Regione Veneto, Unioncamere e Ciset: più welfare e miglior comunincazione per il lavoro nel turismo

Il turismo continua a crescere dopo la pandemia, ma dietro ai numeri positivi si cela una criticità che rischia di minarne la competitività: la carenza di personale qualificato. Non si tratta solo di quantità, ma soprattutto di qualità. Le imprese faticano a trovare figure con competenze adeguate e si avvicina un ricambio generazionale che interesserà ruoli chiave del settore.

Da qui nasce il progetto promosso da Regione del Veneto e Unioncamere Veneto, curato da CISET: “Migliorare la Comunicazione e il Welfare per il Lavoro nel Turismo Veneto”. L’iniziativa rientra anche tra le azioni strategiche previste dal Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-2027. Due gli obiettivi: migliorare la comunicazione e sperimentare nuove forme di welfare aziendale.

Sul fronte comunicativo l’urgenza è creare una narrazione condivisa in Veneto che valorizzi la dignità e varietà delle professioni e delle opportunità di carriera che il turismo offre, superando lo stereotipo secondo cui l'industria turistica offre esclusivamente lavoro stagionale. Anche tra chi ha scelto percorsi formativi dedicati, spesso manca consapevolezza delle diverse professioni presenti e delle possibilità di carriera. Inoltre il settore è ormai compenetrato dalla digitalizzazione, ma nella narrazione più diffusa i lavori legati a questo aspetto non vengono neanche menzionati, anche perché sono “dietro le quinte”.

Parallelamente, serve un cambio di passo sul welfare aziendale. I lavoratori del turismo sono spesso penalizzati da necessità di organizzazione del lavoro (turni, orari, festività etc.) che possono essere meno competitive rispetto ad altri comparti, e le imprese medie e piccole utilizzano poco strumenti come benefit, formazione interna o team building  che sono molto apprezzati dai lavoratori e potrebbero aumentare l’attrattività degli employers.

Il progetto prevede workshop di condivisione e sperimentazioni concrete con aziende venete di diversi comparti – dall’hospitality alla ristorazione – per individuare soluzioni che favoriscano la fidelizzazione, il coinvolgimento e la crescita professionale dei collaboratori.

Il messaggio è chiaro: senza un lavoro forte sulla valorizzazione delle proprie risorse interne, il turismo rischia di non attrarre nuove generazioni di professionisti. Investire sulla comunicazione e sul welfare significa invece restituire attrattività e prospettive di carriera a un settore che, oltre ad accogliere milioni di visitatori, può e deve diventare un laboratorio di innovazione e sostenibilità.