Turismo al femminile: come rendere una destinazione appetibile per le viaggiatrici donne?

Incontro affollato nei giorni scorsi nel capoluogo della Marca per parlare di “Donne in viaggio. Treviso destinazione al femminile”, convegno organizzato dal Comune di Treviso insieme alla Commissione per le Pari Opportunità e a Progetto Donne Veneto nell’ambito del Festival Treviso Città per le Donne, giunto quest’anno alla seconda edizione.

Valeria Minghetti, responsabile settore Ricerche del CISET, ha aperto l’incontro parlando dell’importante ruolo della donna nel processo di scelta e acquisto di una vacanza, sia che essa viaggi con la famiglia, in coppia, con amici e soprattutto da sola. Ha poi tracciato un breve profilo delle turiste che amano viaggiare da sole, che rappresentano un gruppo sempre più importante all’interno dei cosiddetti “solo travellers”.

Si tratta di donne che lo fanno per scelta, non perché non hanno compagni di viaggio con cui partire, e che non ne fanno una filosofia univoca di vita.  La libertà e la flessibilità, l’opportunità di uscire dalla routine e dalle responsabilità, ma anche di prendersi cura di se stesse e di godere del proprio tempo sono le principali motivazioni che alimentano questa scelta, oltre allo sfidare se stesse ma anche come conseguenza di cambiamento importante nella propria vita (dati da Solo Female Travelers Survey 2022).

Se le le principali preoccupazioni prima della partenza e durante il viaggio sono la sicurezza personale, i costi elevati legati al pagamento di eventuali supplementi e le barriere linguistiche  soprattutto per chi è alla prima esperienza, famiglia e amici, le communities di Facebook per viaggiatrici, i siti di recensioni e i blog di viaggio sono invece le principali fonti di informazione per scegliere la destinazione.

Ed è l’interesse per l’immersione nella «cultura» locale in senso ampio (che include le attrazioni, ma anche l’accoglienza della comunità locale, la traduzione enogastronomica, ecc.) uno dei principali elementi che guidano la decisione. Ma anche reputazione della destinazione, l’accessibilità e la convenienza in termini di rapporto qualità/prezzo sono tenute in considerazione, oltre alla sicurezza e al basso tasso di criminalità.

È poi seguita una tavola rotonda con alcune imprenditrici e rappresentanti di enti e istituzioni locali legati al turismo, che hanno discusso del turismo al femminile sia dal punto di vista della viaggiatrice, sia da quello della lavoratrice del settore, a partire dalle loro esperienze dirette. Sono stati identificati una serie di miglioramenti che potrebbero essere realizzati per rendere Treviso una destinazione ancora più accogliente per le donne ed è stata lanciata una proposta per la pubblicazione di bandi pubblici che favoriscano la creazione di reti tra sole imprese femminili per lo sviluppo del turismo sul territorio.