Giovanni Andrea Zanon è invece considerato un enfant prodige del violino: entrato a quattro anni al conservatorio di Padova, è il più giovane ammesso nella storia delle istituzioni musicali statali italiane, si è esibito in alcune delle sale più prestigiose del mondo. In occasione del loro concerto al Teatro Toniolo di Mestre, abbiamo incontrato Armellini per parlare della loro collaborazione musicale, del loro repertorio preferito, e di come si può fare per avvicinare più giovani alla musica classica e colta in generale.

Naomi Berrill (violoncellista e cantante) e Danusha Waskiewicz (violista e cantante) formano il Dragonfly Duo: un duo di quattro strumenti - viola, violoncello e due voci - con cui le due artiste reinterpretano in modo non convenzionale una vasto repertorio che - pur concentrandosi in buona parte sul periodo barocco - va dalla fine del Cinquecento ai giorni nostri. Abbiamo potuto intervistare Naomi Berrill in occasione del loro concerto all'Auditorium del Centro culturale Candiani di Mestre.

Nato nel 2021, il duo ha debuttato al Festival Trame Sonore di Mantova e ha partecipato poco dopo alla Hindermit Competition di Monaco di Baviera. Il repertorio di Dragonfly Duo alterna composizioni originali e musiche classiche e barocche, reinterpretate però con un approccio innovativo: oltre ai propri strumenti, infatti, Waskiewicz e Berrill cantano linee melodiche che creano una trama sorprendente di voci e strumenti.

Nathan Thompson e Guy-Ben Ary hanno presentato per la prima volta a Biennale Musica 2023 Music for "Surrogate Performer", una performance musicale in cui suoni vengono generati a partire dalle cellule di un campione di sangue di Alvin Lucier (compositore sperimentale da poco scomparso). U'opera innovativa che combina elementi di musica elettronica, performance dal vivo e tecnologia interattiva.

"Music for Surrogate Performer" coinvolge un performer umano e un "performer sostituto" controllato da un sistema di intelligenza artificiale: il performer umano e il sistema AI interagiscono in tempo reale, creando una sinergia unica tra l'esecuzione live e la tecnologia. Questa combinazione di elementi fisici e digitali crea un'esperienza sonora che si propone di sfidare le convenzioni musicali ed etiche tradizionali.

Proprio in occasione di Biennale Musica, la nostra Ilaria ha intervistato Nathan Thompson con il quale ha parlato della genesi del progetto, del rapporto dei compositori con il grande Alvin Lucier, e della straordinaria biotecnologia che è utilizzata per far suonare queste cellule.

Qualcosa di più su Nathan Thompson e Guy-Ben Ary

Nathan Thompson è un compositore e musicista con una passione per l'esplorazione del suono e del movimento. La sua musica spazia dal minimalismo al noise, utilizzando strumenti tradizionali, elettronica e elementi di improvvisazione. Ha collaborato con numerosi artisti visivi e coreografi, cercando di creare connessioni tra suono, movimento e spazio. La sua ricerca musicale si concentra sull'interazione tra l'uomo e la macchina, esplorando come la tecnologia possa arricchire l'esperienza musicale.

Guy-Ben Ary è un compositore e tecnologo del suono che lavora all'intersezione tra musica, tecnologia e performance. Utilizza nuovi strumenti elettronici e tecniche di elaborazione del suono per creare paesaggi sonori immersivi e coinvolgenti. Ha sviluppato diversi strumenti musicali e dispositivi interattivi che consentono ai performer di esplorare nuove possibilità espressive. La sua ricerca si concentra sulla relazione tra il corpo umano, lo spazio e il suono, cercando di superare i confini tradizionali della musica e della performance.

Marcus Schmickler è un compositore, musicista e produttore tedesco. È conosciuto anche con lo pseudonimo di Pluramon.
Nato a Colonia negli anni Sessanta, si trasferisce assieme ai suoi genitori a Kuerten, dove inizia la sua formazione musicale sotto l’influenza di Karlheinz Stockhausen. Dopo un anno a Londra, torna a Colonia per studiare musica e diventa membro del collettivo seminale Kontakta; poco dopo, nel 1992, esce il suo primo disco da solista.
Ha lavorato per il cinema e il teatro, ha composto musiche per radiodrammi e continuato la sua carriera discografica sia da solista che all’interno di collettivi come la Music in Movement Electronic Orchestra. Ha ricevuto diversi riconoscimenti per le sue composizioni e ha inoltre lavorato sia come ricercatore che come curatore per diversi festival in Germania.

Il progetto Glockenbuch IV – presentato a Biennale Musica 2023 – è ideato come un’esperienza immersiva di deep-listening: una sorta di mappa acustica di Venezia in cui poter ascoltare cori di campane provenienti da punti diversi della città, ma al tempo stesso provando un’esperienza simile a quella di chi sta all’interno del materiale bronzeo.
Una composizione di campanili reali e immaginari, visitabili ed ascoltabili in un minimo lasso di tempo. Il progetto Glockenbuch IV utilizza suoni registrati, analizzati e risintetizzati di diverse campane per creare una prospettiva d’ascolto intimo e dettagliato, da vicino e da lontano.

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Marcus Schmickler proprio in occasione della sua performance a Biennale Musica, per poter comprendere meglio – grazie alle sue parole – l’idea che si cela dietro la realizzazione di questo progetto.