Il Presidente del Ciset, Michele Tamma, è intervenuto all'evento CV Forum 2025, organizzato dai Commercialisti del Triveneto, sul tema del Turismo Sostenibile.
L'evento si è svolto nel pregevole contesto di Villa Michelangelo ad Arcugnano (Vicenza). Con il Presidente del Ciset, nella prima sessione di lavori sono intervenuti Francesca Scatto, Presidente della Sesta Commissione del Consiglio Regionale del Veneto per le politiche di Cultura, Turismo e Sport, sul tema "Turismo veneto: protagonisti del cambiamento"; Leopoldo Destro, delegato del Presidente di Confindustria nazionale ai Trasporti, alla Logistica e al Turismo che si è focalizzato sul tema del turismo quale leva industriale ed economica del Paese; Massimiliano Schiavon, Presidente Federalberghi Veneto che ha introdotto il complesso ed interessante tema del turismo sotto l’algoritmo dell’AI: il viaggio verso un’accoglienza predittiva e consapevole.
Nella tavola rotonda della seconda sessione gli esperti del settore rappresentati dal Presidente di FAITA Alberto Granzotto, il Presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio, l'assessore al Bilancio del Comune di Venezia Michele Zuin, il Direttore Generale delle Funivie Pinzolo Trentino Gianni Baldessari, il DIrettore Generale di Promoturismo FVG Iacopo Mestroni, la responsabile dell’area Sostenibilità e Legacy di Fondazione Cortina Erica Bellodis, il Consigliere di Amministrazione di Fondazione Cortina Federico Michielli, la presidente dell'Associazione VIlle Venete, Isabella Collalto, hanno fatto il punto sullo stato dell’arte delle problematiche turistiche del Triveneto e sulle iniziative intraprese, anche in virtù del crescente aumento del turismo internazionale analizzando i nuovi modelli di sviluppo eco-sostenibile, tra le normative europee in materia ambientale e il rinnovamento delle infrastrutture di accesso e di ospitalità, la logistica e i trasporti, la pianificazione e la gestione dei flussi turistici.
Molti, interessanti e complessi, i temi posti sul tavolo. Il turismo ha la capacità, ha ricordato Tamma, di mobilitare e connettere molte attività economiche e sociali - edilizia, agroalimentare, trasporti, telecomunicazioni, cultura e servizi, formazione e ricerca - che creano insieme valore in una filiera/costellazione allargata e sono parte delle trasformazioni di città e territori. Non solo numeri di "arrivi e presenze", quindi: c'è ben altro e la sostenibilità è un elemento cardine.
Il turismo è un «asset strategico» che attiva, spiega Tamma, capitali, idee e competenze, ma per valorizzare davvero questa sua complessità intrinseca occorre cresca un “mestiere della trasversalità” adeguato a governare e gestire relazioni e dinamiche interconnesse. Un mestiere relativamente nuovo in cui servono professionalità ibride, visione sistemica, capacità di coordinamento pubblico privato, norme e politiche consone, elementi di cui stiamo cominciando da poco a dotarci
Se la trasversalità è la premessa, lo sviluppo locale è il banco di prova.
Pensiamo all’overtourism, ovvero da quel fenomeno per cui i residenti percepiscono un abbassamento della qualità della propria vita in relazione alla presenza turistica e i visitatori stessi sentono di non aver vissuto l’esperienza che volevano. La crescita del turismo non è in sé la causa o la sola causa: quando si esamina questo problema entrano poco nel dibattito altre variabili legate alla più generale evoluzione storica di città e territori, tra cui, ad esempio, la trasformazione delle tipiche funzioni urbane e la gentrificazione dei centri (fenomeno noto da oltre un secolo e non connesso di certo solo al fenomeno turistico) Per questo è necessario ripensare gli strumenti di pianificazione urbana e territoriale, trasversalmente, su temi come commercio, mobilità e residenzialità, insieme a provvedimenti/dispositivi che permettano migliorare la regolazione della frequentazione e delle varie attività sociali ed economiche. Quindi, evidenzia Tamma regole di accesso, incentivi e disincentivi, servizi di informazione e prenotazione, che nel tempo dovrebbero diventare pratiche accettate e comuni nel comportamento degli operatori e dei visitatori verso la sostenibilità (sia in termini di conservazione che di valorizzazione)". Tra questi, la prenotazione della visita e dei servizi è uno strumento importante, che non è una limitazione ma un valore aggiunto, poiché permette, dal lato del visitatore, di ricevere un'informazione, un'accoglienza e, un'esperienza migliore, e, dal lato dell'offerta, può invece rappresentare il modo per organizzare meglio i servizi, informare e comunicare in modo più mirato.
Nell’approcciare in modo trasversale il settore come asset strategico, c’è poi la fondamentale questione del lavoro. Lavorare nel turismo: che visione c'è? L'analisi di conversazioni, interviste e focus group, realizzati nell’ambito di uno studio recente realizzato da CISET con Manageritalia dipingono un immaginario del lavoro nel turismo ancorato al passato e peggiore di quella che è la realtà: solo bassi salari, zero prospettive di carriera, operatività esclusivamente stagionale. Tutto questo poi si scontra con le richieste delle generazioni Y e Z che chiedono conciliazione vita lavoro, alloggi accessibili, benefit e percorsi formativi continui.
Per il Presidente Tamma è quindi fondamentale anche cambiare la narrazione, far emergere la qualità che pure c'è, le figure ad alta specializzazione e il respiro internazionale del settore: senza talento motivato, avverte, il turismo rischia di perdere la sua forza propulsiva per lo sviluppo e la coesione sociale dei territori
