Giordano Bruno Bollato

Luogo di nascita: Venezia
Data di nascita: 21/10/1905
Figlio di: Roberto e Anna Piasentin
Matricola: 7226
Data di immatricolazione: 26/11/1932
Facoltà: Scienze Economiche e Commerciali
Corso di laurea: Economia e Commercio
Laureato in data: 08/03/1940
Titolo della tesi: Gli assegni familiari in Italia e all'estero
Collocazione della tesi: Tesi 1467
   
Caduto nella: Seconda guerra mondiale 1939-1945
Data di morte: 04/02/1944
Onorificenze: Diploma d'onore di partigiano combattente e croce al merito di guerra

Note

Giordano Bruno Bollato nato e residente a Venezia (a San Polo 3058), ottiene il 17 ottobre 1932 il diploma di ragioniere al Regio Istituto Tecnico "Paolo Sarpi" di Venezia. Impiegato nella sede veneziana della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, a cui chiede un mutuo per affrontare le spese di ammissione all'Università, si iscrive al corso di laurea in Scienze Economiche e Commerciali. Si laureerà in Economia e Commercio l'8 marzo 1940, ma già nell'agosto del 1939 viene richiamato alle armi e, dal giugno 1940, mobilitato nel Battaglione San Marco con il quale nel '41 viene inviato nella Grecia già occupata. Trasferito su sua richiesta agli Alpini, nel gennaio 1942 parte per la Croazia col Battaglione “Intra” (con il grado di capitano dall'aprile 1942). Sempre in quell'anno sposa Valeria Del Maschio, da cui avrà un figlio di nome Massimo. Il suo Battaglione viene dislocato poi in Bosnia e Montenegro. Qui viene colto dall'arministizio dell'8 settembre. Da questa data si interrompono pure i collegamenti epistolari con i familiari in Italia. Sceglie di non consegnarsi ai Tedeschi e successivamente di partecipare alla lotta di liberazione con la Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”. Attraverso prove durissime, di cui resta traccia in un diario conservato dalla famiglia, arriva fino al gennaio del 1944, quando viene fatto prigioniero dai Tedeschi e internato nel campo di concentramento di Semlin (Belgrado). Lì morirà, ammalatosi di tifo petecchiale, il 4 febbraio 1944. I suoi resti verranno rimpatriati e traslati al cimitero di Venezia nel 1965.

Gli sono stati concessi alla memoria il diploma d'onore di partigiano combattente e la Croce al merito di guerra. Nel 1981 l'allora Repubblica di Jugoslavia gli assegna una medaglia commemorativa “in segno di riconoscimento e gratitudine” per “la partecipazione alla guerra di liberazione delle nazioni e nazionalità jugoslave, per il contributo alla vittoria comune sul fascismo e per l'avvicinamento e l'amicizia tra i popoli.”

Responsabile della scheda:  Elisabetta De Anna

Revisione e aggiornamento:  Massimo Bollato e Delfina Majer